Fanno di tutto per mettere contro Russia e Turchia

di Enrico Galoppini

tre_russiChi può aver aiutato il “kamikaze” che ieri, 12 gennaio, si è fatto esplodere in pieno centro a Istanbul provocando la morte di dieci turisti ed il ferimento di diversi altri?

Ma che diamine, “tre russi”!

Lo scriveva l’Ansa questa mattina, prima che l’attenzione si focalizzasse sul “richiedente asilo” siriano, titolando: Istanbul, kamikaze Isis fa strage di turisti. Fermati tre russi: “Supporto logistico ai jihadisti”.

Poi, nel testo della notizia si aggiustava il tiro, specificando che erano stati “fermati tre cittadini [corsivo nostro] russi nella provincia meridionale di Antalya per sospetti legami con l’Isis”. E così han fatto altri media come RaiNews24, giocando sul filo della “cittadinanza russa” che, tra gli altri, è stata attribuita recentemente, dal presidente in persona, anche ad un italiano distintosi nel campo dello sport, Ezio Gamba, commissario tecnico della nazionale russa di judo.

“Russo” può dunque voler dire tante cose, eppure – c’è da scommetterci – il lettore mediamente disinformato e lobotomizzato (in poche parole quello che va a formare la massa attivabile per il “consenso” ad una guerra contro il “cattivo” di turno russo-siro-islamico), non avrà avuto il minimo sospetto che possa trattarsi di elementi di etnie del Caucaso, tra le quali s’è diffusa l’infezione “islamista”.

charlie_hebdo_russiaLo stesso lettore beota penserà al contrario a dei russi d.o.c. in combutta coi pazzi che si fanno esplodere. Cioè ad individui come Vladimir Putin, che la stampa cosiddetta “libera”, su impulso dei suoi finanziatori, ha preso da qualche anno ad additare come “male assoluto”, mentre quella cosiddetta “satirica” si diverte ad insultarlo, assieme a tutto il popolo della Federazione che egli guida (comprese le etnie a maggioranza musulmana), anche quando esso è oggetto di quello stesso “terrorismo” che quando colpisce la Francia, gli altri paesi “occidentali” ed i loro alleati deve istantaneamente suscitare unanime esecrazione.

Dopo l’abbattimento del caccia russo da parte dell’aviazione militare turca, che già basterebbe ed avanzerebbe, le difficoltà provocate sul Bosforo al passaggio del naviglio russo e le “relazioni pericolose” esistenti tra ambienti turchi ben rappresentati ‘a corte’ e quelli dell’estremismo ceceno, adesso ci manca altro che venga adombrata una responsabilità “russa” nell’attentato di Istanbul.

Stanno facendo di tutto per mettere contro Russia e Turchia. Sanno che un accordo tra questi due paesi – come sembrava profilarsi ancora prima della “crisi siriana” – segna la sconfitta del progetto di destabilizzazione del Vicino Oriente e, in prospettiva, di tutta l’Eurasia.

L’obiettivo delle forze che si oppongono alle mene occidentali e della Nato sta proprio in questo: far fallire queste manovre che, usando svariati strumenti, da quello della religione, alla Siria, alle contese energetiche, puntano a coinvolgere gli “alleati”, e cioè anche noi italiani, in una guerra le cui proporzioni devastanti neppure possiamo immaginare.

 

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