“Risarcimenti” per un film???

di Enrico Galoppini

hollywoodAmmesso che il sabotaggio del sito della Sony sia stato effettuato da pirati informatici della Corea del Nord, c’è qualcosa di particolarmente comico nelle affermazioni di Obama che, commentando il ritiro della pellicola “The interview”, ha parlato di “danno economico enorme”.

Qui di “enorme” c’è solo lo scollamento dalla realtà da parte del presidente di uno Stato che da quando esiste ha scatenato in giro per il mondo una quantità tale di guerre ed aggressioni che hanno provocato “danni economici” incalcolabili, per non parlare dei morti ammazzati.

L’America adesso promette rappresaglie, vendetta, tremenda vendetta. Ufficialmente per un film che non esce nelle sale!!!

Non so se ci rendiamo bene conto del livello di follia. Ma quando si arriva a questo punto di non ritorno è forse segno che siamo vicini al corto circuito finale.

Gli americani però sanno fingere bene e non per caso Hollywood è farina del loro sacco.

Quindi adesso fanno gli offesi, gli impermalositi. I paladini della “libertà d’espressione artistica”. Ma loro, tanto per restare nel campo cinematografico, sono proprio quelli che negli anni della “paura rossa” (Red scare), a colpi di “purghe” ed “epurazioni”, hanno ridotto il mondo del cinema a stelle e strisce a quella macchina della propaganda che ben conosciamo.

divi-di-statoUna macchina di balle spaziali che non si ferma davanti a nulla: neanche alla simulazione dell’assassinio di un capo di Stato vivo e vegeto, che a questo punto potrebbe anche avere i suoi buoni motivi per boicottare un simile monumento alla “libertà d’espressione”.

Gli apologeti delle ragioni dell’America (cioè tutti quelli che hanno diritto di parola su giornali e tv) hanno buon gioco nel tenere bordone all’inquilino della Casa Bianca e al codazzo di “divi di Stato” che gli fanno eco. E se poi il “cattivo” di turno è la Corea del Nord, non c’è più freno inibitorio che tenga, col livello delle fandonie e della libertà d’insulto che giunge addirittura a superare quello già notevole quando di mira son presi l’Islam e i musulmani.

La Corea del Nord è effettivamente, più di qualunque altro, il Male assoluto.

Ogni diceria sul suo conto è lecita, tanto nessuno – stante il suo “isolamento” – può verificarla. Ma quello che è davvero rilevante è un altro aspetto: la Corea del Nord non minaccia nessuno.

Invece l’America afferma il contrario (perché è lei che minaccia praticamente tutto il mondo) e lo fa credere a tutta quella parte del pianeta che tiene sotto scacco, politico, economico, militare e culturale (l’Italia deve proiettare per forza, in base ad “accordi”, un tot di film americani). Per questo non diciamo: “Tutto il mondo crede alle balle dell’America”.

Figuriamoci se in Russia, in India o in Cina danno credito a queste sparate per un film. Ma noi non sapremo mai cosa ne pensano là, perché quello che conta è che “l’Obama-pensiero”, cioè la versione americana, entri in tutte le case. Dove non si sa praticamente nulla di “danni economici” ben più gravi e che ci toccano nel borsellino.

Vogliamo parlare del “danno economico” provocato dalle assurde “sanzioni” alla Russia in tempi di “crisi”? Oppure delle devastazioni, volute dalla Nato, della Siria e della Libia, che erano nostri partner commerciali di primo livello?

guerra-in-coreaSe proprio si vuol scomodare la parola “risarcimenti”, gli Usa dovrebbero pensare al “danno economico” inferto al popolo coreano, vittima, dal 1950 al 1953, di una delle tante guerre degli Usa che ha prodotto tra le altre cose l’attuale divisione tra le due Coree del Sud e del Nord.

E stiamo a farla lunga per un film? E perché mai un presidente di uno Stato dovrebbe tanto accalorarsi per un “danno economico” subito dalla una ditta privata? Va bene che un governo che si rispetti tiene nel debito conto gli interessi delle attività economiche dei propri cittadini, ma qui c’è dell’altro. C’è che questi film non sono il semplice prodotto dell’estro e della creatività di cineasti ed attori: sono commissionati direttamente dal governo e supervisionati dai suoi esperti di guerra psicologica per manipolare le coscienze di tutti quelli che se li sorbiscono, indirizzandone gli umori e le passioni.

A questo punto, altro che “danno economico”… Quali disastri avrà prodotto, nelle coscienze di miliardi di persone, questa velenosa e capillare propaganda che da decenni le martella senza pietà?

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There is 1 comment for this article
  1. Parmenide at 2:22 pm

    Alla luce delle ultime notizie: film in uscita nelle sale e visibile a pagamento sul web, rilanciate tempestivamente dai “mezzi di informazione” nostrani, mi sembra più un’altra campagna pubblicitaria (e quali livelli politici sono stati coinvolti nella vicenda!) che sicuramente attirerà una massa di sprovveduti i quali, per essere trasgressivi e anticonformisti, non resisteranno al richiamo delle sirene e si vedranno propinare (a spese loro e senza accorgersene!) la solita lezioncina sulla “democracy” e sugli “human rights”!
    Nell’articolo leggo: “l’Italia deve proiettare per forza, in base ad “accordi”, un tot di film americani”; effettivamente, più volte, sfogliando un settimanale dedicato ai progrmammi televisivi, ho potuto constatare che, approssimando per difetto, il 70% dei film trasmessi sono produzione usa: la notizia che Lei rriporta ha veramente un fondamento?
    Parmenide

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