Stefano Montanari, Antonietta M. Gatti, Vaccini: Sì o No?, Macro Edizioni, Cesena (FC) 2015

di Enrico Galoppini

email locati - locati -Stefano Montanari, scienziato, esperto di micro- e nanoparticelle, già autore di numerose pubblicazioni scientifiche e divulgative concernenti il suo campo di studio (Il girone delle polveri sottili, 2008; Il pianeta impolverato, 2014), ha dato alle stampe, con la moglie Antonietta M. Gatti, un libro che in sole 93 pagine mette a disposizione di tutti le sue scoperte effettuate grazie al microscopio elettronico e riguardanti la presenza di micro- e nanoparticolato metallico in ben ventisette (27) vaccini, pediatrici e non. Il ventottesimo vaccino analizzato è ad uso veterinario, e, colmo dello stupore, è risultato esente da queste indebite sostanze.

Qualcuno ora storcerà il naso, affibbiando alla coppia di ricercatori l’etichetta squalificante di “no vax”. Il che oltre ad essere falso (il libro s’intitola significativamente Vaccini: Sì o No?) è pure penoso, in quanto i risultati di una ricerca condotta con tutti i crismi dovrebbero essere quantomeno oggetto di curiosità da parte della cosiddetta “comunità scientifica”, di cui tra l’altro i due scienziati fanno parte.

Il dubbio è però quello che alcuni siano “più scienziati degli altri”. In altre parole, se le ricerche danno dei risultati graditi a corposi interessi costituti dall’interazione di case farmaceutiche, governi, ospedali, università e riviste, questi sono presi in considerazione e divulgati anche presso i non addetti ai lavori (la “massa” che deve pendere dalle labbra degli “esperti” anche quando ci va di mezzo la propria salute). Ma quando i risultati cozzano contro quegli interessi, li si silenzia e/o li si taccia di non “scientificità” in quanto provenienti da individui faziosi e prevenuti.

vaccini-si-o-no-108979Eppure l’analisi dei ventisette vaccini condotta col microscopio elettronico da Gatti e Montanari non è basata su dicerie, bensì su evidenze fotografiche, quali sono quelle proposte in questa pubblicazione nelle pp. 43-64. Che cosa ci fa, in molti vaccini, la tripletta ferro, cromo, nichel (tipica degli acciai)? Ed il mercurio? Il piombo? L’alluminio?

Le case farmaceutiche fanno finta di nulla, ed anche se nei bugiardini indicano, scrupolosamente (o forse per mettere le mani avanti), che i loro vaccini possono provocare – tra gli altri – danni gravi e permanenti quali autismo, encefalopatia e neuropatia, non forniscono alcuna indicazione al riguardo di questo micro- e nano particolato di vari metalli tutti potenzialmente dannosi per la salute di chi se li trova iniettati intramuscolo. Perché a differenza di ciò che è organico (ed anche dei virus) questa materia inorganica, e dunque estranea, si va a piazzare a casaccio nel corpo, e per avventura anche nel cervello.

Le chiacchiere, insomma, stanno a zero, e solo un sistema conformista perché profondamente compromesso con un incredibile giro d’affari (e forse anche altro di più inquietante, aggiungiamo) può rigettare aprioristicamente i risultati di queste analisi, rinforzati da un altro recentissimo studio tedesco che le ha confermate, senza che i fautori delle vaccinazioni obbligatorie abbiano mostrato il benché minimo segnale d’interesse.

Questo libro, oltre ad esporre in esclusiva per la prima volta le analisi e le foto di laboratorio con il microscopio elettronico delle sostanze presenti nei vaccini, introduce il lettore non specialista ad argomenti che lo riguardano da vicino: la storia dei vaccini e quella delle malattie infettive; come sono somministrati i vaccini; l’efficacia dei vaccini; e molto altro.

vaccini-si-o-no-108979-1E ricorda, a chi se ne fosse dimenticato, che la Medicina non è una scienza, poiché manca dei requisiti epistemologici della scienza stessa, bensì un’arte. Arte che prima d’ogni cosa deve tenere in conto di “non nuocere” e che qualsiasi farmaco, se somministrato in dosi sbagliate, può agire come un veleno. Ed è proprio il caso di queste vaccinazioni, somministrate senza le adeguate cautele che dovrebbero derivare dalla banale considerazione che l’essere umano è un tantino più complesso di un’ameba, e dunque non risponderà mai nella stessa esatta maniera agli stimoli provocati da un vaccino (o da un cocktail di vaccini, in tenera età quando il sistema immunitario non è ancora formato!).

Detto questo, gli autori concludono così come hanno intitolato il libro: senza parteggiare per il “sì” o per il “no”, ma consigliando vivamente d’informarsi, dato che, in queste tristi e preoccupanti condizioni, vi è ben poca speranza di ricevere informazioni esaustive da parte di chi, per conformismo e/o tornaconto, pretende che tutti si vaccinino e zitti.

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