Ma quale “rispetto”… È solo l’imposizione di un’ideologia!

di Enrico Galoppini

Mi ricollego al post di oggi sui “figli con due mamme” e “due papà” per segnalare un’applicazione pratica di questa perversa e malata ideologia “del genere” che i dominanti coi loro “media” e la loro “cultura” stanno cercando di far passare come normale.

In un asilo di Roma, per “rispetto di una famiglia omosessuale”, sono state abolite la Festa del papà e quella della mamma. Per la richiesta di una sola coppia (quella omosessuale) tutti gli altri si sono visti espropriati di questa festa che se non può dirsi “tradizionale” nel senso più appropriato del termine rientra senz’altro – a parte le ricadute consumistiche tipiche di questa società – tra quelle con un contenuto apprezzabile (al contrario di cose come “Halloween”), in quanto rafforza, anche ad un livello comunitario, il legame tra genitori e figli, ribadendo che la cellula fondamentale della società (e dello Stato: se uno Stato degno di tal nome esistesse ancora) è la famiglia, composta da due individui di diverso sesso e possibilmente con figli (da essi concepiti e, in qualche caso, adottati).

Come ha osservato uno dei miei contatti qui su Facebook, la malafede insita nella ricerca di questo tipo di “rispetto” sta nel fatto che questa festa non è mai stata abolita, per esempio, per non urtare la sensibilità dei bambini orfani di uno o di entrambi i genitori. Parlo per esperienza personale, in quanto il mio babbo è morto quando mio fratello aveva appena nove anni, ed anche se alle elementari non si fa la Festa del papà accadeva che una maestra chiedesse a tutti gli alunni che cosa facessero di mestiere i loro genitori. Al che mio fratello, imbarazzato e con un un dolore che a mala pena poteva esprimere, rispondeva che il suo babbo lavorava all’ufficio, come se fosse ancora vivo… Intendiamoci, non sto affermando che in quelle domande vi fosse la volontà d’infierire, ci mancherebbe altro, tuttavia per gli orfani non è mai stata sfoderata tutta questa “sensibilità” che ora, schiere di “educatori” impongono, con un ricatto morale da quattro soldi, per far sembrare “normale” l’assurdo e il grottesco!

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There is 1 comment for this article
  1. Bennnato Bennati at 7:46 pm

    Quegli ” educatori ” finiranno per raccogliere quello che hanno seminato, come è accaduto in quella città toscana in cui l’insegnante è stato aggredito dagli alunni ( le immagini televisive ci hanno mostrato un insegnante assai impacciato di fronte all’aggressione, come se anni ed anni di falsi concetti sul piano teoretico e di lassismo su quello pratico, nell’ambito scolastico, gli avessero ottuso le più elementari facoltà di reazione )

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