Chi dovremmo cacciare da casa nostra?

di Enrico Galoppini

cacciare_islamIl quotidiano “Il Giornale”, di proprietà della famiglia Berlusconi, subito dopo gli attentati di Bruxelles costati la vita a più di trenta persone, ha titolato: “CACCIAMO L’ISLAM DA CASA NOSTRA”, firmato Alessandro Sallusti, direttore del quotidiano medesimo e compagno di Daniela Santanchè.

“Il Giornale” non è la prima volta che si produce – assieme all’altro dell’area di cosiddetta “destra”, “Libero”, e a quello della Lega Nord, “La Padania” – in titoli ad effetto, forti ed urlati, finalizzati ad urtare la sensibilità dei musulmani e a far montare la rabbia dei non musulmani contro l’Islam ed i suoi seguaci. Sembra che questi giornali, in particolare, si siano incaricati di svolgere un preciso discorso anti-islamico ed islamofobo, mentre altri, “di sinistra” e “progressisti”, sono al riguardo molto meno sguaiati, discernendo tra il “terrorismo” ed una religione con così tante e complesse sfaccettature qual è quella islamica.

Ma questo è il ‘mercato delle opinioni’. Ciò che viene apparecchiato alle tifoserie dell’una o dell’altra opinione pubblica chiamata ogni tanto a svolgere il ruolo di “elettore”. A gente che, non avendo la capacità di conoscere alcunché autonomamente, e senza l’acume né gli strumenti per andare in profondità, si affida ai “fabbricanti di opinioni”; ad altri che pensano al posto loro, confezionando un prodotto pseudo-intellettuale scambiato per un’attività del pensiero degna di considerazione.

Pertanto, a noi non interessa attribuire la palma di idee più o meno “rispettabili” a Tizio, Caio o Sempronio, semplicemente perché tutta la “carta stampata”, per un verso o per l’altro, contribuisce a creare un consenso – assieme ad altre “agenzie culturali” – per il cosiddetto “mondo moderno”, che altro non è se non l’applicazione di una mentalità anti-tradizionale, e dunque deviata, a tutto quel che riguarda i differenti domini dell’esistenza.

Tanto per esser molto chiari, diciamo che in un mondo normale (la normalità esiste!) non esisterebbero i giornali, assieme ad un’infinità di altre cose inutili e perlopiù nocive per il corretto sviluppo dell’intelletto, che è poi l’unica facoltà in gradi di condurre l’uomo alla Conoscenza vera.

mediaA che cosa serve, infatti, sapere “i fatti del mondo” quando a fatica si è in grado di gestire i “fatti” della propria ristretta cerchia di familiari ed amici? Oltretutto, quand’anche li si conoscesse davvero (il che è impossibile), il tutto si dovrebbe coerentemente risolvere nel trovarsi di fronte ad un bivio: o ritirarsi in un eremo o cominciare a dare battaglia, dandosi alla macchia assieme ad altri che hanno scelto di combattere, fino alla vittoria, questa mostruosa ed abnorme sommatoria di ingiustizie e disumanità che è la civiltà moderna.

Ma torniamo alla questione del titolo islamofobo del “Giornale”, ché queste considerazioni le svolgeremo più diffusamente un’altra volta, se Dio vuole.

Siccome la civiltà moderna è qualcosa che comprende sia “la destra” che “la sinistra”, diciamo che non condividiamo affatto l’indignazione “progressista” verso la stampa cosiddetta “di destra”. Primo perché il moralismo esclusivista, accusatorio ed auto-incensante non ci appartiene, secondo perché tutto questo mondo delle “notizie” è come un mondo di ombre cinesi (e di esaltazione per il “fatto” e la “cronaca”) che serve a velare un’altra realtà, ben più interessante e permanente, che tutta la civiltà moderna coi suoi stili di vita e la sua mentalità, ed anche con le sue eccitazioni mediatiche, mira a far dimenticare a tutti.

Se “Il Giornale” ci risulta perciò indigesto per alcuni suoi aspetti, non si può dire che “La Repubblica” o “Il Manifesto” non lo siano per altri, col loro buonismo, il loro perbenismo, il loro antifascismo ostentato, vetusto e farsesco. Ma l’una e l’altra stampa, anche quando sembrano inconciliabili e ai ferri corti, lavorano entro un ben definito ambito di idee “rispettabili”, con “diritto di cittadinanza”, oltre le quali si entra nel campo della morte civile per chi dovesse avventurarvisi. E l’una e l’altra, quella “di sinistra” e quella “di destra”, stanno lì, coi loro direttori, le loro prime pagine e le rassegne stampa riservate loro da televisioni e radio, a definire i contorni del “politicamente corretto”, che solo un osservatore superficiale può scambiare per una caratteristica della sola “sinistra” come fa la “destra”.

destra-sinistraPeraltro, “destra” e “sinistra”, se mai sono esistite come le si immagina comunemente, oggidì sono un puro esercizio di pigrizia mentale ed uno strumento delle élite per governare e polarizzare il popolino, poiché esiste un solo ed unico, benché multiforme e cangiante, partito unico capitalista filo-americano, o filo-occidentale, il che è praticamente la stessa cosa, dato che America e Occidente sono nient’altro che lo sviluppo delle medesime possibilità, l’una e l’altro indicando una “civiltà” e la sua visione del mondo. L’America è il “sogno”, la compiuta “liberazione” parodistica dell’uomo moderno, mentre l’Occidente, oltre ad essere la superfetazione di quella, è il trionfo del nichilismo in un’inversione della geografia sacra che santifica l’ideale “terra dei morti”. Il risultato è ciò che abbiamo sotto gli occhi: il “fuori” che sembra tanto bello e il “dentro” che soffre e si lamenta anche se non lo vuol dare a vedere.

Però noi non siamo così in malafede dal non riconoscere che anche nella stampa non “progressista” vi sono spunti d’un qualche interesse, o punti di vista entro certi limiti condivisibili, così come nell’altra “di sinistra” possiamo onestamente ammettere un certo margine di condivisione su alcune posizioni. Ma non è questo il punto centrale, poiché la falsità assoluta non può essere prerogativa di niente e nessuno in questo mondo. Tutto è in qualche modo riconducibile all’Uno, perché affermare il contrario varrebbe a dire che si ammette la dualità come principio ultimo e fondante.

basi USA in Italia_2Il problema è che anche quel che di condivisibile vi sarebbe in questa o quella posizione di questo o quel giornale viene assolutizzato, rendendolo per questo esagerato e dunque inammissibile, in quanto solo un soggetto in preda a un delirio monotematico può pensare che tutti i mali dell’Italia derivino dall’eccessiva, ed in parecchi casi incontrollata, immigrazione.

Questa è l’operazione scorretta, o meglio una delle operazioni scorrette, della stampa “di destra”: associare le più che comprensibili preoccupazioni legate all’immigrazione ad un “pericolo islamico”, quando è proprio la (ri)scoperta di una via d’uscita “spirituale” dalle paludi del mondo moderno, e non l’illusione di poter continuare col “nostro modo di vita” (mai visto prima nella storia dell’umanità), a darci la speranza di non arrivare alla nostra dissoluzione pura e semplice attraverso una serie tragica e penosa di sofferenze.

Certo, se per “Islam” s’intende un’ideologia tutta lettera e aride norme, senza la forza vivificante dello Spirito, di quello possiamo tranquillamente fare a meno. Ma nelle sparate sensazionalistiche del “Giornale” c’è dell’altro: il pervicace attaccamento alla modernità ed alla sua mentalità, anche quando non se ne accettano solo alcuni prodotti (“nichilismo”, “ideologia di genere”, “cosmopolitismo” spinto all’estremo, eccetera), inevitabili ed inesorabili una volta che si è abbandonata  la religione per abbracciarne una versione “innocua” e privatistica, perché di fatto l’importante è che il “Mercato” e le sue pretese “leggi” non vengano intralciati.

Nessuno deve sospettare che dietro questo “terrorismo” ci sia la manina dei servizi, delle “grandi democrazie”, di insospettabili “alleati”. Per la “destra” – anche quella disposta a riconoscere diverse ragioni alla Russia e alla dirigenza siriana, come quella del “Giornale”! – è più importante tenere il punto sull’Occidente e la sottomissione all’Angloamerica e alle sue propaggini come Israele piuttosto che guardare in faccia la realtà e prendere atto che non è produttivo né serio andare avanti in questo modo come minimo contraddittorio.

giornale_israeleNon si può, infatti, atteggiarsi quando ci fa comodo a “custodi della tradizione” e “difensori delle nostre radici”, mentre da una vita si tresca e si dà spago a tutto quel agisce, dentro e fuori, per ridurre l’Italia e gli Italiani a masse di consumatori abbacinati dal mito dell’America. Non è un ragionamento degno di persone con un barlume di coscienza plaudire alle stragi premeditate di arabi per difendere sempre e comunque Israele e poi prendersela con una delle loro conseguenze dirette: l’immigrazione di masse di poveracci che poveracci non erano se li si fosse lasciati in pace. Non è onesto intellettualmente prendersela con quel che non ci piace della modernità e non riconoscere che questo Islam che andrebbe sbattuto fuori a calci, sia nelle versioni fondamentaliste che in quelle più mistiche, non ammette in alcun modo tutte le deviazioni egoistiche e voyeuristiche che stanno mandando l’Occidente, e con esso l’Italia, nella più totale confusione. E non è infine senza un chiaro ed evidente motivo che questa stampa “di destra” anti-islamica tace ai suoi simpatizzanti, sovente piccoli-medi imprenditori e liberi professionisti alle prese con la piovra del fisco, il divieto assoluto di prestito ad interesse sancito dall’Islam che automaticamente risolverebbe a monte, eliminando la moneta-debito, tutto quest’indecente sistema di sfruttamento del lavoro vero a beneficio di cricche finanziarie parassitarie.

Di fronte a questo quadro sconfortante, con tutti i pasticci e i disastri che hanno combinato certi “cervelloni” dalla sparata facile, non resta altro che chiedersi: chi è che dovrebbe essere cacciato, per primo, da casa nostra?

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There are 2 comments for this article
  1. BENNATO BENNATI at 8:31 am

    Sulla solita bancarella, in occasione del solito mercatino, al prezzo di qualche euro, ho trovato tutti i libri ( ” Navi e poltrone”, ” Gli amici dei nemici “, ” Settembre nero “) pubblicati nei primi anni ’60 da Longanesi, di Antonino Trizzino, autore, purtroppo oggi quasi completamente dimenticato ( come lo sono stati tutti quelli non in sintonia col vigente regime politico, i suoi interessi elettoralistici ed economici, i suoi facitori di opinione, si pensi ad esempio ad un Panfilo Gentile ed al suo “Democrazie mafiose “, titolo quanto mai di attualità anche quanto alla questione sopra discussa relativamente dell’approccio occidentalista all’Islam, a come venga presentato alle immense plebi televisive ecc. ), libri che vogliono rappresentare la storia di un tradimento, quello perpetrato dalla Regia Marina in pregiudizio dell’Italia ( evidentemente per buttare giù Mussolini e il Fascismo, ma se i non comunisti o i comunisti di diversa osservanza , avessero applicati lo stesso ragionamento e la stessa condotta in favore della Germania allo scopo di disfarsi di Stalin, la Russia sarebbe forse diventata una colonia tedesca… ), non intervenendo, come pure sarebbe stato nelle sue piene possibilità, e con concrete possibilità di riuscita , per impedire gli sbarchi degli angloamericani in Sicilia e a Salerno, consentendo così, quanto meno, trattative di pace che non finissero, come invece verificatosi, nella resa incondizionata del nostro paese e con la sua occupazione militare da parte degli Usa, che a distanza di settant’anni dalla fine del conflitto mondiale, senza soluzione di continuità si protrae a tutt’oggi, condizionandone pesantemente la stessa politica internazionale e il clima ideologico complessivo ( di cui l ‘atteggiamento verso l’Islam è un aspetto, non dimentichiamo che dopo la caduta del comunismo, gli Usa ed il loro entourage sono alla ricerca del ” nemico” che ne legittimi il ruolo di guida ), in contraddizione con gli interessi dell’Italia che, quale paese rivierasco, avrebbe una naturale vocazione ad essere ” ponte” fra l’Europa e il Nord Africa e lo stesso Medio Oriente, e quindi l’Islam ( come intuì Mussolini quando ebbe a farsi fabbricare dagli orafi fiorentini la famosa “spada dell’Islam”) .
    Quindi se dovessi rispondere alla domanda di chi dovrebbe essere cacciato dall’Italia, mi vedrei costretto a ripetere l’invito che negli anni ’60/70 facevano i nostri ” contestatori ” in occasione dei cortei che animavano strade e piazze , quando qualche presidente americano veniva in visita nel Bel Paese : ” YANKEES GO HOME !! “.

  2. Bennnato Bennati at 6:41 pm

    A proposito di ” pupazzi di destra ” e ” pupazzi di sinistra” ( il puparo è ovviamente lo Shaytan, ma i pupazzi non lo sanno ) , il quotidiano “La Verità” ( area di destra) di oggi domenica 20 novembre 2016 , a pag. 12 titola esultante “La Nuova America” ( sarebbe quella del neo eletto presidente Trump ) ” Alla casa bianca arrivano i pitbull anti islam ” ( sarebbero gli ex generali Mike Pompeo e Michael T. Flynn ).

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