Perché dobbiamo campare anche i delinquenti stranieri?

di Spectator

marocchino_tassistiQuesto è poco ma sicuro: quello che è successo ad alcuni tassisti di Milano nel giro di pochi giorni indurrà parecchi loro colleghi a porsi qualche domanda quando si ripresenterà un giovane cliente marocchino.

Qualcuno di loro opporrà forse un rifiuto, e allora scatterà l’inevitabile accusa di “razzismo”.

Ma ciò che è accaduto in nove giorni a sei tassisti milanesi come lo vogliamo chiamare?

Perché mai uno che sta facendo il suo lavoro deve rischiare di prendersi una coltellata in mezzo a gravissime minacce? Ascoltare per credere: “Dammi i soldi o ti uccido… se fai la denuncia vengo a trovarti”.

Si scopre poi che il “migrante” – un marocchino trentunenne tossicodipendente – scorazzava per il Bel Paese dal 2003, dove ne aveva già combinate di tutti i colori. E ora che verrà processato per l’ennesima volta, la domanda che emerge spontanea (ma solo a chi ancora non è completamente rimbecillito) è la seguente: perché mai lo Stato italiano deve ancora spendere soldi tra processi e mantenimento galera (se la farà)? Perché dobbiamo ancora “accogliere” un individuo del genere?

Il problema è che qui entra chiunque, ed una volta che ha fatto “bingo” col “permesso di soggiorno” praticamente non puoi più cacciarlo. Invece, l’unica cosa da fare, in casi simili, sarebbe un riaccompagnamento coatto in Marocco (non il solito “decreto di espulsione” fai-da-te), dove questo delinquente (oltre che ingrato) potrebbe essere prima processato con le leggi del suo paese e poi sistemato in una galera, sull’Atlante o al limitare del Sahara, con l’obbligo, da parte delle autorità locali, di riferire periodicamente a quelle italiane su come procede il “soggiorno”.

In tempi di “tagli lineari” alla spesa pubblica, stabilire un accordo del genere non ci sembra né assurdo né di difficile attuazione. Volere è potere. Ma qui pare che l’unica cosa voluta sia l’infestazione della nostra terra di mine vaganti pronte a colpire, con gli italiani che non possono fare nulla, manco difendersi, altrimenti si troveranno contro le loro “autorità” e pure il malvivente che, se solo si azzardano a fiatare, “li andrà a cercare a casa”…

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