Israele chiama e il destrista risponde

di Enrico Galoppini

Il tormentone sulle “radici dell’Europa”, che non mi appassiona affatto, sta diventando una cosa grottesca. Cosa vorrà mai dire “Israele alle radici dell’Europa” se non “Stiamo con Israele contro gli Arabi e l’Islam”?

Il destrista, ovviamente, risponde per riflesso condizionato. Non da meno è il sinistrato, che in clima da 27 gennaio si produrrà in analoghe sperticate manifestazioni di amicizia verso Israele ed il suo “diritto di esistere”.

È proprio vero quanto scrissi poco tempo fa: il Sionismo è l’unica vera ideologia degli occidentali. Il resto è solo folklore, nel senso più basso del termine. Sono “di destra”, “di sinistra” e pure “del cambiamento”, ma l’adorazione del ‘vitello d’oro’ della politica mediterranea e mediorientale mette tutti in riga al di là delle bagattelle del giorno.

In questo, in un certo senso, si può essere d’accordo col titolo dell’iniziativa: Israele è certamente “alle radici dell’Europa”, di questo inganno chiamato Unione Europea. Quello ha bisogno di questa e viceversa. Tant’è che c’è chi, coerentemente, sulla scia di Più Europa Bonino e del “fascista del 2000” Mister Kippà, perora l’ammissione dello Stato sionista nell’Unione stessa quale coronamento del “sogno europeo”.

A tutte queste marionette e controfigure della politica in estasi per Israele rispondiamo con una semplice proposta, onde saggiarne il coraggio e la coerenza tra fatti e parole: andate in un campo profughi palestinese, da chi ha perso tutto, persino il conto dei suoi familiari ammazzati, e poi ne riparliamo!

Gli articoli de Il Discrimine possono essere ripubblicati, integralmente e senza modifiche (compreso il titolo), citando la fonte originale.

There is 1 comment for this article
  1. fulvio at 1:31 pm

    Non credo sia necessario andare in palestina per vedere gli effetti della cecità selettiva del nostro mondo. I palestinesi non sono gli unici a soffrire ma sono tra i pochi ad essere costantemente usati da tutte le forze in campo per dei fini che non sono certamente il loro bene. Insomma i palestinesi hanno perso la loro guerra ma i loro capi invece di accettare il verdetto odierno (che magari nel futuro potrebbe cambiare) e deporre le armi si fanno in quattro per accoppare a destra ed a manca usando armi o strumenti acquisiti con soldi che potrebbero essere usati altrimenti. Israele li usa invece esattamente come gli americani (ma non solo) usano i terroristi (più o meno mussulmani) a gradito vantaggio delle elite.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*