Frutti amari del “modello americano”: dovremo rassegnarci a possedere un’arma?

di Enrico Galoppini

salutovaprioDopo la brutta vicenda occorsa a Francesco Sicignano, il pensionato di   Vapro d’Adda che dopo aver trovato un ladro in casa sua l’ha ucciso con la sua arma legalmente detenuta, l’ultima trincea di quelli che in un modo o nell’altro non accettano che, per una volta, il morto non sia il padrone di casa è diventato lo slogan “più Stato”.

Ma il problema è a monte, cioè l’aver permesso a tutti quanti, indistintamente, di entrare. A ben considerare la cosa, non è nemmeno solo questione di “immigrazione” o, peggio ancora, di “clandestini”. Ci sono bande che vengono qua, dall’est europeo, solo per fare un po’ di “bottino”, per una settimana, e poi ritornano là e chi s’è visto s’è visto.

Il problema si chiama Schengen. Cioè, “libera circolazione”.

Non si comprende effettivamente perché qualsiasi “cittadino comunitario” possa spostarsi impunemente all’interno di quest’accidenti di “Unione Europea”, quando in giro per il mondo, ieri come oggi, abbiamo l’esempio di stati confederali nei quali è previsto un passaporto interno.

francesco_sicignanoD’altronde, non si può pretendere che se anche dotassimo tutti gli agenti di pubblica sicurezza del massimo dell’equipaggiamento ultramoderno quelli potrebbero sorvegliare tutto e tutti. Lo Stato non può sensatamente fornire un’adeguata protezione ad ogni casupola, cascina o villa in campagna, se già anche nelle città, più controllabili, si vive nel terrore…

La richiesta di “più Stato” che si eleva dalla “sinistra”, dai garantisti, dai buonisti, da chi ha l’impudenza di sbatterci in faccia le proteste dei parenti del ladro e anche da elementi “di destra” a volte sinceramente orfani di uno Stato autorevole fatto fallire un poco per volta (anche per colpa loro, avendo sposato l’ideologia del “mercato”), in simili frangenti, giunge troppo tardi.

Tardi perché “Stato” non è una parola magica, ma un contenitore il cui contenuto, in questo momento, è la spazzatura politica che ne ha occupato ogni ganglio.

Purtroppo, penso che chi ci ha apparecchiato questo capolavoro, ha già previsto il successivo sviluppo: il “fai da te” della sicurezza, con tanto di guadagnato per chi fabbrica e vende armi. Non dobbiamo infatti adeguarci in tutto e per tutto all’America, il nostro unico ed illuminante “modello”?

Gli articoli de Il Discrimine possono essere ripubblicati, integralmente e senza modifiche (compreso il titolo), citando la fonte originale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*