Una civiltà materiale (2)
D’altra parte, se la massa orientale finisce con l’essere davvero ostile agli Occidentali dopo averli, per un lungo periodo, considerati con indifferenza, chi ne è responsabile? Forse quella élite che, presa tutta dalla contemplazione intellettuale, si tiene risolutamente fuori da ogni agitazione esterna, o non sono proprio piuttosto gli Occidentali che hanno compiuto tutto quel che occorreva per rendere odiosa e intollerabile la loro presenza? Basta che il problema sia posto come deve esserlo a che chiunque possa senz’altro risolverlo; ammettendo che gli Orientali, i quali fino ad oggi hanno dimostrato una pazienza a tutta prova, vogliano essere alla fine padroni in casa loro, chi potrebbe pensare sinceramente a bíasimarli?
È vero che quando certe passioni si mescolano alla cosa, identici rivolgimenti, secondo le circostanze, vengono apprezzati in modo diversissimo e perfino opposto. Cosí quando la resistenza di fronte ad una invasione straniera riguarda un popolo occidentale, essa si chiama «patriottismo» ed è degna di tutti gli elogi; quando essa riguarda un popolo orientale perfino di millenarie tradizioni, essa si chiama «fanatismo» e «xenofobia» e non merita piú che odio e disprezzo.
D’altronde, non è in nome del «Diritto», della «Libertà», della «Giustizia» e della «Civiltà» che gli Europei hanno preteso di imporre dappertutto la loro dominazione e di interdire ad ognuno di vivere e pensare in modo diverso dal loro? Si converrà che il «moralismo» è davvero una cosa mirabile, a meno che non si preferisca concludere semplicemente con noi che, salvo rare eccezioni, tanto piú degne di lode per quanto piú esse sono rare, in Occidente vi sono solo due specie di persone, ben poco interessanti le une quanto le altre: gli ingenui che si lasciano ubriacare dalle parole grosse e che credono nella loro «missione civilizzatrice», incoscienti come sono della barbarie materialista in cui sono immersi; e gli abili, che sfruttano questo stato d’animo per il soddísfacimento dei loro istinti di violenza e di cupidigia. In ogni caso, certo è che gli Orientali veri non minacciano nessuno e per il momento hanno fin troppo da fare per difendersi contro l’oppressione europea e il disgregamento interno a che pensino di invadere l’Occidente nell’uno o nell’altro modo.
(tratto da: René Guénon, La crisi del mondo moderno (Capitolo 7 – Una Civiltà Materiale), 1927).