Il “Nazismo” si ripete, ma chi se ne accorge?

di Enrico Galoppini

Siamo cresciuti a “pane e Nazismo”. Nel senso che ci è stato inculcato fin da tenera età che coi Processi di Norimberga era stato condannato, in nome della “Giustizia”, il “Male assoluto”. Ai “criminali nazisti” venne rinfacciato dagli araldi del “Bene” che davanti a ordini palesemente ingiusti essi NON SI ERANO RIFIUTATI DI UBBIDIRE. Risultato: alla forca, in nome dei “crimini contro l’umanità”. Ed il pubblico democratico applaude, tira un sospiro di sollievo, convinto di essersi sbarazzato del “Male”, confinato in quei gerarchi condannati a morte più di settant’anni fa.

Oggi accade la stessa cosa, ma nessuno se ne avvede. Almeno il sistema cultural-mediatico-politico-affaristico che ogni giorno brucia grani d’incenso sull’altare dell’anti-nazismo.

Ci sono tutti gli elementi per accorgersi che “la storia si ripete”, eppure questo pubblico “rieducato” a colpi di “Olocausto” non coglie la palese analogia, quantomeno nel paradigma che si ripete (non sia mai detto che si osi paragonare “la sofferenza degli ebrei”!).

“La Difesa della Raz..”, ops “del Vaccino” pubblica ogni giorno articoli che incitano all’odio verso gli ebr.., pardon, i non vaccinati e le loro famiglie. “Giornalisti” degni “nipotini di Goebbels” invocano pene durissime per chi non appartiene alla “razza ariana” del vaccinati, e minacciano “i giusti” (vi ricordate? quelli che nascondevano gli ebrei…) di severissime sanzioni se verranno pescati in fallo: scuole paritarie, scuole “alternative”, “scuolette”… Tutti devono consegnare gli ebr…, scusatemi ancora, i non vaccinati.
Intanto, gli “scienziati” firmatari del “Manifesto della Raz…”, vale a dire, “del Vaccino”, gongolano, si sentono onnipotenti. Tanto nessuno gli metterà un cappio al collo. “La capa” dell’Ufficio Raz..”, cioè “Vaccino”, ha stabilito per legge che tutti i bambini dovranno portare il marchio, pena l’espulsione dalle Scuole del Regno (di Mordor), ovvero da nidi e materne. Giù giù, a cascata, fino al più insignificante “ufficio”, applicano con zelo gli ordini. Sono i “volenterosi carnefici di Hitl..”. Perdonatemi di nuovo, sono troppo condizionato dalla mia educazione “anti-nazista”. Macché, non c’è nessun Hitler: ubbidiscono alla grande industria farmaceutica, della quale non si faticherà molto ad individuare i vari Gauleiter sparsi qua e là.

Alla prova dei fatti, non è servito a nulla far leggere migliaia di volte l’ammonimento attribuito a Bertolt Brecht. Quello che ricorda come l’indifferenza verso l’altrui persecuzione alla fine si ritorce contro se stessi. Sono i moderni “indifferenti”: genitori convinti vaccinisti, ma anche quel personale scolastico e sanitario che ringhia solo quando viene paventata la sua vaccinazione; oppure tutti quegli adulti che pensano di farla franca, ma non si rendono conto che al prossimo giro – con la scusa del posto di lavoro – toccherà a loro…

Qualcuno dirà: beh, ma questa legge è a fin di bene, per la tutela della salute degli individui e della collettività, mentre agli ebrei volevano solo fare del male. Non sono d’accordo: su un piano collettivo – che è poi quello sul quale insiste la propaganda vaccinale, tanto che in nome della collettività ci si dovrebbe prendere tutti i rischi delle eventuali reazioni avverse – stanno dicendo chiaro e tondo che i dieci vaccini obbligatori sono a fin di bene e stop. E non avrebbe forse ricevuto un grande beneficio, la Volksgemeinschaft (la “collettività nazionale”), dai provvedimenti contro gli ebrei? Allontanamento degli uni e degli altri, sempre per qualche motivo, in nome della “scienza”. “Vota la scienza, vota PD”, recitava la propaganda del Partito…