Espedienti preelettorali di questo regime: lo scontro tra “fascisti” e “comunisti”

di Enrico Galoppini

Durante questa campagna elettorale, così come in altre, è capitato di vedere ospiti nella stessa “tribuna elettorale” un candidato di Casa Pound o di Forza Nuova da una parte, ed uno di Potere al Popolo o del Partito Comunista dall’altra.

Una scena ormai abituale, oserei dire “classica”, durante la quale capita, non di rado, che l’esponente “comunista” abbandoni la trasmissione “indignato” per qualche affermazione dell’altro “fascista”. Una logora sceneggiata che ha fatto il suo tempo e che se è in buona fede non fa altro che sottolineare la difficoltà argomentativa nella quale si trova chi lascia lo studio, a meno che con questo tipo di mosse non ci si prefigga di attrarre qualche simpatia “antifascista”.

Come che sia, perché d’insignificanti bagattelle si tratta, vorrei spiegarvi perché in questo pollaio preconfezionato come quello Amadori il “fascista” dev’essere messo contro il “comunista” ad uso e consumo di un pubblico mentalmente pigro ed assuefatto a determinati schemi.

Pensate un po’, invece, se il “fascista” o “il “comunista” fossero posti di fronte a uno del “centro-destra” o del “centro-sinistra” che da decenni han prodotto solo disastri: chi ne uscirebbe malconcio? La risposta è contenuta nella domanda. Un Renzi, un Letta, un Monti, per non parlare di un Prodi o di un Berlusconi, più tutti gli altri personaggi di contorno tipo Alfano o la Lorenzin (i primi che mi son venuti in mente), non saprebbero come parare le bordate dialettiche che un “fascista” o un “comunista” sparerebbero contro la corazzata di cartapesta dei campioni del liberal-liberismo, del capitalismo da Far West e dell’appecoronamento della Nazione e dei lavoratori/produttori rispetto agli interessi della banca apolide e di tutti quelli che qua fanno shopping manco fossimo ai saldi di fine stagione. Ovviamente stiamo parlando di “fascisti”, non di “destristi” (estremi) pagati sottobanco dal “centro-destra” per poi far confluire il (magro) consenso raccolto nell’eventuale vittoriosa versione “di destra” dell’unica politica anti-nazionale ed anti-popolare che questo regime di felloni è in grado di propinare agli italiani. Ed in maniera altrettanto ovvia con “comunisti” non ci riferiamo a “sinistrati” ed “antifa” di alcun ordine e grado: a gente cioè che ha messo in soffitta un più che comprensibile (e condivisibile fintanto che non intende far credere che un operaio ha per natura l’aureola in capo) anelito alla giustizia sociale per sostituirlo con i “diritti civili” e l’immigrazionismo.

Pertanto, i candidati delle suddette formazioni politiche, quando vengono invitati a parlare in televisione, devono categoricamente rifiutarsi di accettare simili trasmissioni precotte nelle quali “il nero” trova di fronte “il rosso” e viceversa, come se ci trovassimo nel 1919 o negli anni Settanta. Fatevi furbi cari candidati “fascisti” e “comunisti”, perché se non dimostrate questa minima accortezza è segno che o siete dei completi rimbambiti che si fan mettere nel sacco (e dunque non sapete far politica) o siete in una certa misura conniventi ed accondiscendenti verso questo sistema, a partire dal suo immaginario che, in politica, prevede il perenne scontro tra “rossi e neri” mentre il terzo polo – il capitalista e l’usuraio – se la ride di gran gusto.

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There are 2 comments for this article
  1. Bennnato Bennati at 9:34 pm

    Ho sentito l’altra sera a tribuna politica il Sig. Rizzo, che è a capo del ” Partito Comunista”.
    Dopo avere detto , per quasi tutto l’arco della trasmissione, una serie di cose condivisibilissime, come quella che siamo governati da un potere ( sovranazionale) senza volto, di cui i singoli governi sono le pedine e la Nato il braccio armato, è caduto infine sulla solita questione delle tasse, dei ” ricchi” che non le pagano ecc. confermando che lui e il suo partito rimangono tutt’oggi ancorati alla NEP , la ” Nuova Politica Economica” di leninista memoria , per cui l’iniziativa privata nella produzione e lo scambio di beni e servizi è ammessa, salvo poi dovere devolvere quasi tutto allo Stato a mezzo della imposizione fiscale ( lo stesso Sig. Rizzo ha anche detto una cosa interessante , e cioè che vi sono ” comunisti” anche nella neonata formazione politica denominatasi ” Liberi ed Uguali”. Nessuna delle giornaliste presente gli ha però chiesto che ne facesse i nomi , cosa che sarebbe stata ancor più interessante ).

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