Ragione, sentimento, cuore.
di Gianluca Marletta
Una delle più pericolose sciocchezze della mentalità moderna é la presunta “dicotomia” tra ragione (razionalismo) e sentimento (sentimentalismo), immaginando addirittura che il Centro dell’essere risieda in uno di questi aspetti marginali dell’individualità.
Nella realtà, la presunta “ragione” dei moderni si riduce ad un onanismo mentale senza senso né principio, che si risolve nel nulla del dubbio compulsivo. Il cervello senza un Centro è solo un serpente che si contorce su se stesso, un Labirinto in cui ci si perde (e di cui gli Antichi conoscevano i pericoli e mostri che ivi si annidano…); non a caso simile anche nella forma all’intestino che consuma cibi ed emette deiezioni.
Il cosiddetto “sentimento” è invece un sottoprodotto dello “stomaco”… le famose “farfalle nello stomaco” che per i moderni rappresentano i propri sentimenti, tanto intensi quanto effimeri e vuoti, mutabili e relativi come un mal di pancia o una gastrite.
Solo il Cuore, in realtà, è il Centro dell’essere. Ma il Cuore trascende sia la ragione che il sentimento. E se la Coppa del Cuore è “vuota”, ecco che da essa, come una sorgente, sgorga naturalmente la Conoscenza (di cui la ragione è solo un’ombra) e l’Amore infinito di cui il “sentimento” è solo un remoto barlume.
In realtà, nessuno più dell’uomo moderno ha mai parlato così tanto di Cuore e di Amore, pur essendone così drammaticamente (e spesso irrimediabilmente) lontano.