Perché gli occidentali odiano i palestinesi?

di Eresiarca

palestina-israeleCi è stato chiesto perché gli occidentali odiano così tanto i palestinesi.

Ma la questione non è l'”odio occidentale” verso i palestinesi. Va rovesciata: bisogna capire “l’amore occidentale per Israele”!

Per risolvere l’arrovellante dilemma, il primo inghippo da evitare è non credere che esista una banale “questione palestinese”. La “questione” è molto più complessa.

Inoltre, per l’onesto ricercatore, è necessaria un’avvertenza: dev’esser pronto a dismettere ogni paravento ideologico, ogni preclusione ed ogni tipo di tabù.

Piuttosto che raccogliere “informazioni” in senso stretto sulla Palestina (che ciascun sostenitore vede come vuol vedere: dagli epigoni “antimperialisti” di Che Guevara ai vessilliferi dell’Islam “vero”), è necessario destrutturare tante, troppe categorie e definizioni che col passar del tempo sono state considerate – complici i media e troppi “intellettuali” cortigiani – come oro colato.

neturei_kartaPensiamo a “semiti”, “ritorno degli ebrei”, “Israele” stesso (che era il nome di un Profeta!)… Riflettiamo sul fatto che esiste addirittura un nutrito e battagliero gruppo di rabbini che contesta alla base il cosiddetto “Stato d’Israele” che molti arabi e musulmani chiamano “Entità sionista”.

Ci si pone di fronte un bivio: o si accetta lo “Stato d’Israele” come “lo Stato degli ebrei” – che è l’autorappresentazione che ne hanno dato sin dal principio i fautori dell’impresa – o si opta per “Entità sionista”, la quale indica la base politico-territoriale di un’ideologia, il Sionismo, che sta alla tradizione ebraica come, per esempio, il Wahhabismo sta a quella islamica. Ma i media e la “cultura” occidentali, di fatto in mano ad elementi ebraico-sionisti (il che non vuol dire solo “ebrei” e contempla anche la presenza di “non ebrei” filo-sionisti), hanno avuto facile gioco nel far passare l’equazione “Stato d’Israele” = unica terra dove può vivere un ebreo (con ciò intendendo chi aderisce ad una delle varianti dell’Ebraismo).

Come s’intuisce facilmente, cercare di capire davvero “l’odio occidentale verso i palestinesi”, lungi dall’aver esaurito l’argomento, conduce dritti al cuore di una questione vecchia come il cucco, che è la “questione ebraica”, sulla quale si sono sempre interrogati tutti, fin dai tempi degli egizi e dei romani.

lazareAnche Marx, che notoriamente era a suo modo ebreo (con tutti i limiti delle definizioni) scrisse pagine importanti sulla “questione”. Ed altri ebrei meno conosciuti di Marx, come Otto Weininger o Bernard Lazare, misero nero su bianco considerazioni che i più, oggi, bollerebbero inorriditi come “antisemite”.

E perché? Perché nel frattempo c’è stato “l’Olocausto”, con tutto il suo portato di dannazione e senso di colpa per l’Europa, progressivamente fagocitata nell’Occidente. Gli europei, abituati a pensarsi come “occidentali”, in preda alla flagellazione eterna per il male commesso, per una “colpa collettiva” assurda, sono stati automaticamente indotti a tifare Israele e, conseguentemente, ad odiare i palestinesi.

Israele, nel Vicino Oriente, rappresenterebbe pertanto l’avamposto della “civiltà occidentale” (il che, oltre che riduttivo, è pure falso perché vi si trova il “paradiso dei gay” ed il più fanatico “fondamentalismo” religioso), mentre i palestinesi sarebbero l’atavica “barbarie” che Oriente ci minaccia.

Se a ciò si aggiunge la “svolta” del Cattolicesimo con le “scuse” agli ebrei e l’elevazione di costoro all’inarrivabile rango di “fratelli maggiori”, si comprende la presa di questo sentimento di vicinanza verso “Israele” inculcato in tutti gli “occidentali”.

Ecco dunque spiegato, sinteticamente, perché gli occidentali odiano i palestinesi.

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