Ricordi di vita “ecclesiale”…

di Gianluca Marletta

divertimento_preghieraHo solo vaghi ricordi della mia vita “ecclesiale” da ragazzino: il pranzo della Prima Comunione, la sagoma di una catechista carina, una terribile canzone dell’ACR che suonava all’incirca “cacca al diavolo fiori a Gesù!”, una noia diffusa nell’aria come la polvere di cemento dei lavori in corso, un grigiore che sembrava prendere forma fisica nelle mura color topo della parrocchia.

Nulla che potesse incuriosirmi o interessarmi: nessuna domanda da porre a chicchessia, nessuna risposta da pretendere. Nulla!

L’ultima confessione la feci a 13 anni ed ebbe esiti fantozziani.
Il prete NON mi assolse! Che avevo fatto? Roba “impura”? Ma de che!
Semplicemente, il confessore aveva scoperto che ero l’autore di una scritta fatta con la bomboletta su un muro la vicino che, per ironia del destino, era quello di cinta della casa dei preti…

Non sono più entrato spontaneamente in una chiesa fino ai 25 anni e non so proprio perché avrei dovuto farlo.

biglino_dio_alienoBeninteso non sono mai stato “ateo”, perché mi reputavo troppo intelligente per credere a fesserie del tipo “il mondo s’é fatto a caso”, ma di certo il Cristianesimo era l’ultima opzione possibile della mia esistenza. Avrei preferito il voodoo o il rastafaresimo al cattolicesimo, che consideravo la religione più stupida fra quelle esistenti.

Ho creduto agli UFO e che gli extraterrestri c’avessero creato decenni prima che Biglino scrivesse quella roba, ho creduto che Jim Morrison fosse un maestro spirituale e sapevo a memoria tutte le sue poesie e canzoni, ho creduto che sfondarsi di canne h24 fosse non solo dilettevole ma anche – a modo suo – “spirituale”, ho creduto, ho creduto…

Ho ricominciato a calcare gli atri di una chiesa solo anni dopo, ma quella è un’altra storia. Una storia che nasce tra monasteri e boschi dell’Italia Centrale. Tutta un’altra storia…

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