“Emergenza sicurezza”: dobbiamo difenderci da soli?

di Enrico Galoppini

autodifesaNegli ultimi tempi, il tema fisso di alcuni politici e di trasmissioni che fanno da loro cassa di risonanza sembra essere diventato quello della “sicurezza”.

In verità, la questione della “sicurezza” ritorna periodicamente al centro del mitico “dibattito”, senza che nessuno alla fine riesca a combinare qualcosa di utile.

L’argomento, storicamente, è un cavallo di battaglia della “destra”, e, più di recente, dei leghisti e di tutti gli “identitari”, poiché, com’è incontrovertibilmente dimostrato, la maggioranza degli elementi dediti ad attività che generano “insicurezza” nei comuni cittadini sono stranieri.

Stranieri fatti entrare alla carlona, senza alcun criterio di selezione, con l’unico scopo di compiacere i nostri padroni euro-atlantici e sionisti, che hanno decretato, da una ventina d’anni a questa parte, l’obbligatorietà della “società multietnica”.

La “sinistra” ci sguazza, essendo assieme alla Chiesa il principale artefice di questa vera e propria invasione. Una “invasione”, però, è bene precisarlo, che non sarebbe possibile se non fossimo stati invasi nel vero senso del termine dagli “Alleati”, sbarcati qua settant’anni or sono e mai più andati via, anche una volta venuta meno la “scusa” del Comunismo sovietico.

Anzi, da quel tragico 1943-1945, la nostra sovranità è stata erosa progressivamente, per cui, dopo quella militare abbiamo perso quella politica, e poi, a seguire, quella culturale e, un pezzo per volta, quella economica. Fino all’imposizione delle “riforme strutturali” e della “ideologia di genere”, vero culmine della dissoluzione pura e semplice di una qualsiasi comunità.

In poche parole, un poco per volta, ci siamo ritrovati “liberati” e, di fatto, alienati da ciò che eravamo: una Nazione.

Ora, una popolazione con una lingua e un territorio comuni, con storia, usi e tradizioni condivise ma che non riesce più concepirsi come una Nazione perché infarcita di buonismo e di sensi di colpa, si candida automaticamente all’estinzione pura e semplice. Che passa attraverso una serie indefinita di tribolazioni.

ladro_in_azione-600x400In un quadro siffatto – dove il gioco delle parti della “destra” e della “sinistra”, ciascuna coi suoi cavalli di battaglia ed i suoi specchietti per le allodole, viene tenuto in piedi mentre sempre più persone prendono coscienza che non si può andare avanti così – è ‘normale’ che anche sulla tanto dibattuta “sicurezza” non si possa fare alcunché di fattivo e decisivo, a tutela dei cittadini.

Non si può fare nulla semplicemente perché se è vero che l’andazzo generale provoca lassismo e accondiscendenza verso cose altrimenti intollerabili, è altrettanto dimostrato che una classe dirigente che non dispone dei minimi attributi della sovranità è condannata all’immobilismo e, a ben vedere, a remare sistematicamente contro gli interessi più basilari dei cittadini.

“Destra” e “sinistra” si rimpallano così accuse pretestuose e fuorvianti: la prima dà tutte le colpe alla seconda, come se non avesse mai governato (beninteso, in una Italia a sovranità più che limitata); la seconda si schernisce dietro le solite accuse di “razzismo”, tacciando gli avversari di “esagerazioni” e di “strumentalizzazioni elettorali”.

Come che sia, lasciando perdere questo ridicolo e disgustoso teatrino, è un fatto che se i governanti non sono in grado di garantire la sicurezza dei governati le cose sono due: o i secondi si difendono da soli, o prendono di petto la situazione e si sbarazzano dei governanti (risolvendo anche il problema di chi ci comanda da settant’anni).

Uno, insomma, deve essere padrone a casa sua, senza aver paura di essere rapinato, picchiato e seviziato addirittura dentro le sacre mura domestiche.

Invece, in questo mondo all’incontrario in cui ci troviamo a vivere, accade che chi, una volta tanto, accoppa il malvivente di turno, non solo si ritrova terrorizzato al pensiero della vendetta della “tribù” dell’ucciso, ma deve difendersi dalle accuse portategli dagli “inquirenti”, che anziché andare a stanare i veri delinquenti stanno a sindacare sull’eccesso di “legittima difesa” ed altre questioni di lana caprina.

benzinaioL’ultimo caso del genere è quello del benzinaio della provincia di Vicenza che, accortosi di cosa stava accadendo nella vicina gioielleria (una banda di rom armati di picconi e kalashnikov che avrebbe potuto lasciarsi dietro uno o più cadaveri) ha eroicamente, e sottolineo eroicamente, imbracciato il suo fucile finendo per uccidere uno dei rapinatori (anche se lui, e non c’è motivo di non credergli, ha affermato che non voleva uccidere).

La cosa più disgustosa e inaccettabile, in tutto questo, è che mentre queste persone, più volte sottoposte ad attacchi di una ferocia inaudita da parte di chi evidentemente non sente alcuna empatia con gli aggrediti essendo per l’appunto “straniero”, ora finiscano sul banco degli imputati.

Non è giusto. Come non è giusto che per difendere la propria famiglia o la propria attività uno non possa fare alcun affidamento sulle “forze dell’ordine”.

Ma questo accade essenzialmente per due motivi.

Per un verso, c’è una precisa e perversa volontà politica: non bisogna intervenire con la mano troppo pesante. Bisogna lasciar fare, affinché, nella “insicurezza”, i cittadini italiani siano sempre più controllabili ed indaffarati nel salvare letteralmente la pelle, anziché dedicarsi con maggior profitto a quello che dovrebbe essere la loro normale e laboriosa esistenza. In altre parole, un individuo, una comunità di persone che si sente sotto assedio e di fatto abbandonata dalle “autorità”, non sapendo più che fare si rinserra nel proprio orticello, non potendo più pensare ad altro che non sia la sopravvivenza quotidiana. Questo, tra l’altro, fa le fortune dei partiti di “destra” ed “identitari”, i quali, regolarmente, disattenderanno le attese di chi li ha votati perché non sanno o non vogliono prendere di petto il problema dei problemi: l’inesistente sovranità.

Ma per un altro verso, la crescente insicurezza, essendo anche provocata dall’insufficienza dei mezzi a disposizione degli organi preposti alla prevenzione, al controllo e alla repressione del crimine, riporta direttamente alla questione della proprietà della moneta.

La situazione è perciò surreale: da una parte, cittadini ed attività economiche tartassate oltre ogni limite accettabile; dall’altra, forze dell’ordine sotto organico, mal equipaggiate e di fatto meno efficienti dei criminali stessi.

Tutto perché l’enorme flusso di danari che dalle famiglie e dalle imprese finisce nelle casse dello Stato sotto forma di tasse ed imposte non è finalizzato alla spesa pubblica (che anzi deve essere tagliata), ma è finalizzato al mantenimento di una genia di parassiti, i padroni del denaro ed i loro lacchè. I quali, per il semplice fatto di averci imposto, tramite i maneggi a “termini di legge” della loro “casta” di politici, la cosiddetta “moneta debito”, provocano il disastro che abbiamo sotto gli occhi.

banchieriIl gioielliere e il benzinaio, oberati di tasse senza senso e che tra le altre cose non basteranno mai a saziare l’ingordigia dei suddetti sfruttatori, devono perciò difendersi da soli, mentre Polizia e Carabinieri non possono fare nulla perché sottoposti a “tagli” ed autentiche umiliazioni. Ma la causa, a monte, è la medesima: la richiesta insaziabile di “liquidità”, proveniente dal sudore della fronte di chi lavora, da parte di una vera e propria razza vampira incistatasi sul corpo della Nazione attraverso la prevaricazione e il raggiro di cui sono vittima in troppi. Chi dovrebbe difenderci dai criminali e chi vorrebbe esserne difeso.

Chiunque vive in una grande città può constatare invece che per proteggere (da chi? dal “terrorismo”? dalla “mafia”? dalla furia popolare?) qualche pezzo grosso della politica, della banca o della magistratura i mezzi si trovano sempre. Basta che uno di loro si muova per presenziare ad un qualsiasi evento pubblico che la via antistante si riempie di mezzi blindati e di furgoni zeppi di agenti. Tutte forze sottratte alle normali attività di routine, cioè difendere il popolo italiano, tutto, e non solo questi privilegiati che poi son gli stessi che predicano “austerità” facendo capire all’italiano medio che prima o poi dovrà prendersi il porto d’armi o rassegnarsi all’idea di essere violentato in casa sua.

Lo stesso dicasi delle partite di calcio, che distolgono migliaia di agenti dal loro compito principale. Ma il discorso è sempre lo stesso: conviene più a chi ci abbindola tenere in piedi questo “spettacolo” che ha fatto il suo tempo, piuttosto che dare una sonora strigliata a tutti quelli che pensano di essere venuti nel Far West e non in Italia.

La situazione, se fossimo in America del Sud, potrebbe dare adito a sviluppi che, sinceramente, a questo punto sarebbero più che auspicabili. Lì, almeno, nei quadri intermedi delle Forze Armate vi sono dei “figli del popolo”, che soffrono nel vedere la loro Patria ridotta a un bordello. Ma qui, nell’Italia delle “operazioni congiunte” con la Nato, non si può sperare nemmeno in un pronunciamento. Anche la testa dei militari è stata conformata ad uso e consumo del Padrone.

Resta allora la “via legale” alle istituzioni, come han provato a fare quelli del Movimento Cinque Stelle. Troppo infarciti, però, di quella medesima mentalità giustificatoria che ha prodotto il “disastro sicuritario”. Qua non serve “gente onesta” (anche il nuovo presidente della Repubblica è stato lanciato sotto le insegne della “onestà”, se è per questo). Serve gente col pugno di ferro, dalla parte della Nazione italiana.

Hanno un bel dire i benpensanti che “non ci si può fare giustizia da soli”. E vada pure, ché altrimenti sarebbe la “legge della giungla”. Ma se non ci pensa chi, per statuto, ci deve pensare, non ci si può scandalizzare se un imprenditore decide di non pagare più un centesimo ad uno Stato che non fa nulla o, come minimo, trattiene da quanto è tenuto a versare le spese sostenute per garantirsi l’incolumità.

schema-feudalesimoSiamo a tutti gli effetti ad un punto di svolta, che probabilmente verrà indagato dagli storici a venire. Lo Stato, rinunciando a difendere i cittadini, di fatto viene meno ad una delle sue prerogative essenziali che stanno alla base del patto di convivenza tra quello e la comunità. In passato è già successo, ed è così che sono sorti i signori feudali coi loro séguiti armati.

Ma oggi si sono fatti più furbi. Mentre lasciano che ti stuprino nel salotto, i signori del denaro organizzano la “gendarmeria europea” (Eurogendfor), la superpolizia continentale che invece di acciuffare predoni e filibustieri moderni è preposta alla repressione del dissenso che nel “migliore dei mondi possibili” non farà altro che aumentare, persino tra quelle che un tempo erano le classiche “maggioranze silenziose”.

Non si mette su, infatti, un apparato repressivo del genere (quello sì attrezzatissimo) per manganellare i “no gobal” o i “naziskin”!

Né valgono le fanfaluche sulla “emergenza terrorismo”, cari esperti dei miei stivali. Volete farci vedere l’ISIS che, “califfo” in testa, abbevererà i suoi ronzini alla fontana di San Pietro, ma qua, finora, gli unici “terroristi” che gli italiani conoscono si accontentano di molto meno, ma infinitamente più interessante e succulento: le nostre case e le nostre attività produttive.

Ecco, questo è il “terrorismo” dal quale, una volta tanto, un serio ministero dell’Interno dovrebbe mettere in guardia: quello di chi è calato in Italia per depredare e taglieggiare una Nazione tradita e abbandonata da chi dovrebbe preoccuparsi della sua prosperità ed incolumità.

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There are 4 comments for this article
    • il discrimine Author at 9:21 pm

      Senza pietà verso tutti i traditori che ci hanno portato a questo disastro. Ci vuole gente che al primo posto metta l’amor proprio e l’amore per la propria nazione. I modi di fare del Cinque Stelle sono troppo “educati” e inquinati da ideologie che hanno fatto il loro tempo.

  1. Marino Danielis at 11:45 am

    purtroppo siamo arrivati al punto che non abbiamo uomini in grado di usare le maniere forti, perchè tutti infarciti di buonismo e incuranti del bene del paese. Tutti i politici pensano soltanto a svendere la nostra sovranità e la nostra sicurezza. Assistiamo giornalmente a fatti di cronaca dove chi si difende o difende il vicino viene immediatamente sottoposto a giudizio, mentre il delinquente trova sempre un giudice disposto a trovare mille distinguo per non condannarlo, anzi, se possibile, da rilasciare subito. Poi depenalizziamo i reati minori fino a 5 anni, così facciamo aumentare gli atti criminali. Pian piano svendiamo la nostra sovranità perchè ci fanno credere che “lo vuole l’Europa”. O ci liberiamo di questi governi parassiti che sono messi lì per attuare un piano affinchè i poteri forti possano depredare tutto quello che abbiamo ancora di valore in casa, oppure andiamo tutti compattamente in piazza e ribaltiamo questi poteri che ci ridurranno in miseria. Sta a noi, popolo italiano, decidere il futuro nostro e quello dei nostri figli

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