Il 2 novembre saranno 100 anni dalla Dichiarazione Balfour…

Leggendo il lunghissimo pistolotto dell’Ansa sugli adesivi con Anna Frank, ho notato che il portavoce della Lazio è nientemeno che… Arturo Diaconale. Ora forse si spiegano molte cose, se non è un caso di omonimia. A.D., esponente Radicale e (ex?) direttore de “L’Opinione”, è uno dei più ferventi sostenitori di Israele in Italia. Che manovre sono in corso sfruttando la Lazio e il calcio?

Quell’altro guitto che ‘cinguetta’ che le squadre dovrebbero scendere in campo con la stella gialla dovrebbe solo preoccuparsi degl’insulti che si prende in ogni città dove si ferma il suo patetico treno.
Come potete capire, con la proposta buttata là di far vedere Auschwitz ai calciatori, distribuire il “Diario” allo stadio eccetera (cose che evidentemente non c’entrano una pippa col “gravissimo episodio” che deve togliere il sonno ad una popolazione – quella italiana – vessata su tutti i fronti), si cerca di allungare il brodo del “pericolo antisemitismo”, ma anche di rinserrare la gabbia di “moralmente corretto” su tutto e tutti, calcio compreso. Perché alla fine non è “l’antisemitismo” che li preoccupa, bensì occupare ogni spazio con una propaganda, quella pro-Israele, utilizzata come ricatto contro ogni istanza sovranista (strumentalmente assimilata al “fascismo”, come lo stesso Fiano ha esplicitamente ammesso spiegando perché serve la sua demenziale legge).

Vorrei infine riferire che ho appena parlato con una signora di Macerata la cui casa è inagibile dopo l’ultimo terremoto. Ebbene, mentre qua tutti ‘sti cervelloni stanno dietro a due adesivi, la signora è stata lasciata a sbrogliarsela da sola.

Ci siamo capiti, no? Ma sono alla frutta e questi giochetti incantano sempre meno gente…

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