Jean-Marie Benjamin, Iraq. Effetto Boomerang, Editori Riuniti, Roma 2015

di Enrico Galoppini

iraq-l-effetto-boomerang_742_benjaminChe cosa potrebbe fare nella vita un giovane che per i primi venticinque anni della sua esistenza non ha visto altro che guerra, embargo, fame, e poi ancora guerra?

Le prospettive, in effetti, non sono molte: emigrare altrove (nell’Occidente che gli ha rovinato la vita!), sopportare e barcamenarsi in attesa di tempi migliori, fare da lustrascarpe agli invasori, ingrossare le fila della resistenza armata.

Ma quale che sia la scelta, è assai probabile che dentro di lui covi un rancore tremendo verso i responsabili delle sue pene.

Questi responsabili hanno un nome e un giorno saranno chiamati a rispondere del male che hanno sparso: l’America e i loro tirapiedi inglesi e sionisti.

Che prima ci hanno infagottato il cervello con le menzogne sul quarto (o quinto o sesto) esercito del mondo (per effettivi), le “armi di distruzione di massa”, l’antrace eccetera, rinforzando il pregiudizio secondo il quale l’Iraq, esattamente come l’Isis (ma guarda un po’), era seriamente intenzionato ad aggredirci. E dunque andava annientato (anche se non lo ammettevano in maniera così palese).

Tra le poche voci estranee ai latrati delle iene affamate di carogne si è sempre stagliata, nitida e ammirevole, quella del padre Benjamin, che forse qualcuno ricorderà ospite di memorabili puntate di “Porta a Porta”, quando il politicante-zerbino di turno della colonia-Italia si accalorava per difendere l’indifendibile, e cioè l’operato della cricca di affaristi senza scrupoli riunita sotto i vessilli della “democrazia” e della “libertà”.

Se sappiamo qualcosa del martirio del popolo iracheno dal 1990 lo dobbiamo a poche anime coraggiose come quella di questo prete, che nemmeno ha avuto la soddisfazione di vedersi riconosciuto il bene fatto dai suoi superiori, che anzi si sono quasi sempre defilati o han fatto quel che si dice “il minimo sindacale”.

Sì, padre Benjamin ha fatto il bene, perché dire la verità equivale a fare il bene.

Gli altri, dagli “studiosi” con cattedra assicurata, agli “opinionisti” pallone-gonfiato delle comparsate televisive e degli editoriali, per non parlare di certi “inviati” ripeti-veline, sono solo un’accozzaglia di mentitori patentati, che come tutti i mentitori finiranno un giorno dove devono finire.

uranio_impoverito_iraqIl lettore mi perdonerà per la rabbia che trapela da queste mie righe, ma quando uno viene a sapere che c’è una terra, abitata da esseri umani come noi, che viene martoriata da venticinque anni coi pretesti più assurdi, non può che sentirsi esplodere il cuore in petto.

Ciò premesso, il libro di cui ci occupiamo, e che è stato scritto con la consueta passione che contraddistingue l’Autore, è arricchito da alcune testimonianze di Carlo Remeny, direttore di Arabmonitor.info e collaboratore di Famiglia Cristiana per le questioni mediorientali.

Il testo alterna pagine del “tempo presente” ed altre di “flashback”, cosicché il lettore viene immerso ‘sincronicamente’ nella tragedia irachena, della quale Jean-Marie Benjamin è stato testimone d’eccezione fin dall’inizio.

Stiamo parlando di milioni di morti, di malati gravi (anche per le scorie di uranio impoverito disseminate dalle armate del “bene”), d’invalidi permanenti, di orfani inconsolabili, di famiglie distrutte… Non di “diritti dei gay”, tanto per intenderci sulla falsità ontologica dell’Occidente cosiddetto.

Che padre Benjamin fosse una persona per bene l’ho capito subito, quando mi fece avere il suo primo libro sul tema: Iraq: l’apocalisse. Sottotitolo: Una regione contaminata da armi radioattive. Un embargo assassino. Più di un milione e mezzo di morti. Ed era solo il 1999… Il contenuto del libro bastava ed avanzava per far “indignare” anche il più insensibile dei politici, ma tant’è, nel 2003, a parte l’ultimo grande movimento “pacifista” registrato da queste parti, nessun “responsabile” si adoperò per evitare l’immane catastrofe a compimento della tragedia già consumatasi in abbondanza.

benjamin_iraq_eurasiaNel 2002, il battagliero sacerdote già operativo nell’Unicef (e per questo un capitolo del nuovo libro è dedicato alle sofferenze particolari dei bambini) dava alle stampe due libri. Il primo, Obiettivo Iraq. Nel mirino di Washington, che mi faceva l’onore di ringraziarmi in una nota, e che usciva subito dopo il documentario-verità Iraq, il dossier nascosto, proiettato in prima visione in una saletta “istituzionale” (devono alleggerirsi la coscienza); il secondo, Iraq, trincea d’Eurasia, libro-intervista a cura di T. Graziani del quale scrissi volentieri la prefazione.

Ciascuno, coi suoi limitatissimi mezzi, si adoperò per evitare quest’ennesimo crimine, che invece andò avanti come da copione preparato ben prima dell’11 settembre 2001 (altra enorme mistificazione): anche l’Iraq, udite udite, era in un certo modo coinvolto in quegli “attentati”, sempre a credere alla “autorevole” stampa filo-americana. Ma che dico, americana e basta, con tanto di cappello da cowboy e cinturone.

Il resto della storia lo conosciamo: il simbolo è il passaggio di ufficiali ed effettivi ba’thisti nelle file della “resistenza islamica”, che piaccia o non piaccia non poteva che essere la risposta di quella gente – che non ci aveva fatto nulla – ad un male ed una cattiveria inaudita abbattutasi sulla sua testa.

Dopo il 2003 padre Benjamin ed io ci perdiamo di vista, sapendo comunque che stiamo e staremo sempre dalla stessa parte della barricata.

Ed è con mia grande e piacevole sorpresa che scopro che le nostre ‘strade’ si sono di nuovo incrociate, alle pp. 80-82 dell’ultimo libro, dove l’autore, per spiegare l’inconsistenza di un “califfato” dell’Isis, parafrasa ampie parti di un mio articolo sull’istituto del Califfato pubblicato sulla rivista “Eurasia”.

Ne sono lusingato, e, perché no, stuzzicato nella mia vanità. È anche segno che in fin dei conti val la pena scrivere e mettere a disposizione della causa della verità quel poco che si sa. È una forma di dono anche questa. Il sapere circola e finisce dove non te l’aspetti.

Ci sarebbero tantissime cose da dire e commentare sui contenuti specifici di Iraq. L’effetto boomerang, ma non vogliamo togliere il gusto della scoperta al lettore di questa atipica segnalazione, ché di recensione in senso stretto non si tratta.

padre-benjamin-e-tareq-azizTra i numerosi spunti di riflessione, ne cogliamo uno, che si svolge come un fil rouge lungo le pagine del testo: il rapporto privilegiato del prete francese, devoto di Padre Pio, col vice primo ministro iracheno Tareq Aziz, che – forse qualcuno lo ricorderà – lo stesso Benjamin fece venire a Roma per incontrare l’allora Papa, Giovanni Paolo II. Una visita durante la quale al diplomatico e politico cristiano iracheno le autorità francesi fecero pervenire una proposta di asilo politico che Tareq Aziz rifiutò dignitosamente senza battere ciglio, per poi finire prigioniero degli americani e trattato come una bestia fino alla sua morte.

D’altronde questa è la Democrazia export cantata da Jean-Marie Benjamin: musicista, artista, autore di documentari, scrittore, ambasciatore di pace e molto altro.

Grazie padre Benjamin, una parola di verità vale infinitamente più delle tonnellate di menzogne dei… “bugiardi e criminali, arroganti e superpotenti”!

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There is 1 comment for this article
  1. BENNATO BENNATI at 10:19 am

    Non voglio male a Berlusconi, anzi, malgrado i suoi milioni, lo considero ,in qualche modo, un perseguitato anche lui ( non è detto che per essere perseguitati occorra essere per forza in braghe di tela… ).
    Però non posso fare a meno di avere ancora negli occhi, quando era Presidente del Consiglio, un suo passaggio in tv in cui diceva che Bush ( il suo amico Bush, quello che lo invita alle feste in casa sua .. ) gli aveva fatto vedere certi documenti che comprovavano come in Iraq ci fossero armi di sterminio di massa e che quei documenti gli erano sembrati credibili.
    Ora che anche l’America ammette che quelle armi non c’erano , bisognerebbe che il Berlusca chiedesse al suo amic o Bush ( quello che lo invita ecc. ) che c.zo gli aveva fatto mai vedere !!

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