Basta con quest’informazione OGM!
di Enrico Galoppini
Che questo sistema ed i suoi difensori a spada tratta sentano oramai il fiato sul collo di un sacco di gente stufa di essere raggirata e che ha cominciato, da un po’ di tempo a questa parte, ad insospettirsi che “qualcosa non va” e che vuole sapere ed informarsi al di là dei consueti canali “ufficiali” è un dato talmente evidente da far risaltare come patetici e goffi i tentativi di mantenerlo in piedi raccontando sempre le stesse storielle.
Si va dalle trite e ritrite versioni ufficiali sulla storia del Novecento (e non solo) a riproposizioni delle stesse indiscutibili “verità” politiche, scientifiche ed economiche. In certi momenti, ascoltando o leggendo gli esponenti di una “cultura ufficiale” sempre più arroccata sulle sue posizioni, sembra di stare fermi alla seconda metà dell’Ottocento, quando garrivano gli stendardi del mito del Progresso che avrebbe “liberato” per sempre l’umanità da secoli di “oscurantismo”.
A sentire certi soloni dell’accademia, della “divulgazione scientifica” e del giornalismo, attaccati pervicacemente a quell’idea di Progresso, oggi vivremmo in un mondo gravemente minacciato da una “superstizione” di ritorno, veicolata, tanto per non farci mancare “le streghe”, da internet e dai “social media”, divenuti, secondo costoro, un qualche cosa a metà tra dei mezzi d’informazione veri e propri e la chiacchiera da bar.
Sono preoccupazioni, queste ultime, emerse dal Festival del giornalismo alimentare che si tiene a Torino in questi giorni e del quale il tg regionale del Piemonte ha dato conto ospitando un docente del locale ateneo. Il quale, prendendola alla larga e citando in ordine sparso “avvelenatori medievali” e persino cannibali (!), ha messo in guardia gli ascoltatori dalle nuove “paure” messe in circolazione nei suddetti “bar virtuali” al riguardo di un tema importante come quello dell’alimentazione.
Il sottoscritto, che ormai ha fiuto – oserei dire capacità di “premonizione” – appena un soggetto di questi ben integrati apre bocca, ha immediatamente capito dove si voleva andare a parare: la difesa degli Ogm. O l’attacco a coloro che li criticano, il che è la stessa cosa.
Dopo la premessa pittoresca utile a denigrare e ridicolizzare chi ha da obiettare al riguardo degli organismi geneticamente modificati, si è arrivati al dunque: “si teme addirittura che possano avere capacità mutagene”. Come dire: l’ennesima “bufala”!
Perché, è stato dimostrato forse il contrario? E cioè che questo cibo-non-cibo – questo cibo incapace di riprodursi (!) e dunque più vicino alla materia inerte che alla vita – è esente da controindicazioni e danni per la salute dell’uomo? Assolutamente no.
È la stessa storia dei vaccini: voi intanto vaccinatevi per tutto, anche per il semplice stare al mondo, ché poi se vi viene qualcosa di grave o anche “solo” debilitante ci penseranno gli “studi scientifici” a “dimostrare” che non vi è alcuna relazione tra patologie o danni permanenti insorti – guarda un po’ – subito dopo un vaccino, e la somministrazione di sostanze sature di elementi che non dovrebbero essere inoculate in un organismo sano al solo fine di “prevenire” certe malattie.
Se poi vogliamo parlare di cosiddette “scie chimiche” si rasenta la follia. Proprio a Torino, mentre tutto “il problema” sembra essere circoscritto ai motori diesel (hai visto mai che il mitico “mercato dell’auto” riceve una spintina a causa dei divieti di circolazione delle euro 4?) e non all’insensato e pervicace abuso dell’automobile, i cieli vengono irrorati senza pietà ed infine “velati” da inquietanti (ma sicuramente “innocue”: lo dicono gli “scienziati”!) coltri biancastre che, in una prima fase, sono le famose “scie chimiche” persistenti in forma di scia per un tempo inspiegabile se si trattasse di sole “scie di condensazione”. Nelle giornate di “bel tempo” (che non prevedono più nubi, beninteso) è cosa ordinaria osservare l’evolversi di questo crimine perpetrato sulle nostre teste, anche se si trattasse di generico “inquinamento”.
Ma anche alzare il naso all’insù pare esser diventata attività da cospirazionisti e paranoici, come quelli che insistono nel dire, argomenti alla mano, che gli Ogm fanno male e basta, anche se i loro creatori fan di tutto per renderceli simpatici e necessari (“fame nel mondo” ed altri ricatti e/o disastri fabbricati per renderli “indispensabili”: creazione del problema e “soluzione” del problema).
La soluzione è comunque a portata di mano: fare del “buon giornalismo”! Parola dell’accademico, dell’intervistatrice e, naturalmente, del “festival” dove avranno servito, presumibilmente, un buffet a base di Ogm, giusto per dare l’esempio e dimostrare che tutta questa delizia non nuoce alla salute, anzi fa bene, benissimo, come gli ‘ingredienti’ di quei pasticci che sono i giornali e i tigì.