La ‘sudata’ “pagnotta” dei giornalisti della Colonia Italia…

di Spectator

valls_sudatoA volte, un fattarello di “costume” oltre limite del più vano pettegolezzo può dare la misura del livello infimo nel quale sguazza il giornalismo di casa nostra.

Un giornalismo servile, untuoso, sempre ossequioso coi potenti, e cioè quelli al riguardo dei quali è stata ricevuta l’imbeccata: “guai a parlarne male!”.

Anzi, l’ordine di scuderia della premiata ditta Colonia Italia è: “Bisogna parlarne sempre bene!”.

Sì, perché altrimenti non si spiega – oltre al fatto che una simile stupidaggine diventi una “notizia” – come un importante politico ben in vista e lanciatissimo verso l’empireo della politica francese ed europoide possa diventare oggetto di ammirazione quando, al termine di un discorso, si presenta al pubblico completamente fradicio di sudore.

Dicevamo degli ordini di scuderia.

Un politico che, al contrario, dev’essere messo per forza in cattiva luce, dopo essersi praticamente fatto un auto-gavettone sarebbe diventato lo zimbello dei giornalisti, che l’avrebbero sbeffeggiato senza pietà, indicandolo al loro (residuale) pubblico credulone come un pagliaccio indegno di presentarsi davanti ad una platea e tantomeno di guidare una nazione.

Se non si fosse trattato di uno che va sempre e comunque trattato coi guanti e adulato qualsiasi cosa faccia, ne avremmo sentite di tutti i colori, dall’accusa di essere un trucido impresentabile al sospetto che, con ogni probabilità, il soggetto soffrirebbe di qualche scompenso a livello delle ghiandole sudoripare. Sarebbero forse stati interpellati gli psicologi, che avrebbero adombrato per il politico da mettere alla berlina il dubbio che egli soffra di una qualche turba psicologica.

Ma niente di tutto questo per Manuel Valls, che tutto intento nel suo “discorso dai toni durissimi ed impegnati, invocando il dovere di soccorrere gli immigrati in pericolo di vita che cercano di sbarcare in Europa e respingendo le critiche alla maggioranza”, alla fine è “apparso in tv grondante di sudore, con la camicia completamente inzuppata”.

E qui viene il bello. I “nostri” giornalisti, piuttosto che stendere un velo pietoso (era forse agitato per le fandonie che andava raccontando?), hanno enfatizzato come “la sua foto ha cominciato a fare il giro dei social network con commenti a volte ironici, ma per la maggior parte ammirati”.

“Ammirati”???

Alle ore 12.20, sull’Ansa, dei tredici commenti presenti non c’è n’è uno che esprima “ammirazione”!

Anzi, tutti sono ironici, e nemmeno di un’ironia benevola.

E allora, già che ci siamo aggiungo anche il mio, di commento, a proposito di sudore: questi giornalisti, la loro “pagnotta” non se la ‘sudano’ proprio per niente. Ci starebbe bene, per essi, un bel periodo in miniera, così proverebbero che cosa significa davvero sudare.

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