Attribuirsi comunque la responsabilità di una strage è un gesto spregevole che squalifica irrimediabilmente chi lo compie

di Spectator

rottami_aereo_russoNon sarà sfuggito un particolare rivoltante a margine della sciagura aerea che ha coinvolto l’Airbus russo precipitato sui cieli del Sinai il 31 ottobre.

Gruppi “islamisti” che combattono il governo egiziano nel Sinai e che si sono affiliati all’Isis avrebbero diffuso una “rivendicazione” dell’abbattimento dell’aereo, dove si trovavano, oltre ai membri dell’equipaggio, 217 passeggeri, tra i quali 27 bambini.

Potrebbe trattarsi di una bufala, e cioè di un falso confezionato da qualche “servizio” interessato ad approfittare dell’accaduto. Oppure un comunicato diffuso da un qualsiasi simpatizzante dell’Isis in vena di celebrità, ma anche di una auto-attribuzione, da parte di questi gruppi di stanza nella penisola, della responsabilità dell’eccidio. Con un inconfessato disappunto per non essere riusciti per davvero a combinare il disastro.

Una cosa tuttavia assai poco probabile, perché l’aereo, in quel momento, avrebbe volato ad una quota irraggiungibile per i mezzi offensivi in dotazione agli “islamisti”… a meno che non siano già stati forniti loro missili terra-aria.

Come che sia, resta il fatto che anche il solo vantarsi di aver ammazzato tutte queste persone senza colpa né peccato alcuno, tranne la loro “nazionalità”, sarebbe un gesto spregevole che getterebbe ancor più spessi strati d’infamia e di discredito su chi ha già fatto abbastanza per farsi detestare e, peggio che mai, far odiare l’Islam in toto.

airbus_russo_sinaiQuesti “islamisti” dimostrerebbero per l’ennesima volta di farsi schermo del nobile significato della parola “Islam” per giustificare ogni delitto contro Dio e i limiti che Egli ha tra l’altro posto chiaramente nel Nobile Corano. E, cosa quasi egualmente disonorevole per chi brucia una bandiera americana al giorno (ma ora bruceranno quelle russe), evidenziano quali sentimenti li muovano nel profondo: gli stessi della dirigenza americana, che è l’unica al mondo ad aver coscientemente tirato giù un aereo di linea (iraniano, nel 1988), con tutti i passeggeri a bordo, per il semplice gusto di voler applicare una specie di “rappresaglia” al cui confronto quella tante volte esecrata dei “nazisti” fa la figura di un freddo calcolo ragionieristico.

Siccome la Russia s’è decisa a dare una bella spazzolata a questi “ribelli” incistatisi in Siria, ora tutto ciò che è russo meriterebbe di essere colpito a morte senza pietà. Ma siamo impazziti?

E che cosa hanno da dire certi “rappresentanti” dell’Islam in Italia di fronte a simili dichiarazioni? Prenderanno “le distanze” col loro solito fariseismo o finalmente avranno il coraggio delle loro convinzioni ed ammetteranno che sì, anche loro, appena sentono la parola Russia cominciano a sbavare dalla rabbia?

 

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