Quel “caso” opportuno che dà una mano ai nemici della Siria

di Maurizio Barozzi

tour_eiffelC’è chi comincia ad osservare particolari sugli attentati di Parigi che non tornano.

Molti stanno rilevando che siamo in prsenza di una vera e propria “operazione militare” truccata da jihadismo.

Sull’11 settembre in USA la false flag, con il crollo simmetrico delle tre torri, e un attacco al Pentagono quanto meno “strano”, mostrava l’evidenza che il “gran massacro”, necessario agli americani per scatenare guerre contro Stati sovrani, era stato procurato.

A Parigi la cosa è diversa, ma ugualmente si ha l’impressione che ci sia qualcosa di “finto”, o comunque una regia che ha incanalato le cose in un certo modo.

Ma lasciamo perdere il “complottismo” che non ci porterebbe da nessuna parte e consideriamo che questi attentati sono stati una manna per l’Occidente.

Intanto hanno consentito alla Francia di entrare apertamente nel conflitto bombardando il suolo siriano con la scusa dell’Isis. Si noti che questo intervento bellico è abusivo: stiamo parlando di un’area geografica del legittimo governo siriano il quale, di certo, non ha chiamato, né invitato i francesi ad intervenire militarmente.

saudi_usaOra, può sembrare un’ingerenza tutto sommato secondaria, ma non è così, perché a parte che si apre la strada anche ad altre nazioni, Usa e Turchia in primis, a seguirne le orme, questo intervento bilancia l’efficacia e la grande opera che stava compiendo la Russia di Putin in Siria. Una Russia legittimamente chiamata da Assad ad operare contro l’Isis sul territorio siriano.

E i successi dei Russi stavano ponendo enormi problemi e preoccupazioni in Occidente, perché innescavano diaspore centrifughe da parte di altri Stati da sempre sotto “protezione” americana.

A questo si aggiunga che il processo di riconquista da parte siriana per riprendersi tutto il legittimo territorio viene ora posto in forse da una escalation di interventi militari che non si sa dove possono portare. E questo con grande soddisfazione di Israele, il quale si era visto pregiudicare, dall’intervento russo, la sua strategia del dissolvimento del governo siriano e lo spezzettamento del territorio da porre in mano di fanatici, ma per Israele militarmente inoffensivi, fondamentalisti islamici.

Per ultimo non si sottovaluti l’annullamento della visita del Presidente iraniano in Europa, una visita che Israele vedeva come il fumo negli occhi.

Orbene, con gli attentati di Parigi tutto questo è rimesso in gioco. È accaduto tutto per caso? Ma quanto è opportuno questo “caso”!

 

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