Tutto si svolge inesorabilmente…

di Gianluca Marletta

marlettaVedersi svolgere davanti agli occhi, inesorabilmente, passo dopo passo, in politica estera come in politica interna, nel mondo del “costume” come sul piano “sociale”, tutto quello che solo qualche anno fa si discuteva e si prevedeva con gli amici davanti ad una tazza di caffé, fa sempre una strana sensazione…

Eppure -vi giuro – nessuno aveva la “palla di vetro”… bastava solo “ricordare” che determinate cose sono state dette tanto ma tanto tempo prima.

Gli eventi del mondo, in realtà, pur se spesso tragici, sono più banali e soprattutto ben più prevedibili di quel che si crede: basta solo porsi nella Prospettiva giusta.
(per gentile concessione dell’Autore, dalla sua pagina su FB)

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Commento di Massimo Selis (ancora da FB, e ripubblicato col consenso del suo Autore):

Ad alcuni è data la grazia di avere una speciale sensibilità che li apre ad intuizioni fuori dall’ordinario, ad alcuni è data la grazia di incontrare dei Maestri sul proprio cammino, spesso dei veri sapienti nascosti, che vivono la loro missione nell’ombra. Il Signore non li ha scelti per meriti personali, ma perchè siano di monito alle folle davanti alla rovina. A me è accaduto di incontrare alcune di queste anime. Riporto a braccio, una breve conversazione avvenuta oggi con il mio padre spirituale. Lui: “Bisognerebbe guardare tutti questi eventi in prospettiva metapolitica. La civiltà druidica si era corrotta e sopraggiunsero i Romani. Quando l’Impero Romano si era corrotto, arrivarono i Barbari. La civiltà Atzeca era giunta ai sacrifici umani collettivi e arrivarono i Conquistadores. L’occidente moderno è completamente materialista e in mano alla sovversione e arrivano… La Provvidenza non è sempre positiva, ma segue la linea della Giustizia”. Il vero medico è colui che non cura il sintomo, ma legge in esso un segno per risalire alla causa prima della malattia e cura quindi la persona. In questo processo anche il paziente è parte attiva, poichè legge nel sintomo una chiamata al cambiamento della sua attuale vita. In questo mondo moderno questa umanità, credente o laicista che sia, si trova perfettamente a proprio agio, vi ha costruito la sua identità e vi ha trovato il suo giusto posto. Potrebbe mai cercare un medico che la vuole curare in profondità? Questa umanità non vede oltre il sintomo e altro non cerca che eliminare quello soltanto. Chi si sente a proprio agio, non vede, e chi non vede non agisce, e chi non agisce forse non si salva. La sofferenza è il primo passo verso la guarigione. Non intendo una sofferenza psicologica, ma quel dolore che prova l’anima nei confronti della realtà che la circonda. Il suo percepirsi profondamente in esilio, in attesa di tornare a casa. E più la realtà è tragica e confusa come quella che viviamo oggi, e più il dolore dell’anima si fa pressante. Dalle lacrime di un’anima calata in questi tempi terminali può sorgere una bellezza che ai semplici uomini non è concessa. Grazie Gianluca per la bella riflessione.

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