Italia a rovescio: minacciate (e indifese) le persone per bene

di Enrico Galoppini

chiurliFa davvero riflettere la serie di minacce, persino di morte, pervenute al consigliere regionale Gabriele Chiurli, che ha preso l’iniziativa di convocare, presso la sede del Consiglio regionale toscano, un convegno sulla geoingegneria clandestina, la quale solo in parte riguarda il pur rilevante fenomeno delle “scie chimiche”.

Sulla pagina del suo canale su YouTube, lo stesso Chiurli accenna a queste minacce, sollevando una questione importante: perché tutte queste accuse, queste intimidazioni, quando a fior fiori di ladri (e traditori del popolo italiano, aggiungiamo noi) non arriva nemmeno un piccolo insulto?

Il motivo potrebbe essere questo: nessuno si azzarda a scrivere offese sulla pagina Facebook di un personaggio del sistema perché dopo pochi minuti si troverebbe, come minimo, con una perquisizione a casa. Mentre un “illustre sconosciuto”, che non dispone né della scorta né di una pronta e tetragona difesa a suo favore da parte di media e magistratura, qualora s’imbarchi in qualche impresa “coraggiosa” deve mettere in conto di attirarsi come minimo gli strali, anche isterici, di chi non è d’accordo con lui.

Sempre che queste minacce che colpiscono un po’ tutti quelli che assumono pubblicamente posizioni “scomode” provengano da individui in “buona fede”, ovvero persone e ambienti organizzati che semplicemente non sono d’accordo giungendo ad esprimere un dissenso anche “sopra le righe”.

Va anche aggiunto – sempre dando per “spontanee” queste campagne d’intimidazione – che argomenti forti come le “scie chimiche” o il “signoraggio”, per non parlare dell’immigrazione, dell’ideologia di genere, dell’antisemitismo, ma anche di temi storici come il Fascismo e, in particolare, la “guerra civile” 1943-1945, quando vengono portati su un proscenio per così dire “ufficiale” suscitano le ire di tutti coloro che si sentono in dovere di difendere una loro posizione nell’attuale assetto di potere, oppure di quelli che vedono vacillare una sorta di “ideologia dominante” nel momento in cui certi temi escono dal “virtuale” della rete per entrare nel vero e proprio “dibattito” pubblico e/o istituzionale.

nogeoingegneria_crtMa il sospetto fondato è che ci sia ben altro all’opera. Cioè la malafede e l’organizzazione, da parte d’insospettabili e “rispettabili” ambienti, di queste campagne d’odio, che non si peritano di oltrepassare il delicato limite degli insulti personali, al di là degli argomenti stessi del contendere.

La prova del nove che questi sospetti non sono solo un pensar male, è che gli stessi media che strillano ai quattro venti anche solo la vaga possibilità che qualcheduno intenda minacciare un “pezzo grosso” – propinandoci la solita sequenza di “cattivi” che vanno dagli “anarco insurrezionalisti” ai “terroristi islamici”, passando per gli onnipresenti “estremisti di destra” – non sprecano mezza parola per tutti gli insulti e le minacce rivolte all’indirizzo di (rari) politici, ricercatori e giornalisti che denunciano imperterriti tutto il marciume che c’è e che potrebbe essere riassunto in un’unica formula: tradimento della Patria.

Gli organi preposti ad indagare e, se è il caso, a fornire un’adeguata protezione, in questo stato di cose (Italia Repubblica delle banane Usa/Nato) non possono che fare orecchie da mercante, ed anzi sarebbe strano il contrario.

Con ciò non intendiamo dire che tutti, in quegli ambienti, sono corrotti. Anzi, siamo fermamente convinti che anche da quelle parti vi siano persone sane, con ancora un po’ d’amor patrio e la capacità di sbalordirsi di fronte a quel che vedono, spesso e volentieri “dall’interno”. Ma il problema è che i loro superiori – come i direttori delle varie testate giornalistiche, di comprovata “fede” – sono perlopiù acquisiti all’ideologia del tradimento, pertanto, dovendo obbedire a degli ordini non possono che tutelare con nutrite “scorte” chi dovrebbe invece essere abbandonato alla furia popolare e, ironia della sorte, ignorare i rischi corsi da italiani per bene che, unicamente per passione, perseguono il bene comune (quindi anche il loro), e che per un ribaltamento dell’ordine naturale delle cose si trovano ad essere “attenzionati” senza aver commesso alcunché di male e di pericoloso per l’altrui incolumità.

Perché un conto è mettere a repentaglio la vita degli altri, come quelli che – poveri mentecatti e delinquenti – pensano di fare la “rivoluzione” ammazzando questo o quello o, peggio ancora, piazzando qualche bomba a casaccio; un altro è ripetere incessantemente come stanno le cose, senza peli sulla lingua, per amor della verità e con l’unico scopo d’informare chi non sa ancora; e, perché no, tradurre in termini politici quello che si sa e che si è capito, ad esclusivo beneficio di quella terra italica che è di tutti, e non solo di chi la sta avvelenando in ogni modo per far finire, colmo dei colmi, sul banco dei “cattivi”, proprio chi si oppone a questo vero e proprio crimine.

 

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There is 1 comment for this article
  1. Backward at 11:18 am

    Quello in cui viviamo è un mondo surreale, per meglio dire un incubo. Il potere moderno reprime i pochi capaci usando le masse di stupidi.

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