L’insopportabile settarismo di certi “convertiti”

di Enrico Galoppini

kafir_warningScorazzando sui cosiddetti “social network” come Facebook, si possono notare, per quanto riguarda l’Islam, feroci e crescenti diatribe tra i sostenitori dell’una e dell’altra posizione.

Posizione che può riguardare la dottrina, ma anche la politica.

Facciamo un esempio pratico partendo dalla politica: la guerra in Siria.

Per alcuni musulmani italiani, il “male” sono Assad, la Russia, l’Iran e Hezbollah. Per altri, i wahhabiti, i takfiri e i “ribelli” d’ogni ordine e grado, più le potenze euro-americane che li sostengono assieme ad Israele.

Sull’Isis i primi tengono un profilo basso, perché di questi tempi a farsi vedere troppo scalmanati su internet si rischia parecchio. E glissano imbarazzati sulla posizione che l’Anglosionamerica (tramite i suoi alleati del Golfo) ha sin qui tenuto in Siria. Ma anche su certi eccessi dell’altra parte (e mi riferisco al governo siriano, che non può essere presentato con l’aureola, pur sentendomi dalla sua parte dovendo scegliere tra i contendenti) i secondi sono un tantino reticenti, tendendo a vedere in Assad (o in Putin) un novello “duce” per di più ammantato della benedizione del Cielo.

Ma fin qui stiamo parlando di politica, benché di una politica nella quale entra prepotentemente e ineluttabilmente ciò che in Occidente è considerato meramente “religioso” e che pertanto dovrebbe essere confinato, chissà perché, alle preghiere e alle opere di bene.

Se poi entriamo direttamente nell’ambito della dottrina, della pratica e di tutto ciò che ha a che fare con la religione, lo scannamento verbale tra “convertiti” (nel quale s’inseriscono anche dei musulmani di “seconda generazione”) non migliora affatto, ed anzi si passa dalla tifoseria per l’una o l’altra parte in conflitto all’anatema vero e proprio, che giusto perché siamo in Italia non ha conseguenze gravi come potrebbe esitare altrove.

takfirDi fronte a un simile trionfo del settarismo più asfittico e dell’ego eretto a misura di tutto, mi domando e dico: perché l’esser musulmani a certuni ha dato alla testa? Intendo dire: un “convertito” non ha di meglio da fare che applicarsi a tutte queste beghe che in fondo non lo riguardano direttamente? In Italia ci sono tali e tante cose da rimettere a posto, se proprio ci si vuol dedicare alla “politica”… A me, onestamente, fa un po’ effetto constatare che un italiano, nato italiano e poi ad un certo punto entrato nell’Islam, si accalori ad un punto tale, scannandosi con altri musulmani, per questioni che non lo riguardano direttamente.

E poi, chi ci si crede di essere per bollare, dall’alto (?) della propria scienza (cioè le due-tre cose che si sanno o si crede di “sapere”), Tizio, Caio o Sempronio col marchio dell’“eretico”? Vogliamo davvero andare avanti con l’insulto e la “scomunica” fino al punto di arrivare – Dio ce ne scampi e liberi – agli sgozzamenti tra connazionali, amici e consanguinei come purtroppo accade in Siria?

Ma lo si è capito o no che usare l’Islam né più né meno com’è stato fatto con le ideologie e le loro indefinite versioni conduce al medesimo fallimentare esito che coloro che han vissuto il Sessantotto e i ‘favolosi’ anni Settanta hanno potuto saggiare?

Chiudo questo mio modesto intervento provando a fare”l’avvocato del diavolo”: mi rifiuto ostinatamente di credere che ogni salafita sia una specie di Belzebù in pectore, anche se la deviazione dall’ortodossia esiste e non è un’opinione come quelle sul calcio che si esprimono al bar sport. Eppure, chi è in grado di stabilire chi è “ortodosso” e chi “eterodosso”? Non che non lo si possa fare, ma non è cosa alla portata di tutti.

fitnabookSarà, ma in mezzo a tutto questo settarismo, torna quanto mai attuale quello hadîth profetico sulle settantatre fazioni o sette nelle quali, alla fine, l’Islam si sarebbe diviso, con una sola nel Giusto e nella Verità. C’è chi pensa di essere al riparo dalla collera divina dichiarando la propria appartenenza al campo “sunnita”, “sciita”, “alawita”, “salafita”, “sufi” e chi più ne ha più ne metta, ma se tanto mi dà tanto credo che l’elenco dei settantadue che finiranno male sia già bell’e pronto e comprende tutti quegli ambienti sclerotizzatisi con un nome, un formalismo ed un esclusivismo tesi a darsi la patente di quelli che hanno “ragione” mentre tutti gli altri dovrebbero finire a far da carbone all’Inferno.

Resta da individuare il settantatreesimo gruppo, quello senza nome, e sbrigarsi a farne parte prima che sia troppo tardi.

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There are 2 comments for this article
  1. Umar A.F. at 4:24 pm

    Gentile Enrico,
    concordo con te su questo “insopportabile” settarismo tra musulmani.
    se mi permetti aggiungo un breve passaggio di una lettera scritta dal grande Sufi del XX Secolo Shaykh Ahmad Al-‘Alawì ad un autore (del suo tempo) di un libro polemico che criticava vivamente il Tasawwuf (Sufismo) e i suoi insegnamenti, che suggerisce il giusto comportamento interiore ed esteriore da tenere verso gli altri.

    «Ordinare il bene e proibire il male»

    -Tu credi di poter ordinare il bene e proibire il male, ma ne sei degno?-
    Di Shaykh Ahmad Al-‘Alawî

    Tu credi di poter ordinare il bene e di proibire il male, ma ne sei proprio degno? Il Profeta (su di lui le preghiere e la pace divine) ha detto: «Può ordinare il bene o proibire il male solo colui che dà prova di dolcezza quando ordina o proibisce; colui che è paziente (sabr) e intelligente (hilm) quando ordina o proibisce; colui che conosce e comprende [veramente] le regole religiose quando ordina o proibisce.» (hadith)

    Articolo completo in francese:
    http://oumma.com/Commander-le-bien-ou-interdire-le

  2. Bennnato Bennati at 5:19 pm

    La, per così dire, quintessenza di certe ” conversioni” , la vedo nella casalinga di Sesto San Giovanni o di Busto Arsizio che esce la mattina di casa in minigonna e vi fa ritorno la sera in chador ; o in quell’avviso che lessi una volta in un sito di ” convertiti” italiani che, essendo il cane animale più sporco del maiale (?), un ” convertito ” doc lo si vede se caccia da casa quello che fino a quel momento era il suo amico a quattro zampe !!
    Non sarebbe male che tante ” conversioni” fossero precedute da un pò di scuola sopratutto di buon senso…

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