Citazioni mussoliniane che faccio mie

di Enrico Galoppini

Mi accingo a leggere questa monografia su Mussolini appena uscita in edicola.
I sottotitoli delle citazioni in copertina mi fanno storcere il naso (concessioni al politicamente corretto?), poi però leggo le citazioni e mi dico: aveva ragione lui!

Leggiamole insieme:
– “La libertà non è un diritto: è un dovere. Non è una elargizione: è una conquista. Non è una uguaglianza: è un privilegio”.
– “I popoli che non amano portare le armi finiscono per portare le armi degli altri”.
– “Il giornalismo italiano è libero perché serve soltanto una causa e un regime”.

Sulla prima, alla luce di che cosa viene inteso per “libertà” dai contemporanei, non credo ci sia da aggiungere altro.

Sulla seconda, basti considerare che cosa fanno oggi le “nostre” FF.AA.: gli ascari della NATO.

Sulla terza è necessario spiegarsi per non essere fraintesi (sempre dai soliti che amano non capire): a che cosa è ridotto oggi il giornalismo? Nella migliore delle ipotesi, a una fiera delle vanità e delle nullità; nella peggiore, a una ‘pistola in vendita’ pronta a sparare addosso a chi prova, ogni tanto, a combinare qualcosa di buono. La “libertà di stampa” (e Mussolini era un giornalista, e che giornalista!) è un’idea bellissima, in via di principio. In un mondo, cioè, nel quale tutte le idee sono ammesse con pari dignità sui medesimi mezzi d’informazione e dove non esistono oligopoli della stampa e della radiotelevisione che filtrano le notizie e stabiliscono le carriere. Non parliamone poi in una situazione come la nostra, con l’Italia ridotta a colonia angloamericana e dunque piena di giornalisti la cui unica missione è mantenere lo status quo. Questi giornalisti italiani per modo di dire non sono liberi, perciò si può affermare senza tema di smentita che il giornalismo italiano dell’Italia antifascista e “liberata” per finta dai partigiani e per davvero dalle bombe dell’Angloamerica non è libero perché non serve alcuna causa che non sia quella di chi lo mantiene di tutto punto per agitare tra l’altro il fantasma d’un inesistente “regime”. Per questo mi sento di fare propria anche la terza citazione mussoliniana: l’unico giornalismo libero è quello che serve una causa e un regime, nel senso che deve riferire la verità, agire di concerto con le intenzioni di governanti sinceramente dediti alla causa nazionale e smetterla di traviare ed ammorbare i suoi lettori con le sue quotidiane dosi di veleno. Che dire… Mussolini aveva sempre ragione!

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