L’essere umano: sua funzione, sua centralità e sua nobiltà

basmala1

di ‘Umar A. Frigo

In nome di Dio Misericordioso, Clementissimo, e che sia un saluto di pace a tutti coloro che leggono.

Vogliamo qui concentrarci su queste domande:

– Qual è la funzione principale dell’essere umano?

– Quale posizione occupa l’essere umano in questo mondo?

– Qual è la sua più alta nobiltà?

Proviamo ora a dare alcune risposte.

L’essere umano, dimenticando o ignorando la sua vera origine primordiale e adamica si accontenta di vivere il breve passaggio in questo mondo terreno (dunya), impiegando la maggior parte delle sue energie e del suo tempo nel cercare di soddisfare le esigenze della sua modalità più bassa e meno nobile, quella corporea e psichica, lasciando invece inascoltata ed insoddisfatta la sua parte più elevata e più nobile che è la ‘modalità spirituale’, lo spirito (rûh).

coranoMa l’essere umano, in quanto essere dotato di intelletto (‘aql), secondo gli insegnamenti della Tradizione islamica ma anche secondo altre Tradizioni più antiche, è stato creato dal suo Creatore, Iddio l’Altissimo, con scopi molto elevati e molto nobili. L’essere umano pur essendo servo di Dio (‘abd), è rivestito da Dio, fra tutte le Sue creature,  di ‘una dignità unica’ e ‘peculiare’:

«L’essere umano è il Vicario, il Rappresentante (Khalîfa) di Dio in terra»,

tanto che gli angeli stessi, esseri di puro spirito, per ordine divino, sono chiamati ad inchinarsi a questa dignita e nobiltà di Adamo, il primo uomo.

Così viene descritto nel Corano questo incarico di Vicario di Dio (Khalîfat Allâh) che l’essere umano ha ricevuto:

«Egli (Dio) ha creato per voi (uomini) tutto quello che c’è sulla terra. Poi si è rivolto al cielo e lo ha ordinato in sette cieli. Egli è l’Onnisciente. E quando il tuo Signore disse agli Angeli: “Porrò un Vicario (khalîfa) sulla terra”, essi dissero: “Metterai su di essa qualcuno che vi spargerà la corruzione e vi verserà il sangue, mentre noi Ti glorifichiamo lodandoTi e Ti santifichiamo?”. Egli disse: “In verità Io conosco quello che voi non conoscete”. Ed insegnò ad Adamo i nomi di tutte le cose, quindi le presentò agli Angeli e disse: “Ditemi i loro nomi, se siete veritieri”. Essi dissero: “Gloria a Te. Non conosciamo se non quello che Tu ci hai insegnato: in verità Tu sei il Saggio, il Sapiente. Disse: “O Adamo, informali sui  nomi di tutte [le cose]”. Dopo che [Adamo] li ebbe informati sui nomi, Egli disse: “Non vi avevo forse detto che conosco il segreto dei cieli e della terra e che conosco ciò che manifestate e ciò che nascondete?”. E quando dicemmo agli Angeli: “Prosternatevi ad Adamo”, tutti si prosternarono, eccetto Iblîs, che rifiutò per orgoglio e fu tra i miscredenti».
(Corano, sura al-Baqara 2, v.30-34)

Ed ancora:

corano1«Egli (Dio) è Colui che vi ha fatti eredi della terra». (Corano, sura 35,v.39)

Con questa ‘dignità unica’ ricevuta da Dio, l’essere umano ha ricevuto perciò un grande ‘onore’ ma anche un grande ‘onere’, che è quello di governare il mondo ‘in nome’ del Suo Signore (bismi-Llâh) e secondo la Sua Legge Divina (Sharî‘a), con giustizia, con rispetto di tutti gli esseri e con grande altruismo e amore per essi quali creature di Dio. E non invece come putroppo fa l’uomo decaduto, senza legge Divina, che pretende di governare con ingiustizia, senza rispetto per gli altri, anzi con cattiveria verso loro, ed in modo ‘egoistico’ solo in funzione dei benefici per se stesso.

Questo incarico di Vicario (Khalîfa) pone inoltre l’essere umano in una posizione di «centralità» nel nostro mondo perché «Egli (Dio) ha creato – per voi – tutto quello che c’è sulla terra…» vale a dire che la creazione di ciò che è sulla terra è per l’uomo e ‘gira’ intorno a lui. Questa «centralità» ha perciò un’origine ed un “Ordine” Divini, in quanto all’uomo è stata data la “Conoscenza” (Ma‘rifa) (Gnosi) di tutte le cose, che nemmeno gli Angeli avevano, ed è a questa “Nobile Natura” e a questo “Ordine Divino”  che gli Angeli hanno dovuto prosternarsi.

Questo è il «nobile scopo» che l’uomo dovrebbe conoscere e cercare di raggiungere dentro se stesso. L’essere umano è alla sua parte intellettuale e spirituale che deve dedicare maggiormente le sue energie ed il suo tempo per poter così ‘realizzare’ in sé questa sua nobile funzione e per contribuire così al mantenimento dell’Ordine e dell’Armonia in questo mondo ed in tutti i suoi regni: animale, vegetale e minerale. Solo così l’essere umano potrà essere “effettivamente” il Vicario di Dio, e solo cosi realizzerà a pieno tutte le sue possibilità più nobili. Disattendendo o disubbidendo a questo alto incarico ricevuto, l’uomo “ignorante”, che cioè “ignora” questa sua nobile origine e funzione ricevuta da Dio, contribuirà, cosciente od incosciente,  al propagarsi del Caos e del disordine (fitna) in terra. Perché, purtroppo, la centralità dell’uomo ed il suo “potere” di influire (come tramite) nel Mondo non è mai persa, sia nel bene ma sia anche nel male, sia per l’Ordine ma sia anche per il disordine.

guenon_croceRiporto un’estratto di una descrizione della “centralità dell’essere umano” da un punto di vista Metafisico.

«La realizzazione effettiva dei molteplici stati dell’essere è implicita nella concezione di ciò che diverse Dottrine Tradizionali, in particolare l’esoterismo islamico, definiscono come l’“Uomo Universale”. (in arabo El-Insànulkàmil, è l’Adam Qadmòn della Qabbalah ebraica, è pure il “Re” – Wang – del Taosimo). Tale concezione stabilisce “l’analogia” costitutiva tra la manifestazione universale e la sua modalità individuale umana, o per servirci del linguaggio dell’ermetismo occidentale, tra il “macrocosmo” ed il “microcosmo.

[…] In virtù di questa “analogia” , si potrà dire che, se l’ “Uomo Universale” è il principio di tutta la manifestazione, l’ “uomo individuale” dovrà esserne in qualche modo, nell’ordine che gli è proprio, come la risultante ed il compimento; ed è questa la ragione per cui tutte le Tradizioni concordano, nel considerare l’uomo come sintesi di tutti gli elementi e di tutti i regni della natura.

[…] L’essere umano, sul piano di esistenza che gli è proprio, ha una funzione che può veramente qualificarsi “centrale”, in rapporto a tutti gli altri esseri che occupano il medesimo piano; questa funzione fa dell’uomo l’espressione più completa dello stato individuale preso in considerazione, le cui possibiità, per cosi dire, si integrano in lui.

(tratto dal testo: ‘Il simbolismo della croce’ di René Guénon – Cap.2:  l’Uomo Universale)

Riporto anche questa splendida invocazione presa dalla Tradizione del Popolo dei “Pellerossa”, che fa vedere e percepire come è l’Uomo quando è “cosciente” di essere il Vicario di Dio in terra e quindi il Suo umile servitore, e del “nobile” atteggiamento che di conseguenza attualizza in se stesso e nei confronti di tutti gli esseri della natura a lui affidati.

“Preghiera per il Grande Spirito”

schuon_sole_piumato«Oh Grande Spirito (Wakan Tanga), la cui voce ascolto nel vento, il cui respiro dà vita a tutte le cose. Ascoltami:
Io ho bisogno della Tua forza e della Tua saggezza, lasciami camminare nella bellezza, e fa che i miei occhi sempre guardino il rosso e purpureo tramonto.

Fa che le mie mani rispettino la natura in ogni sua forma e che le mie orecchie rapidamente ascoltino la Tua voce.

Fa che io sia saggio e che possa capire le cose che Tu hai pensato per il mio popolo.

Aiutami a rimanere calmo e forte di fronte a tutti quelli che verranno contro di me.

Lasciami imparare le lezioni che hai nascosto in ogni foglia ed in ogni roccia.

Aiutami a trovare azioni e pensieri puri per poter aiutare gli altri.

Aiutami a trovare la compassione senza la opprimente contemplazione di me stesso.

Io cerco la forza, non per essere più grande del mio fratello, ma per combattere il mio più grande nemico: me stesso.

Fammi sempre essere pronto a venire da Te con mani pulite e sguardo alto. Così quando la vita appassisce, come appassisce il tramonto, il mio spirito possa venire a Te senza vergogna».

(Anonimo, tramandata da Tatanka Mani – Bisonte che Cammina 1871–1967 Assiniboine)

jili_uomo_universaleConcludendo,

le prime risposte alle tre domande iniziali possono essere queste:

– La funzione dell’essere umano è di essere il Vicario/Rappresentante (Khalîfa) di Dio in terra.

– L’essere umano occupa in questo mondo una posizione «centrale».

– La sua nobiltà più elvata è quella di operare in nome e per conto di Dio, dignità unica data solamente all’essere umano.

Che Dio ci aiuti ad essere dei Suoi umili ed ubbidienti servitori e degli utili strumenti per sviluppare il Bene (khayr) intorno a noi.

Gli articoli de Il Discrimine possono essere ripubblicati, integralmente e senza modifiche (compreso il titolo), citando la fonte originale.

There are 2 comments for this article
  1. Bennnato Bennati at 12:08 pm

    Se dovessi essere io a riformare l’attuale Costituzione repubblicana, all’art. primo in cui si dice che la Repubblica italiana si fonda sul lavoro, aggiungerei un capoverso che specificasse che la forma più alta e nobile di lavoro è quella diretta a conoscere sé stessi ( giusta l’imperativo pitagorico scritto anche a Delfi sul frontone del tempio di Apollo : conosci te stesso, gnosce te ipsum , gnose te auton ), ché è conoscendo sé stessi che si conosce il proprio Signore , realizzando così la propria Personalità ( richiamata pur’essa dall’art. 2 della Costituzione ), con essa intendendosi, ben inteso, non ( come abitualmente avviene, alla maniera di ” femministe ” ” radicali “, ” progressisti ” di ogni genere ecc. ) il mero nodo psichico individuale, con la sensibilità e la sentimentalità , che gli sono inerenti, impulsi, fantasie, turbe mentali di ogni tipo, compresi ( l’idea corrente di dare marito agli uomini e moglie alle donne , non altrove che qui trova la sua fonte , come in una sorta di psicoanalisi collettiva : superos si flectere nequeo, acheronta movebo, stava scritto all’ingresso del gabinetto del Dott. Freud, sorta di formula rovesciata di quella apollinea e pitagorica sopra richiamata ), ma la sua parte essenziale, trascendente, divina, che non segue il ciclo di vita del corpo, ma gli sopravvive, insomma quel ” nocciolo di immortalità ” che come un chicco, un piccolissimo chicco di grano, di miglio, di orzo è potenzialmente racchiuso in ogni individualità e che è compito di ognuno attualizzare, altro non essendo lo scopo principale della vita e del lavoro, se non si vuole essere come una meteora che , trascorrendo rapidamente nel cielo , illumina brevemente di sé il buio della notte , per poi definitivamente rispengersi, donde l’ulteriore imperativo , corollario del precedente, di affrettarsi a vedere , a capire, a sapere , ché l’essere è tutto ciò che conosce , per cui conoscenza e realizzazione metafisica sono la stessa e identica cosa.
    N. B. : Ho ritenuto fare questa piccola chiosa all’eccellente scritto che precede per dare anch’io il mio modesto contributo di elargizione di Misericordia a chi legga.
    P.S. : In Islam , l’eredità pitagorica è stata più particolarmente sviluppata dagli Ihwan as- Safa , i ” Fratelli della Purezza” (al riguardo può consultarsi il volume di Yves Marquet , ” Les Frères de la pureté” Pythagoriciens de l’Islam” , SEHA EDIDIT, Paris, 2006). Sarà tuttavia un pura coincidenza se la maggiore parte ( o forse la totalità ? Non ho tempo di controllare ) dei Paesi musulmani, ha la stella a cinque punte, il pentalfa pitagorico, nelle proprie bandiere nazionali ?

  2. tango at 8:39 am

    Alhamdulillah.
    Tuttavia desidero chiarire per chi legge che Iblîs non e’ un angelo ma bensi un jin.
    Confermato dall’ Altissimo nel Sacro Corano.

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