I social network preparano il mondo descritto da Orwell?

di Enrico Galoppini

Dunque, dopo 24 ore di blocco delle funzioni “pubblica” e “commenta”, i padroni di casa mi hanno riammesso. Mi hanno anche avvertito di non insistere a fare il “monello”, sennò scatteranno provvedimenti più drastici.

Sinceramente, di tutto ciò non m’interessa una cippa, perché uno può anche vivere senza Facebook. Né sono stati studiati al momento meccanismi di “dequalificazione civica” (mio neologismo) per coloro che sono individuati sulla rete come particolarmente “incivili” e refrattari ad adeguarsi alle “regole” che vanno sotto il titolo demenziale del “reato d’odio”. In altre parole: così come le aziende studiano i profili FB prima di assumere, pare che in futuro i governi faranno altrettanto (se non lo fanno già: ho letto qualcosa sulla Cina, sempre che non sia una balla), per poi declassare (cioè togliere loro dei diritti e porli in uno status di serie B) i cittadini non in linea con l’ideologia ufficiale. Mmm… mi pare di aver già letto di una situazione del genere. Avete indovinato: George Orwell, “1984”, che tutti citano ma che pochi hanno letto e capito.

Tra l’altro, a proposito di “reti sociali”, esiste la possibilità d’iscriversi a vk.com (non capisco perché non lo fate), dove mi trovate con nome e cognome e dove nessuno s’è permesso di stare a sindacare sulla “moralità” di ciò che vi viene scritto (lì ho già 100 e passa “amici” invece degli oltre 1.000 di qui, ma le iscrizioni sono in aumento perché la gente comincia a stufarsi). Ma FB è ammeriKano (e anche un’altra cosa che qui non si può dire), mentre VK è russo. Se poi volete restare in contatto col sottoscritto in un altro modo, segnatevi quest’indirizzo di posta: enrico.galoppini<AT>tin.it. Chi è sinceramente interessato a mantenere i contatti faccia così, perché prevedo che assai presto chiuderò questa pagina che, fondamentalmente, è un’enorme perdita di tempo. Ciò non significa che smetterò di scrivere (anche se ho la sensazione di aver già detto tutto quel che dovevo dire), quindi un’altra cosa che potete fare è seguire i miei articoli sul sito www.ildiscrimine.com (e a volte su quello di “Eurasia”, nonché su http://pergiustizia.com/). Su FB, qualora decidessi di togliere il disturbo a livello personale, potrei mantenere la pagina dedicata a “Il Discrimine”, sul cui sito trovate anche il modo di ricevere la mailing list periodica.

Bisogna parlarsi molto chiaramente una volta per tutte. Chi crede che internet coincida con questo strumento assolutamente privato (che recepisce “direttive” governative perché è troppo rilevante) e non ha voglia (come si faceva ancora fino a qualche anno fa) di cercare un sito per leggersi un articolo intero perché “troppo lungo”, beh, con gente simile è il caso di non perdere più tempo. Che si leggano pure il “tweet” del giorno o i biglietti dei Baci Perugina. Oltretutto, mi sono reso conto che anche se tutti si riempiono la bocca con l’adagio attribuito a Voltaire sulla “libertà di parola”, di fatto quasi tutti sono convinti che per un motivo o per l’altro la censura, cioè una qualsiasi forma d’impedimento alla circolazione delle idee quando queste sono “impresentabili”, debba comunque esserci perché qui e perché là. Ed è qui che casca l’asino, perché chi (s)ragiona in questo modo non solo fornisce la base di consenso a chi, forte del denaro e dell’appoggio governativo, si arroga il diritto di mettere all’Indice, ma fa un fondamentale torto a se stesso perché un giorno o l’altro toccherà anche lui finire sotto la lente della nuova Inquisizione (scientista, progressista, accogliente, genderista, antifascista, antispecista, femminista, antirazzista eccetera). E poi, non vi viene in mente qualche volta la Fallaci che urlava a squarciagola da “prestigiose” tribune il suo disprezzo per l’Islam mentre nessuno l’ha mai censurata? Non avete sentito che un tribunale ha assolto il direttore di un quotidiano che aveva titolato “Bastardi islamici”? Ma – giusto per stare sul tema in oggetto – se uno di voi su FB dice qualcosa di storto all’indirizzo dei “musulmani” perché critica l’immigrazione, state certi che riceverà la tirata d’orecchie del Grande Fratello. E così per ogni altro argomento: “loro”, nel loro teatrino dell’informazione ufficiale, possono affermare quello che vogliono, mentre per voi, che non potete scrivere sui giornaloni né parlare in tivvù o alla radio, hanno approntato questa “fattoria degli animali”. Perché tali vi considerano, che vi credete? E la loro fine vi fanno fare se non vi comportate come esigono “loro”.

Vorrei capire anche che fine ha fatto, nella coscienza degli italiani, quella “libertà di pensiero con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione”, nonché la “libertà” nei campi dell’arte e della scienza e del relativo insegnamento, sancite nella Costituzione Italiana negli articoli 21 e 33, benché i medesimi articoli stabiliscano comunque delle limitazioni che di volta in volta i governanti sfruttano a pro loro, trovando – come dicevo – terreno fertile nell’inveterata abitudine della massa col cervello in gabbia a considerare comunque giusta ed irrinunciabile una forma di censura.

E qui la chiudo, sennò la faccio troppo lunga e non vorrei abusare del tempo di qualche censore – arruolato su FB o “in pectore” – che avuto la pazienza di seguirmi fin qui.

 

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There are 6 comments for this article
  1. BENNATO BENNATI at 3:03 pm

    Enrico,
    fagli l’apologia della Vandea, del Cardinale Ruffo di Calabria , della Confederazione americana degli Stati del Sud, del M.llo Radeztky , di Francesco Giuseppe e di tutti gli altri ” reazionari” possibili ( Monaldo Leopardi, per es. , De Maistre ecc. ) e vediamo come reagiscono ( ne tasti così anche il lato ” culturale” , per così dire e vedi se sono semplici ” pappagalli ” eterodiretti che ripetono idee altrui o se siano in grado di esprimere un proprio giudizio ).
    Comunque siamo già un pezzo avanti rispetto a quanto preconizzato da Orwell

  2. Eowin at 3:59 pm

    Ha dimenticato Bradbury con il suo Farenheit, profetico spaccato di ciò che sta succedendo oggi a noi. Rileggetelo o guardate il film. Si trovano entrambi su you tube sia l’audiolibro che il film. Da fb mi sono tolta due anni fa…mi crede se le dico che ci sono voluti 14 giorni per essere fuori? Ogni giorno mi arrivava la notifica e le domanda : sei sicura di non volere più ricevere informazioni di parenti e amici? Un subdolo ricattino sentimentale…se avessi anche solo fatto un like a qualsiasi cosa entro quei 14 giorni mi avrebbero riammessa e avrei dovuto ricominciare la trafila di uscita da capo. Sono fuori da fb e sto benone, parenti e amici più vicini che mai. un saluto e grazie per il suo impegno sociale.

  3. Backward at 11:26 pm

    Sospettavo di essere un po’ fuori dall’ordinario, ma a questo punto il mio non avere e non desiderare un profilo su “Fessbook” mi fa sentire proprio come fossi da un altro pianeta. Non che la mia assenza da FB mi faccia sfuggire al Grande Fratello, ovviamente, se si pensa che il presidente di Alphabet, proprietaria di Google, lavorava per il Pentagono. Ma se non altro sfuggo al pettegolezzo e a una buona dose di foto di pizze e gattini. E quanti mi vogliono seguire per davvero, non con i “like”, trovano comunque il modo per farlo.

  4. tango at 8:37 am

    Se si limitassero al blocco delle funzioni “pubblica” e “commenta” , o chiudere l’acconto FB e quant’altro, ci si potrebbe anche stare, quando nondimeno al tramonto 14 agenti delle forze speciali si presentantano al cancello di casa, con tanto di mandato di perquisizione (firmato da un giudice) e al mio rifiuto ad aprire, scardinano il cancello e ti entrano dentro casa e per ben 3 ore, rovistano tutto, dico tutto, senza trovare nulla di °compromettente° seminado tuttavia ansia e paranoia tra i membri della mia famiglia, allora ti rendi conto, che °costoro° possono fare ciò che vogliono, quando vogliono e dove vogliono. La libertà di pensiero, parola e movimento non ha più alcun senso, vige infatti la legge di Gog e Magog, Dobbiamo farcene una ragione e agire di conseguenza. Questo è quanto mi è accaduto il 4 di Dicembre.
    Sia di monito a tutti gli amici

  5. BENNATO BENNATI at 5:09 pm

    Mi associo alla richiesta di saperne di più ( l’Italia è ancora a patria del diritto ? La vicenda politico giudiziaria che riguardò Berlusconi con la sua estromissione dalla vita parlamentare, gli fu pure tolto il titolo di ” cavaliere del lavoro ” , ma in procinto , sembrerebbe, di assere adesso riabilitato per ragioni che sarebbe interessante indagare – farebbe pensare di no ).

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