A proposito di “rispetto della legge”…
di Enrico Galoppini
Vi fa venire in mente qualcosa la foto che ho scelto? Bene, ma procediamo con ordine.
I fautori dell’espulsione da nidi e materne dei bambini non vaccinati sostengono che sebbene il provvedimento possa risultare “discriminatorio” esso sarebbe giustificato da superiori esigenze di salute pubblica (“effetto gregge”), dalla tutela degli elementi più deboli (gli “immunodepressi”) e da non meglio precisate ragioni di “educazione civica” (così fan tutti!). Il comportamento dei non vaccinati, e più precisamente dei loro genitori, sarebbe perciò condannabile in quanto configurerebbe un potenziale grave danno per la collettività. Dunque la legge va applicata, inflessibilmente! E in tale senso si attivano ministeri, regioni, Asl, dirigenti scolastici eccetera. Tutti inquadrati come tanti soldatini col supremo obiettivo del… “rispetto della legge”!
Ma ragioniamo un attimo. Quanti altri comportamenti illeciti, molto più lesivi degli interessi collettivi, vengono tollerati da questo medesimo sistema così spietato con chi non vaccina? Prendiamo lo spaccio di droga. In Italia spacciare droga è reato, eppure gli spacciatori, sovente stranieri e clandestini (altro reato che passa in cavalleria!), vengono volutamente ignorati dalle cosiddette “autorità”. In qualsiasi città italiana esistono aree fuori da ogni “legalità” nelle quali soggetti chiaramente individuabili sono dediti allo spaccio, e dunque alla produzione, consapevole ed indiscutibile, di un serio danno alla collettività, in quanto sono note le conseguenze della tossicodipendenza per chi si droga, per la sua famiglia e per la collettività intera (furti, diffusione di malattie eccetera). Ma tutto questo mercato della morte, sebbene si sappia benissimo dov’è e chi lo gestisce, viene tranquillamente tollerato.
Tutto ciò premesso, inviterei tutti gli improvvisati e zelanti “sceriffi” in materia di vaccinazioni pediatriche a riflettere su tutto ciò, e se per caso non sono vittime di un’allucinazione indotta da un sistema che per la “salute pubblica” – come dimostra la tolleranza verso gli spacciatori – non dimostra la benché minima preoccupazione quando in ballo vi sono inconfessabili e turpi interessi di cui certi nostri “alleati” sono i principali se non gli unici beneficiari!