“Terrorismo”: gli europei vivacchiano in attesa della catastrofe

di Sandro Verderosa

siteGli stati europei non sono pronti, né preparati a combattere questo tipo di terrorismo. Non sono pronti a contrastare nemmeno ideologicamente la perversione ideologica che dà linfa vitale al Sig. Terrorismo.

Tempo fa guardavo una serie tv, The Following, dove una setta di killer psicotici colpiva a caso dei civili inermi, mentre lo Stato e le forze di sicurezza nazionale americana restavano lì a guardare, inermi, bloccate e impreparate. Accoltellamenti, sparatorie improvvise, bombe su obiettivi all’apparenza marginali.

Ecco, la situazione attuale non è molto diversa da quella romanzata nella suddetta serie, soprattutto alla luce dell’ultimo attentato fallito a Parigi, dove il colpevole che è stato neutralizzato è risultato essere un soggetto schedato come “pericoloso radicalizzato” a cui era stato persino rinnovato il porto d’armi. Pazzesco.

verderosa_miscredenti2Ora, si è fatto di tutto per gettare nel caos paesi come l’Iraq, la Libia e la Siria. Abbiamo rifiutato di voler comprendere gli eventi egiziani tra la caduta di Morsi e l’ascesa di el-Sisi (che è brutto e cattivo, ovviamente), così come abbiamo rigettato il modo in cui l’attuale stato egiziano combatte il terrorismo costante all’interno del proprio paese. Non solo, si è dato tutto il supporto (o il tacito consenso a lasciar fare) a quelle sigle terroristiche che operano in Medio Oriente per abbattere la supposta empietà (kufr) del “regime” di Bashar al-Asad (raffigurato come l’ennesimo nuovo Hitler) e abbiamo chiamato queste sigle di tagliagole “ribelli moderati”, “combattenti per la libertà”, “partigiani democratici e internazionalisti”, sbattendo contemporaneamente in ogni servizio al telegiornale le immagini delle decapitazioni ad opera di questo Stato Islamico non meglio identificato, questo Sig. Terrorismo che vediamo ogni giorno in Tv o sull’Internet, ma che non vogliamo e non riusciamo ad analizzare veramente. Si è consentita, inoltre, la diffusione del cancro wahhabita in mezzo Occidente, giusto perché i soldoni delle petromonarchie erano troppo belli da rifiutare. Così, ci ritroviamo predicatori invasati e deviati che pretendono di parlare in nome del “Vero Islam”.

E che dire delle nostre reazioni Buonissime, belle e colorate come noi occidentali progrediti, in seguito ad ogni azione di terrore sul suolo europeo? Marce per la pace, marce colorate, marce a piedi scalzi, analisi sentimentaliste e piagnistei vari, politically correct su ogni aspetto della nostra vita, tolleranza a dismisura, Ius Soli come necessità primaria, multiculturalismo come mantra assoluto, business dell’accoglienza, totale assenza di prevenzione agli attacchi. E potrei continuare.

gessetti-1Perciò, come fare ad invertire questa escalation di terrore? Al di là di una soluzione immediata quanto parziale, quello che so per certo è che i popoli europei se la passano malaccio. Vivacchiano.

Nonostante il pugno di ferro sia la necessità primaria in questo momento più che buio della Storia, ci rifugeremo sempre nella solita patetica manfrina della Democrazia ad ogni costo, nel rifiuto dell’Identità (che orrore!), nella “Bontà” incondizionata per non offendere qualcuno, nella svirilizzazione sempre maggiore del maschio in favore di un’amalgama indefinita di individui unisex, nell’accoglienza ad oltranza, nell’anestetizzazione dei valori comunitari, nella falsità dei Diritti Civili, cavallo di Troia per abbattere quelli sociali, nell’esasperazione dell’individualismo più sfrenato, nelle cose materiali, nell’orrendo senso comune, nel Multi-Kulti, nel dirittumanismo dell’Impero, nel servilismo all’unione europea dei tecnocrati e dell’alta finanza, nella banalità mediocre, nell’ateismo militante, nel radicalchicchismo e nel destroterminalismo. Insomma, ci rifugeremo in quello che ormai sappiamo fare meglio: rimanere indifferenti.

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