Per me “destra” e “sinistra” uguali sono

di Enrico Galoppini

Adesso vorrei dire una cosa semplice semplice e lapidaria sulla quale non ho alcun dubbio. Se per me la sinistra e tutto il pensiero “progressista” rappresenta lo stadio dell’effettiva riduzione dell’uomo alla darwiniana scimmia (involuzione!), non per questo la destra e tutto il suo armamentario di pezze che intende sempre mettere ad un edificio che ha contribuito a sfasciare riscuote il mio consenso.

Purtroppo questo lungo, interminabile dopoguerra ha fatto troppi danni, e troppi maramaldi di destra si sono spacciati e sono stati spacciati per quello che non sono. Perché quella cosa lì (quella cosa che non si può nominare ma vi lascio immaginare) è altro sia da destra che da sinistra.
E a buon intenditor, poche parole!

P.S.: ricordatevi che con lo Stato Etico Corporativo sinistra e destra sono messe fuori gioco, perché se l’una non tollera uno Stato etico (dato che in realtà vuole imporre la sua etica invertita rispetto alla normalità) l’altra non può che vedere come il fumo negli occhi il corporativismo, la vera bestia nera del capitalismo col quale in fin dei conti, dopo tanto sbraitare, si schiera sempre la destra.

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There is 1 comment for this article
  1. Bennato Bennati at 7:49 pm

    ” Quella cosa lì che non si può nominare” , era come poi sarebbe stata la Dc, un arco che andava dall’estrema destra ( nostalgica del mondo ante “lumi” e rivoluzione francese ) a l’estrema sinistra ( nostalgica di un mondo avvenire e con qualche complesso di inferiorità verso l’esperienza sovietica ).
    Quanto allo “Stato etico”, va bene se è l’etica di una Tradizione vivente , come quella che si afferma come conclusiva per l’attuale ciclo di umanità.
    Non va bene invece se si tratta di una “etica” laicizzata o laicista. al di fuori, se non contro, qualsivoglia trasmissione tradizionale, quale frutto di elucubrazioni filosofiche, equazioni soggettive, “idola specus”, ” idola tribus” ecc.
    Quanto all’etica cimiteriale assai di moda nel trascorso secolo, l’etica, per così dire, di Redipuglia ( tipo ” chi per la patria muore, vissuto è assai” ecc. ecc.- ) . è da respingersi rigorosamente, ogni individuo avendo, tutto al contrario , il dovere ( che è anche la sua ” etica” principale) di vivere per sviluppare il germe di immortalità che è in lui (il granello di senape del Vangelo, il chicco di miglio, di grano, di orzo, di riso ecc. delle varie Tradizioni ).
    La mia ” Destra” è tutta qui.

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