Il Fesso e la Democrazia
di Spectator
In regime democratico, dove i fili son tirati dall’apparato finanziario-industriale, che a sua volta impone i suoi burattini (i politici) e gestisce la formazione del consenso (i media), c’è una caratteristica essenziale che non deve mancare nell’identikit del bravo cittadino: l’essere un gran bel fesso.
La Grande Fesseria Originaria sta nelle cosiddette “elezioni”, dove una massa di individui non qualificati e manipolati oltremodo sono chiamati a decidere chi li governerà, naturalmente scegliendo i nomi tra un lotto preventivamente selezionato dai suddetti poteri. Che non hanno certo intenzione di mettere in discussione – anche quando propongono qualche “alternativa” – l’andazzo sul quale si fonda il loro dominio.
Ma egualmente fesso è il “consumatore”, cioè il medesimo elettore nella sua modalità da supermercato, il quale crede a tutta la pubblicità ingannevole che gli propinano, la quale funziona secondo schemi applicati anche alla propaganda politica.
Non meno avveduto e scaltro è il solito fessacchiotto quando è chiamato a mettersi “a norma” per i più assurdi ed incalcolabili motivi: tutto va regolarizzato e messo sotto controllo, così in casa come al lavoro, il tutto giustificato, tramite battage pubblicitario e ricatto morale, da elevati motivi etici, ecologi, di sicurezza e chi più ne ha più ne metta.
Apici di dabbenaggine vengono raggiunti dal credente nella ‘dea democratica’ quando si convince – un po’ perché dà retta agli “esperti”, un po’ per abitudine e un po’ per non prendere atto che è davvero un fesso e dovrebbe perciò cambiar vita e modo di pensare – che la politica monetaria sia un dettaglio, una cosa per palati fini ed alla fine ininfluente sul suo destino di eterno raggirato, tanto quel che conta sono “la casta”, gli “scandali” e “i grandi evasori”.
La democrazia, coi suoi sortilegi ed i suoi giochi da prestidigitatore, instilla inoltre nella mente di quest’essere espropriato della sua capacità di giudizio e persino della sua autonomia che qualsiasi altro sistema sarebbe sicuramente peggiore: si comincia con la rivoluzione e… si finisce nel gulag o nella camera a gas!
E la chiudiamo qui, perché non era nostra intenzione addentrarci nei meandri filosofici che stanno alla base di questo sistema disumano, ché altrimenti giungeremmo alla conclusione che la democrazia altro non è che l’illusione dell’ego elevato alla massa, che pervicacemente insiste nel piegare tutto e tutti, stanando le ultime sacche di ‘resistenza’, alla regola base di questo sistema, e cioè che ciò che sta in Alto vale come ciò che sta in Basso, col che ci si può facilmente rendere conto dell’inversione di tutto ciò che è “normale” operata tramite un sistema che si regge anche sull’elevazione del fesso (blandito, adulato e stuzzicato nella sua vanagloria) a ciò che non è e non potrà mai essere.
Se uno pensa che circa la metà dello stipendio se ne va imposte e tasse e che i soggetti passivi di tale situazione ( mugugni a parte ) continuano a subirla senza dare finalmente di balta al trogolo , più fessi di così ….