A che cosa serve l’antifascismo del Movimento Cinque Stelle?

di Enrico Galoppini

social_tvSulla rete circola un filmato, di SocialTv Free, che denuncia senza peli sulla lingua il decreto sui vaccini del ministro Lorenzin. Tutto vero, tutto condivisibile. E ci sta pure il linguaggio “colorito”, perché quando ce vo’ che vo’.

Ma c’è solo un problema, ed è il titolo: “Il decreto di questi due PUZZA di fascismo”.

Così, dato che ho un olfatto piuttosto sviluppato, mi sono messo ad annusare, ma qui sento solo un odore inconfondibile: quello del capitalismo predatore e sfruttatore. Di “fascismo”, nemmeno un vago sentore. Pertanto, sostenere che tutto quel che viene giustamente stigmatizzato dal giornalista abbia a che fare con una qualsivoglia interpretazione del Fascismo (sia come concezione che come fatto storico) è un’assurdità che non sta in piedi in nessun modo.

Per prima cosa, pratiche coercitive “legali” non sono caratteristiche esclusive del Fascismo: i regimi comunisti e quelli giacobini sono stati ancor più coercitivi sotto vari aspetti. Secondo punto: l’incompetenza dei ministri non è in alcun modo peculiare del Fascismo storico, bensì della democrazia terminale quale la viviamo oggi. In terzo luogo: il magna magna è tipico del regime democratico, che selezionando i peggiori non fa che mettere “al potere” personaggi senza spina dorsale che si vendono al primo offerente. Durante il Fascismo c’è stato chi s’è arricchito (ma non il capo, che non è poco), ma molti lavori pubblici (impensabili oggi) sono stati ultimati non solo in tempo ma con un avanzo di cassa! Infine, per coerenza bisogna ammettere che dopo aver demolito, in nome dell’“antifascismo”, il principio del pater familias si arriva dritti come un fuso ai “servizi sociali” sempre più invasivi del regime democratico.

Chi la fa l'aspetti: l'accusa di "fascismo" non risparmia nessuno.

Chi la fa l’aspetti: l’accusa di “fascismo” non risparmia nessuno.

Purtroppo il M5S insiste con quest’antifascismo assurdo e addirittura più caricato di quello già visto finora, forse perché altrimenti dovrebbe mettere in discussione, a livello teorico, i capisaldi della “democrazia” e della sua versione “giacobina”.

Eppure c’è un sacco di gente in Italia che non ha un’opinione negativa del Fascismo. Per la quale la parola “fascista” non equivale ad un insulto. Basti farsi due conti dei fascicoli e dei dvd dedicati al Duce e al Ventennio che si vendono in edicola, oppure ai picchi d’ascolto, anche a tarda ora, dei documentari storici (anche i più faziosi) trasmessi sulle tivù italiane.

Ma così insistendo, il M5S si gioca le simpatie di una massa potenzialmente simpatizzante, perché, si sa, le parole fanno presa sulle menti anche più dei contenuti. Io (che non ho un’idea complessivamente negativa del Fascismo) guardo ai contenuti, ma quanti lo fanno? A chi si rivolgono dunque i “grillini”? Agli insoddisfatti della “sinistra”? Agli “antifascisti” d’ogni ordine e grado? L’ha pure detto, il giornalista, nel corso del filmato, che questo è un sistema chiaramente mafioso e succube d’inconfessabili interessi affaristici.

Bene, che cosa fece il Fascismo con la Mafia? Durante il Ventennio, poi, il Politico ebbe indiscutibilmente la preminenza, a partire dalla concezione filosofica dello Stato, sull’Economico.

Suvvia, siamo seri: che evitino di chiamare “fascista” tutto quello che non gli sta bene (e non sta bene neanche a me) e di sicuro aumenteranno i loro consensi!

 

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