Alcune considerazioni dopo le stragi di Parigi

di Enrico Galoppini

paese_sera_strage_bolognaQuello che sta accadendo in Europa è un film già visto in Italia con la “strategia della tensione”.
Siccome nella stessa Europa esistono forze contrastanti – e cioè non è vero che tutta la classe dirigente vuole lo scontro con la Russia e l’Iran – ecco che i nostri “alleati” ci riservano questo trattamento, per “consigliarci” la scelta giusta. E nel frattempo ne approfittano, con la scusa dello “stato d’emergenza”, per far digerire di tutto e di più. Tanto, c’è “il terrorismo”!

Bisognerebbe anche avere un po’ di senso critico, o della misura, e cioè compiere lo sforzo sovrumano di ricordarsi che la Russia ha subito, solo pochi giorni fa, un attentato aereo, mentre a Beirut sud (roccaforte di Hezbollah) questo “terrorismo” ha compiuto una strage che non è meno spregevole di quelle che accadono nelle città europee… Quindi, prima di farsi travolgere dalle emozioni, si ragioni e si mettano insieme i pezzi… Non per darsi delle spiegazioni di comodo (perché tutte queste stragi potrebbero anche avere mandanti diversi), ma per non “piangere” a comando esattamente come vorrebbero i media.

Tra le varie considerazioni da fare c’è anche questa. Com’è che, invariabilmente, appena si verifica “l’attentato islamico”, certi “patrioti” si scaldano ad un punto tale da infarcire i loro “profili” con foto di crociati e simili? Non vedono l’ora di menar le mani? di dare battaglia?
Bene, hanno scelto l’obiettivo sbagliato! O almeno quello secondario, perché tutto questo “fondamentalismo islamico” altro non è che una delle creature del nemico principale, contro il quale i predetti “crociati” potrebbero dimostrare con maggior costrutto le loro virtù guerriere!
Fino a prova contraria, in Europa, ci sono centinaia di basi ed installazioni militari Usa/Nato, a fronte di qualche “cellula jihadista”… Chi occupa allora l’Europa???

gentiloni_iranGli stessi che sono riusciti, per un nesso causa-effetto che nessuno sarà mai in grado di spiegare razionalmente, a far annullare la visita in Europa del presidente iraniano Rouhani. Erano giorni e giorni che le ambasciate israeliane bofonchiavano, ed ora sono state accontentate. Quale vantaggio, invece, abbiano tratto le imprese italiane e degli altri paesi europei dalla mancata firma di contratti importanti che avrebbero ridato fiato ad un’asfittica economia è un mistero che può essere spiegato solo alla luce della ‘teologia politica’: che cosa ci mangeremo a tavola, fra un po’? il “diritto di esistere” di Israele? “l’unica democrazia del Medio Oriente”?

Infine, qualche riflessione sulla “solidarietà” da dimostrate alla Francia (alla Francia, intesa come dirigenza, non i francesi). Sarà opportuno ricordare che la Francia, con l’Inghilterra, è quella che proditoriamente ha attaccato la Libia, devastandola e sottraendoci un fondamentale alleato strategico. Da quando non c’è più Gheddafi l’Italia ha subito una perdita secca in termini economici, con il braccio di mare che la separa dalla “Quarta sponda” che è diventata una sorta di catapulta per scaricarci addosso tutta l’Africa. Aggiungiamoci le minacce di qualche testa calda impiantatasi in Libia ed il quadro è completo. Alla luce di tutti questi ‘capolavori’, quale “solidarietà” dovremmo esprimere alla Francia?
Facciano mea culpa, piuttosto, e si scusino per prima cosa coi francesi e poi con tutti gli altri cittadini dell’Unione Europea per il disastro che hanno combinato, questi sedicenti governanti “francesi” ed i loro immancabili scendiletto della carta stampata, Charlie Hebdo incluso!

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There is 1 comment for this article
  1. Aldo at 9:38 am

    Chi semina vento raccoglie tempesta. E a pagare sono vittime innocenti di una strage senza senso. Ma colpiscono i toni ipocriti, privi di un benchè minimo accenno di critica al “nostro” mondo occidentale da parte dei massmedia. Anni di bombardamenti, di invasioni di territorio, di azioni criminali compiute contro l’Iraq, l’Iran, la Siria, la Libia, la Palestina, l’Afghanistan, l’Africa – di cui mai si parla …
    La notizia veloce degli oltre 40 morti e 200 feriti del massacro di Beirut, compiuta a fianco di un campo profughi e di un ospedale, e poi silenzio, nessuna diretta radiotelevisiva, nessun commento compassionevole e preoccupato … L’ISIS armata – sotto altri nomi, certo – dagli occidentali con armi leggere e pesanti, per l’ennesima missione democratica, per l’ennesimo “cambio di regime”, perchè così è deciso: chi può governare e chi no a Damasco – anche a Damasco – lo decidono democraticamente a Washington, a Tel Aviv, a Londra, a Parigi: che sia un governo in linea con “i nostri valori” e con “il nostro stile di vita”, naturalmente, perchè fuori da questi non c’è libertà …

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