Dove sono le religioni in questa storia dei vaccini?
di Enrico Galoppini
Non mi risulta che il Papa o qualche “autorevole” rabbino o imam abbiano speso due parole su questa follia dell’obbligo vaccinale (12 vaccini) per poter frequentare le scuole italiane.
Non mi risulta che “grandi intellettuali” cattolici, ebrei e musulmani abbiano preso una qualche posizione contraria.
Forse sono tutti preoccupati di non farsi dare del “retrogrado” e dell'”oscurantista”, ma ci sta anche di peggio, e cioè che siano pure d’accordo, tanto oggi lo sport preferito è affermare, in nome della religione, quello che ci pare (più conveniente per non avere problemi, aggiungerei).
Eppure la religione, ogni religione, postula una cosa elementare: che l’uomo è fatto a Sua immagine. Pertanto, in quanto è già “perfetto”, non ha alcun bisogno di essere “migliorato”. Né coi vaccini, perché gran parte delle difese immunitarie gliele fornisce il latte materno (che andrebbe somministrato fino ai due anni di età), né con altri innesti “bionici” che una certa “tecno-medicina” – dai chip sottocutanei ad “tatuaggi intelligenti” eccetera – tende a far credere come il nostro futuro prossimo venturo.
A questi “rappresentanti delle religioni” dico una cosa sola: fatevi un bell’esame di coscienza, visto che siete “esperti” in materia, e chiedetevi se almeno una volta nella vita non sia il caso di darsi un po’ di quel coraggio che ammirate tanto nei santi e nei martiri, ai quali – mi sa – non siete nemmeno degni di legare le scarpe!