Fascismo e “fascisti”: un intervento di Marco Piraino (Ass. “Il Covo”)

covoGentile dottor Galoppini, ho letto con vivo interesse gli articoli recenti inerenti il tema Fascismo e fascisti pubblicati sulle pagine de “Il Discrimine” ed essendo personalmente coinvolto al riguardo, in quanto fascista e ricercatore storico, desidero portare un breve contributo a tale dibattito.

Concordo col professor Cardini nel distinguere l’analisi storica da quella ideologico-politica. Sul piano storico, infatti, occorre decisamente delimitare con chiarezza il percorso dell’esperienza politica del Fascismo mussoliniano, la cui parabola, sommariamente, parte nel 1914 e si conclude inequivocabilmente nel 1945 con la morte del Duce. A livello ideologico-politico il discorso rimane invece ben lontano dal potersi definire concluso, in quanto personalmente affermo anch’io che il Fascismo come ideale è portatore di una inequivocabile identità, italiana ed universale ad un tempo, forte di un modello di società totalitaria culturalmente, socialmente e politicamente unitaria ed armonica, suscettibile di sviluppi più che mai attuali nell’odierno scenario euro-mediterraneo, poiché incentrato sul fondamento senza tempo della Civiltà spirituale cristiano-romana.

Riguardo a quanto affermato dal dottor Fabei, condivido il fatto che manchi tra i vari presunti odierni emuli del Fascismo, i cosiddetti “camerati”, una seria analisi storica condivisa, tanto del Regime fascista quanto dei principi ideologici fondamentali che animavano gli sforzi politici di Mussolini e del Partito Fascista. Ciò però costituisce il frutto non della mancanza di documenti atti a rivelare tanto le opere del Regime quanto a determinare i tratti salienti della sua ideologia (invero presenti in considerevoli quantità presso archivi e biblioteche), bensì di una cattiva volontà politica, da sempre avversa alla reale comprensione dei fatti, che continua a fare di tutto affinché tale opera di chiarificazione appaia come impossibile ed inutile, preferendo continuare ancora a confondere l’ideale del Fascismo (una filosofia spirituale compiuta, organica ed univoca con una precisa ed inconfondibile Dottrina codificata ufficialmente) con il percorso intellettuale dei singoli fascisti, al fine di speculare a livello politico sull’ignoranza storica coltivata ad arte, tanto quanto per decenni ha fatto la controparte dichiaratamente antifascista.

mistica_fascistaIn tal senso si continua a parlare erroneamente di “scuole di pensiero” e di pluralità di “dottrine del fascismo” nonostante che dai mistici della Scuola di Giani agli ideologi fascisti ufficiali (su tutti Gentile, Rocco, Costamagna e Panunzio, che svolsero insieme a Mussolini il compito di chiarire i principi filosofici ed i fini politici che animavano il P.N.F.) condividessero tutti e integralmente i contenuti dell’unica Dottrina riconosciuta mai esistita, ossia quella firmata dal Duce, incentrata sullo Stato Etico fascista.

Tale modello, che trascende l’esperienza storica ormai conclusa del Regime, benché da esso tragga origine, e che incarna l’essenza stessa del Fascismo e come tale va riconosciuto e qualificato – anche e soprattutto presso coloro che, male informati, solo udendo il termine Fascismo storcerebbero il naso pur condividendone potenzialmente le progettualità ideali -, non solo risulta cronologicamente il disegno politico più nuovo ed all’avanguardia rispetto a quelli degli attuali governi demo-liberali di matrice illuministica, ma anche il portatore dell’unica concezione in grado di pervenire ad un equilibrio armonico e ordinato tra le diverse e disomogenee componenti dell’odierna e sempre più sfilacciata società di massa del XXI secolo, in quanto latore di una concezione spirituale che valorizza e che agisce sull’Uomo nella sua totalità… Precisamente ciò che manca al mondo di oggi e di cui si sente un disperato bisogno.

Innescare un dibattito serio su tale tema, che, è bene sottolinearlo, non riguarda solo la storia di ieri ma anche l’attuale presente politico, sarebbe alquanto meritorio e benemerito rispetto a chi si facesse promotore di una simile iniziativa. Se la redazione de “Il Discrimine” volesse realizzare sotto il suo patrocinio degli incontri-dibattito ad hoc aperti a chiunque si volesse confrontare seriamente su questo argomento, sono certo che riscuoterebbe un grande successo perché, piaccia o meno, il Fascismo incuriosisce la gente, che si sente attratta da esso nonostante settant’anni di demonizzazione culturale e strumentalizzazioni politiche.

Da parte mia e dell’associazione Il Covo che rappresento e che dello studio e diffusione della Dottrina del Fascismo ha fatto la sua ragione di esistenza, confermiamo fin d’ora la nostra disponibilità a partecipare a tali auspicabili discussioni.

Cordialmente

Marco Piraino

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