Rullano i tamburi di guerra: la propaganda anti-russa invade i palinsesti televisivi

di Enrico Galoppini

jolie_saltPer fiutare l’aria che tira, anche senza essere dei fini analisti, basta rendersi conto dei palinsesti televisivi, che ovviamente in questi frangenti sono scelti ancor più “liberamente” dalle emittenti stesse in base a criteri “di mercato”, “di gradimento” eccetera…

Ieri sera – beninteso, per puro caso – hanno dato un film anti-russo intitolato “Salt” (https://it.wikipedia.org/wiki/Salt_(film)), con Angelina Jolie (il classico “divo di Stato”). Per capire dove voleva andare a parare l’ho seguito da un certo punto in poi.

Siccome gli americani sono i maestri della recitazione (nel senso dell’inganno e della dissimulazione), e poiché essi si avvalgono di fior di psicologi per confezionare questi cosiddetti prodotti dell'”intrattenimento”, posso dire che il senso del film – oltre a presentare i russi come dei robot senz’anima (nulla di nuovo) – era questo: esiste il concreto e serissimo rischio di una guerra nucleare, ma se il famoso bottone verrà schiacciato non sarà per colpa degli americani, che anzi avranno fatto di tutto per evitarla, ma dei russi. E se proprio gli americani saranno tentati di farlo per primi sarà perché i russi li hanno provocati ad un punto tale (persino negli affetti più intimi, pensate un po’ che cattivoni) che sarebbe impossibile esimersi dal seppur tragico e doloroso gesto.

mecca_nucleareMa c’era dell’altro e forse ancora più perfido. Alla fine si scopre che quello che sembrava un capo affidabilissimo dei servizi segreti statunitensi è in realtà una spia russa che, dopo aver neutralizzato il presidente e le sue guardie del corpo, prende il controllo della procedura di lancio delle testate nucleari e le punta sulla Mecca e Teheran per suscitare la rabbia di milioni di musulmani. Come dire che dietro l’antiamericanismo islamico (che sarebbe poi quello che dovrebbe conquistare l’Occidente”!) si nasconde la Russia, il che è semplicemente un delirio.

Altri particolari erano ugualmente interessanti, come per esempio il nome del presidente russo, campione della “distensione” con l’America, il quale richiamava sin dal nome chiaramente Medvedev e che gli oltranzisti russi desideravano eliminare per poi fare la guerra all’America, custode della pace mondiale e del buon senso, perché alla fine l’agente doppio e triplo-giochista Salt/Jolie, benché ufficialmente in servizio coi russi, si dedica anima a corpo, con la scusa di vendicare il marito aracnologo finito male (ma ignaro della vera identità della moglie), a dare la caccia fino all’ultimo cattivo russo (una specie di “cacciatrice di nazisti”).

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