A chi giova l’assassinio di Jo Cox?
di Gabriele Rèpaci
Ora non vorrei risultare troppo complottista ma esaminiamo un po’ di fatti. Gli Stati Uniti non vogliono la Brexit. Obama in persona si è recato in Inghilterra facendo un appello al popolo britannico affinché resti nell’Unione. Con l’uscita della Gran Bretagna dalla U.E. verrebbe minata alle sue fondamenta “la relazione speciale” che lega Washington a Londra.
La “special relationship” tra i due paesi si basa su a) la strettissima cooperazione militare e di intelligence tra Stati Uniti e Regno Unito; b) il sostegno britannico alle maggiori iniziative internazionali degli Usa; c) Il ruolo di “facilitatore” degli interessi americani svolto da Londra all’interno dell’Ue, ruolo che consente agli Stati Uniti una maggiore influenza a Bruxelles. E tutto ciò proprio in un momento in cui l’Orso russo sta mostrando i propri muscoli in Medio Oriente. Infine ci sarebbero conseguenze anche sul Transatlantic Trade and Investment Partnership (Ttip) in fase avanzata di negoziazione e che, secondo l’Economist, è avvenuto grazie al ruolo svolto dalla Gran Bretagna. Una eventuale Brexit, potrebbe assestare un colpo mortale al trattato molto voluto dagli Usa e molto osteggiato da diversi governi europei.
La Brexit infatti ridurrebbe il valore della relazione anglo-americana su tutti questi aspetti. Una volta fuori dall’Unione Europea, la Gran Bretagna potrebbe non essere in grado di assicurare lo stesso livello di cooperazione in campo militare e influenza strategica in Europa offerto agli Usa nel post-Guerra fredda. La Brexit è auspicata da quei conservatori inglesi che non hanno mai mandato giù il fatto di aver vinto la seconda guerra mondiale sacrificando il proprio Impero. Quando Churchill si sedette a Yalta insieme a Roosevelt e Stalin ufficialmente recitava la parte del vincitore ma in cuor suo sapeva bene che da allora in poi le decisioni importanti sarebbero state prese a Washington e Londra si sarebbe dovuta accontentare del ruolo di partner secondario degli americani.
Ora analizziamo i fatti: uno psicopatico di estrema destra con simpatie naziste e vicino ad ambienti anti-europei uccide uno dei membri più a sinistra dell’establishment laburista molto amata dal popolo inglese madre di due figli, da sempre in prima fila nella battaglia a difesa delle donne, dei poveri e di tutte le categorie svantaggiate. Sembra quasi un copione da film hollywoodiano. Secondo i media l’assassino era “un pazzo isolato” esattamente come lo erano Lee Harvey Oswald o l’assassino di Martin Luther King J.R. Nel suo monumentale Psicologia delle Folle (1895) il francese Gustave Le Bon scriveva “Nell’anima collettiva, le attitudini intellettuali degli uomini, e di conseguenza le loro individualità, si annullano. L’eterogeneo si dissolve nell’omogeneo e i caratteri inconsci predominano”. Nel grande corpo omogeneo della massa i soggetti regrediscono ad una relazione infantile di servitù che spegne ogni facoltà critica.
Le masse per identificazione sentimentale con la madre-donna in carriera impegnata politicamente e uccisa da un pazzo xenofobo e nazista potrebbero essere portate a votare in maniera diversa. Ed infatti ora nei sondaggi vi è stata una svolta ed è in testa il no. La domanda che dobbiamo porci è la seguente “cui prodest?” A chi giova tutto questo?