“Pellegrinaggi” significativi del ceto politico a casa di un “ribelle”

di Enrico Galoppini

berlusconi_pannellaC’è qualcosa di oggettivamente “strano” e, oserei dire, inquietante nell’andirivieni di personalità politiche che in questi giorni, alla notizia del suo cattivo stato di salute, si stanno recando a trovare il capo dei Radicali Marco (Giacinto) Pannella.

Il Corriere della Sera ha usato significativamente la parola “pellegrinaggio”.

Tutti si precipitano a sincerarsi delle condizioni di quello che, anno dopo anno, assieme a Emma Bonino, anch’essa malata, è diventato il simbolo delle “battaglie per i diritti civili”.

Divorzio, aborto, droga libera, eutanasia… A parte una condizione più umana dei carcerati (e chissà se anche in quel caso non c’è qualche fine poco chiaro), c’è ben poco di condivisibile nell’operato “non violento” di questo “partito transnazionale”, che solo una volta ha preso una percentuale significativa di voti, eppure ha sempre contato parecchio.

Infilando qua e là, trasversalmente, i propri militanti, a destra come a sinistra, come se ogni carrozzone fosse tenuto a prendersene una quota e a seguirne i dettami.

radicali_israelePer capire come mai tutti oggi facciano a gara a rendere una specie di estremo saluto al capo carismatico di un movimento di idee militante – più che un partito – che affonda le proprie radici in un tipo particolare di “umanesimo”, senza Dio e ferocemente anticlericale ma filo-israeliano (quando “Israele” è anche e soprattutto un progetto “teocratico”…) e unilateralmente anti-russo, bisogna riflettere sul fatto che i partiti politici, anche quando sembrano uno contro l’altro (in specie in regime democratico parlamentare sotto occupazione straniera) costituiscono una mera facciata di altro, ben più coerente e interconnesso.

Se si guarda infatti alla “agenda” dei vari partiti in lizza nei ludi elettorali e, nel medio-lungo periodo, alla plastica concretizzazione delle loro politiche, si noterà che tutto procede linearmente, tra ovvi rallentamenti ed accelerazioni, lungo una linea tracciata che segue esattamente il programma, o gli ideali, del cosiddetto Partito Radicale.

Che “al potere” (fittizio, perché non comandano gli italiani) ci sia la destra o la sinistra “tutto va come deve andare”… Gli uni come gli altri attuano “il programma”. E un passo dopo l’altro ci ritroviamo con un unico grande partito radicale di fatto al governo. E una società che, per forza o per amore, deve adeguarsi.

C’è solo un ostacolo a tutto questo, e si chiama Chiesa Cattolica.

bonino_pannella_vaticanoSe, infatti, non godiamo ancora di varie “libertà” e “diritti civili” come le “unioni omosessuali”, le “adozioni gay”, lo sdoganamento di una “pedofilia buona” e via via “contestando” fino al transumanesimo, lo dobbiamo all’opposizione degli odiati preti, che per ironia della sorte – ma non certo per caso – vengono additati in blocco come “pedofili”. D’altra parte, non è un consumato trucco quello di accusare gli altri di ciò che si combina senza darlo troppo a vedere?

Se a ciò aggiungiamo la vera e propria passione per le istanze “sovranazionali” come l’Onu eccetera, le “rivoluzioni colorate” e le cosiddette “guerre umanitarie” occidentali che han fatto strage di famiglie in giro per il mondo, il quadro è sufficientemente tinteggiato foscamente in maniera che questi “pellegrinaggi”, più che dal carisma di un santo, sembrano trarre alimento da un’aura potente ed oscura che promana da questa “personalità” che tutto il ceto politico omaggia senza sosta, quasi facendo a gara per farsi notare.

renzi_pannellaIl tutto segue una logica per così dire al contrario, poiché trattandosi di individualità che si ribellano apertamente a ciò che è stato decretato da Dio non si può che inscenare una parodia, un’inversione grottesca di tutto ciò che ha a che vedere con la spiritualità sana e rettamente intesa, compresa questa scimmiottatura di un “pellegrinaggio” o “visita” che si rende tradizionalmente alla persona di un sant’uomo per riceverne le benedizioni, guardarlo negli occhi e dunque abbeverarsi direttamente alla “Fonte di vita”.

A quale “fonte” attingono, invece, questi personaggi che, dietro parole suadenti come “libertà” e “diritti”, si propongono alle masse ignare e beote quali epigoni dell’originaria e pervicace “ribellione”?

Gli articoli de Il Discrimine possono essere ripubblicati, integralmente e senza modifiche (compreso il titolo), citando la fonte originale.

There are 2 comments for this article
  1. BENNATO BENNATI at 10:47 am

    A proposito di “inversioni grottesche” ce n’è una, a mio avviso fondamentale, giuridicamente la madre, secondo una locuzione corrente, di tutte le altre “inversioni”, ed è la disposizione dell’art. 2 della Costituzione: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo, sia nelle formazioni sociali in cui si svolge la sua personalità”.
    Chi conosce la dottrina tradizionale, quale esposta ad esempio dallo scrittore francese René Guénon, sa che lo sviluppo della “personalità” – cioè dell’aspetto permanente, immutabile e non contingente di ogni essere, vale a dire il “Sé”, l’Essere (e tramite una trasposizione adeguata, anche Ciò che è al di là dello stesso Essere, il Principio Supremo), e nel quale consiste precisamente, non l’annichilimento, ma certamente il superamento di quella sua limitata, impermanente e contingente manifestazione che è l’io “individuale” – è il fine supremo cui possa tendere qualsiasi esistenza, compresa quella umana (l’essere è tutto ciò che conosce, gnosce et esse convertuntur), donde il significato formidabile che avrebbe il citato articolo della nostra Carta fondamentale, ove fosse inteso come dovrebbe esserlo, ché tutto l’ordinamento giuridico, le istituzioni, la vita politica, la legislazione, l’azione di governo, ecc. dovrebbero essere preordinati e plasmati per il conseguimento di tale finalità (altro che il “welfare”, l’economia ecc.ecc.!!!).
    Tutt’al contrario, la norma in questione viene interpretata in chiave banalmente psicologica nel senso che la personalità viene ridotta all'”io” individuale, ed al mentale che lo contraddistingue, se non addirittura alla sentimentalità e alla sensibilità, che ne rappresentano gli aspetti più bassi e contingenti, per cui, come in una sorta di seduta psicoanalitica di massa, l’art. 2 Cost. diventa una specie di pozzo, da cui in nome dei “diritti” e della “personalità” (di cui appunto è stato distorto il senso) trovano giustificazione e dignità di situazione soggettive tutelabili dall’Ordinamento pulsioni, fantasie, istinti di qualsiasi tipo, di cui le proposte odierne di dare marito agli uomini e moglie alle donne sono solo un esempio.

  2. Loris B. Emanuel at 12:52 pm

    Caro Enrico,
    questo tuo articolo sul “pellegrinaggio” presso la casa di Pannella sulle soglie dell’aldilà centra un paio di punti decisivi, che nessuno sino ad oggi, tra i tanti avveduti ed esperti notisti politici dei nostri mezzi di comunicazione, ha mai voluto o potuto mettere in fila. Un’analisi che vale più di mille battaglie radicali, le quali sono in fondo nient’altro che autentiche guerra di religione. Ancorché le tue osservazioni siano suscettibili e meritorie di un approfondimento, soggiungerei solo un dettaglio non dappoco. Quella Chiesa cui tu fai giustamente riferimento a quel modo, oggi, se non in piccole ridotte resistenti, non è più l’argine contro l’onnipervarsiva ideologia radicale. Da quando El Papa (cit. Blondet) ha chiamato in Vaticano Emma Bonino e telefonato a Pannella per esprimergli vicinanza e solidarietà durante uno degli ultimi scioperi della fame, la Chiesa è ormai entrata a far parte di quella visione del mondo. Ormai vincente, certo, ma per il solo attuale momento storico, ancora lungo, temo. Terminatosi, in questo caso, morto un Pannella non se ne farà un altro. E credo nemmeno di papa.

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