“Scandalo Volkswagen”: ipocrisia americana e attacco all’Europa

di Spectator

volkswagen1Questa sì che è politica internazionale!

In un colpo solo, attacco all’Europa, all’industria pesante tedesca (traino del paese, e dell’Unione) e al governo tedesco (“che sapeva tutto”).

A rotta di collo, infatti, da un problema che pareva interessare solo la casa automobilistica tedesca, il “contagio” è passato al campo che più importava, quello della politica.

Intanto, i media gongolano. L’Huffington Post, in edizione tedesca, elenca “i sette motivi per i quali l’esistenza di Volkswagen è a rischio”. La Stampa, mentre intona la marcia funebre, anticipa le mosse dell’Italia, che “comincia ad avviare inchieste e pensa a misure analoghe a quelle americane come lo stop alle vendite”. Un “consiglio” a Renzi o quello che in inglese si dice wishful thinking?

Perché questo “scandalo” proprio ora?  È difficile dirlo. Potrebbe essere uno stratagemma per imprimere una svolta all’intervento occidentale in Siria (o contro la Russia, che a causa dell’assurdo embargo per la “questione Ucraina” è un mercato precluso per la Volkswagen!). Germania e Europa, consapevoli del suicidio cui andrebbero incontro attaccando Damasco per far piacere all’America, tergiversano, infatti…

ttipMa il motivo può essere ancora più profondo. Uno dei segreti della famosa “crisi economica” è che si tratta in realtà di una guerra economica tra Stati Uniti ed Europa (gestita da chi come al solito tiene il piede in entrambe le staffe e non perde mai: ‘il banco’), coi primi che cercano d’imporre il famigerato TTIP.

Consideriamo ora a mente fredda il motivo apparente di questa “bufera” che dovrebbe travolgere la Volkswagen:  emissioni un po’ più inquinanti del consentito. Che catastrofe! Che delitto!

E da chi viene la ramanzina che potrebbe costare miliardi alla Germania? Dall’America che ha disseminato il mondo di proiettili all’uranio impoverito, tanto per dirne una in materia di “ambiente”. E tanto per restare in Italia, vogliamo parlare dei disastri provocati dai poligoni di tiro della Nato che hanno addirittura devastato paradisi come certe aree della Sardegna?

Il delirio “verde” viene fuori in tutta la sua strumentalità, quando a farsene portabandiera sono ambienti e personaggi senza scrupoli. Tutte queste idee – anche quando sembrano “contro” e “alternative” – sono figlie della stessa madre. Quella che partorisce gli inganni tipici di quest’epoca nella quale tutto è governato da uno psichismo onnipervasivo.

Titolo Volkswagen giù del 35% in soli due giorni. Cioè, le emissioni sopra i limiti di alcuni veicoli valgono un terzo del valore dell’azienda!

Non hanno scoperto che le macchine si rompono dopo un tot di chilometri o che il materiale di cui sono fatte si scioglie al sole. Insomma, una cosa veramente grave. È una questione di “emissioni”! Ma soprattutto è un problema “morale”.

La prova provata che ormai lo psichismo domina anche sulla materia bruta, dettando persino il valore delle automobili. D’altra parte, non è noto che le borse risentono moltissimo degli “umori” e delle “voci” messe in circolazione da chi ne detiene il controllo?

Ma è già stato scritto tutto, “veri” o “falsi” che siano, in certe innominabili pagine che in fin dei conti si rivelano “verosimili”, perché tutto va dipanandosi esattamente come c’è scritto lì.

Dopo questo “scandalo”, milioni di Volkswagen sfrecceranno efficienti come sempre, ma tutto varrà un terzo di meno. Come se qualcuno nella notte fosse sceso in milioni di garage a segare con una mola un terzo di milioni di auto!

echelonCome finirà lo “scandalo” non lo si può ancora sapere. Quello delle “intercettazioni” americane ai danni della stessa Merkel e di tutti i governanti europei è passato in cavalleria. Una cosa un tantino più grave di un problema di “emissioni”, o no?

Come al solito, attorno al leone in difficoltà si avventano iene d’ogni tipo, che cercano di lucrare il più che possono, giustificandosi ovviamente con pretesti uno più “morale” dell’altro.

Per il momento, l’unica cosa certa è che le Volkswagen sono in assoluto tra le migliori e più affidabili automobili del mondo!

Gli articoli de Il Discrimine possono essere ripubblicati, integralmente e senza modifiche (compreso il titolo), citando la fonte originale.

There are 3 comments for this article
  1. Bennnato Bennati at 12:15 pm

    Se riflettiamo sulle reazioni dei nostri simili alle notizie del giorno, dobbiamo in effetti raggiungere la conclusione che la guerra del futuro si combatterà non con mezzi materiali, ma con mezzi psichici , vale a dire influendo sulle menti delle persone, cosa resa tanto più facile dal fatto che il declino antropologico in atto, ne sta accentuando la labilità e quindi la permeabilità ad ogni sorta di influenze, messaggi, condizionamenti ecc.

  2. il discrimine Author at 4:08 pm

    Riprendiamo un commento, firmato “Primerano Vianello”, dal sito “Stampalibera”, che ha cortesemente ripubblicato il nostro articolo:
    1) Scie chimiche spruzzate da aerei Nato (ovvero americani) nei nostri cieli (italiani come anche nel resto d’Europa): 2) Leggi americane che impediscono ad un motore altamente efficiente di essere brevettato (ad es. il motore magnetico, tipo quello che era stato inventato da Tesla, che utilizza le onde scalari presenti dapertutto, che non consuma alcun combustibile fossile, percio’ altamente ecologico ma nemico dei petrolieri e dei banchieri, i veri parassiti di questo pianeta); 3) All’MIT di Boston, i dati sugli esperimenti sulla fusione fredda vengono manipolati (la fusione fredda funzionava gia allora ma si doveva far credere il contrario) da buffoni che si definiscono scienziati, vengono scoperti con tanto di prove, ma Clinton un giorno prima della fine del suo mandato grazia i responsabili che altrimenti avrebbero dovuto farsi diversi anni di galera per truffa; E poi questi schifosi ipocriti americani (che inquinano piu’ di tutti gli altri e che continuano per primi a boicottare tutte le invenzioni di motori non inquinanti o dispositivi free energy) si metteno a fare gli schizzinosi per quella farsa di cosiddette emissioni di inquinanti, che cambiano lentamente di anno in anno per imporre nuovi limiti e far acquistare nuove auto, invece di eliminare completamente tutti i dispositivi che funzionano con combustibili fossili: mi ricordo ancora un documentario interessante sull’auto elettrica dove il governo centrale americano per far felici i petrolieri aveva fatto di tutto per fermare l’allora auto elettrica, che era molto meno inquinante, silenziosa, piu’ sicura e piu’ facile da riparare. Certo c’e’ da dire dall’altro lato che i tedeschi alla Volkswagen son stati veramente stupidi a manomettere i loro software per falsificare certi dati. Ma dico anche che son sicuro che non sono la sola casa automobilistica ad aver combinato tali marachelle. E in accordo con questo articolo son sicuro che per l’ennessima volta e’ un attacco politico da parte del schifoso, corrotto e marcio governo americano: tuttavia se quel lurido pezzo di merda di Barack Obama gli europei non ce l’hanno mandato ancora a quel paese, vuol dire che c’e’ ancora molto di marcio anche nella classe dirigente europea.

  3. Pierpiero pierini at 9:00 am

    “emissioni un po’ più inquinanti del consentito. Che catastrofe! Che delitto!”
    Difficilmente si trova tanta ignoranza in una sola frase, nemmeno mi impegno a spiegarvi il perché.
    Smettetela con i dietrologismi e le fobie di complotto, l’unica cosa di cui si è sicuri al 100% e che SE la Volkswagen non avesse FRODATO, vendendo un prodotto non conforme alla descrizione, NON AVREBBE preso la multina e a quest’ora, invece di scrivere stupidaggini su questa storia, stareste facendo il vostro lavoro in tranquillità.
    La moda di dire “si ok, ho sporcato, ma c’è chi ha sporcato molto più di me” è vecchia come il cucco e tipica dell’italiano medio, quello che ancora crede che Berlusconi facesse cene eleganti.
    Hanno fatto una caxxata, PUNTO. Cosa possono fare ora i tedeschi? Prima di tutto pagare per i loro errori (fra l’altro ammessi pubblicamente) e in secondo luogo non accettare accordi con gli Stati Uniti (TTIP) che avvantaggerebbero solo gli americani.
    Dire che questo è un attacco all’Europa è come dire che se stupro una donna e mi arrestano è un attacco alla natura del genere maschile. CHI SBAGLIA PAGA, ABITUATEVI ALL’IDEA !

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