La Siria, l’Ansa e l’informazione “di regime”

di Spectator

Per capire la frana dell’informazione in Italia non c’è bisogno di controllare la già desolante posizione occupata dal nostro paese in alcune “classifiche” compilate da “autorevoli” organizzazioni di giornalisti. Basta e avanza seguire l’andamento delle “notizie” riguardanti la Siria.

osservatorio_sirianoL’Ansa – che è la prima agenzia italiana, non lo si dimentichi – in pratica pende dalle labbra di un Osservatorio Siriano sui Diritti umani con sede a Londra. Sembra incredibile ma è così: voi pensate che l’Ansa sguinzagli fior di reporter in Siria e dintorni, invece si affida ai resoconti che un signore, tranquillo nel suo ufficio londinese, invia a mezzo “mondo dell’informazione” che poi li ripete a pappagallo.

La cosa ancor più patetica è che molti dei dispacci della nostra agenzia di stampa provengono da Beirut, il che ci pone seri interrogativi sull’utilità di mantenere un ufficio nella capitale libanese se poi quello ripete le veline di qualcuno che se ne sta a Londra. L’ultimo esempio di quest’inverecondo teatrino lo abbiamo avuto ieri, 27 novembre, ma praticamente non passa giorno che l’ufficio di corrispondenza di Beirut non attenda a quest’opera che chiunque, anche la famosa casalinga di Voghera, potrebbe superlativamente svolgere dal suo tinello di casa.

La misura è già stata superata da un pezzo, tanto che nessuno di quelli che intervengono nei commenti si beve le panzane dell’Ansa sulla Siria, a meno che s’intenda sospettare tutti costoro di essere dei “troll” putinisti o assadisti. Qualcuno, commentando, ha giustamente osservato che qualche volta l’Ansa potrebbe citare la Sana, l’agenzia governativa siriana ormai meno famosa del suddetto “osservatorio”. Se non altro perché “Sana” è l’anagramma di “Ansa”.

puffo_trombettiereMa Ansa fa più che altro il pari con “ansia”, tanta è l’angoscia che assale il lettore italiano che non riesce ad assuefarsi al triangolo tragico Londra-Beirut-Roma per ciò che concerne l’informazione sulla Siria.

Poi, ogni tanto, a furor di commenti, l’Ansa cita anche la Sana, premurandosi di qualificarla come “controllata dal governo” (come se l’Ansa fosse il sito della bocciofila qui vicino) e di bilanciarne le informazioni con quelle dell’Aleppo Media Center, definito (guarda un po’ che combinazione) “una piattaforma di giornalisti presenti nella zona orientale e vicini alle opposizioni”. Non – se venisse usato lo stesso ‘riguardo’ che si ha per la Sana – un medium “controllato dai ribelli” (tra cui abbondano i non siriani compresi quelli dell’ISIS, problema ovviamente creato dal perfido Assad!).

Essere “vicino”, difatti, implica una pur limitata autonomia di giudizio, che si nega alla Sana perché “di regime”. Per non parlare dell’Osservatorio londinese, qualificato fin da quando se lo sono inventato come “indipendente” e dunque affidabile.

Ora, a noi, in fin dei conti, potrebbe interessare relativamente come l’Ansa presenta la situazione in Siria, anche se ciò sarebbe miope e sbagliato in quanto l’esito della guerra in Siria avrà delle ripercussioni anche su di noi. Resta da definire l’Ansa in base ai suoi stessi parametri. È “indipendente”? Quanto è “vicina” al “nostro” governo e all’America? Ammette “opposizioni” o vede solo “ribelli” e sediziosi tra coloro che contestano gli attuali assetti di potere in Italia e in Europa? Chi “controlla” l’Ansa?

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There is 1 comment for this article
  1. byebyeunclesam at 8:19 am

    “Gli organi di stampa, giudicati il mezzo più utile a influenzare tutti i “target groups” e che fino al Luglio 1953 erano stati raggiunti con lo specifico Notiziario quotidiano per la stampa, sono ora sensibilizzati con l’invio di articoli appositamente scritti, diretti alle testate più diffuse, e con la fornitura a direttori e redattori del materiale necessario, su temi selezionati, perché possano redigerli da soli. Per le notizie più importanti, viene attivato un filo diretto con i principali quotidiani e perfezionato un accordo con l’agenzia ANSA alla quale si fanno pervenire comunicati dettagliati e completi, semplicemente da inoltrare ai propri utenti.
    (…)
    Il successo si registrava anche nel campo dell’informazione rivolta al grande pubblico, dal momento che la RAI “copriva frequentemente gli eventi suggeriti dall’USIS” e l’ANSA traeva la maggior parte dei suoi lanci di agenzia sulle questioni, non solo politiche, americane direttamente dai comunicati tradotti dall’USIS, con una procedura che nel frattempo erano diventata davvero efficiente: il redattore capo dell’USIS a Roma contattava telefonicamente l’agenzia di stampa e non appena questa indicava a quali, fra le notizie del giorno, fosse interessata, esse venivano immediatamente tradotte e inviate.”

    https://byebyeunclesam.wordpress.com/2012/06/15/sedurre-gli-intellettuali-per-ammaestrare-il-popolo/

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