C’è una donna, in Argentina. Con “le palle”.

di Enrico Galoppini

kirchner2Ogni tanto, fortunatamente, in mezzo a torme d’invertebrati salta fuori qualcuno con “le palle”.

La cosa, di per sé, è già eccezionale visti i tempi. Ma a renderla straordinaria è il fatto che si tratta di una donna.

Ne prendano nota le femministe in servizio permanente effettivo ed i loro servi sciocchi uomini.

La “presidenta” argentina Cristina Kirchner, stando a quanto riporta il blog “Selvas.org”, ha preso un provvedimento che nel Bel Paese ridicolmente sottomesso ai diktat della nota “lobby” scatenerebbe un putiferio.

Un putiferio, beninteso, orchestrato tramite i soliti “media” che, come ben si sa, sono “robba loro”. E che per molto, molto meno, sono capaci d’impallinare senza pietà chi decidono di mettere sul patibolo. In mancanza di vittime designate, poi, sono loro stessi a montare un “caso”, dal nulla, da mettere alla gogna per un po’, prima d’inventarsene un altro.

Perché “loro”, si sa, sono sempre “poverini”. E devono difendersi da chi gli vuol male.

Ma a questa barzelletta non ha evidentemente intenzione di credere la signora Kirchner, che ha disposto la revoca della nazionalità argentina a tutti “quei soldati bi-nazionali che – facendo il servizio militare nelle fila dell’esercito di Israele – hanno partecipato all’aggressione contro Gaza”.

bambina_palestinese_massacrata“Chi partecipa ad avvenimenti bellici in cui le vittime sono principalmente i civili e in particolar modo bambini – come nell’ultima operazione contro Gaza – dovrà risponderne davanti ai tribunali dell’Argentina. In questo caso, non sarà più sufficiente disporre di due passaporti”.

La questione del doppio passaporto, che già da sola solleva vari interrogativi sulla sua opportunità, diventa particolarmente imbarazzante in casi come questo.

C’è infatti chi, per servire la sua “seconda patria” (probabilmente la sua “prima patria”), decide d’arruolarsi nelle fila dell’esercito israeliano. Il che offrirà un’elevata possibilità di ammazzare qualcuno, cioè dei palestinesi, perlopiù inermi, visto e considerato che oltre al “normale” tran tran di vessazioni e umiliazioni, essi devono subire periodici massacri collettivi, dei quali mai nessuno viene chiamato a rispondere.

Tutto passa in cavalleria. Ed è un tantino strano che, in un paese dove si montano delle inchieste sugli orologi e il bunga bunga, nessun magistrato si ponga il problema se è “legale” ammazzare qualcuno fuori dall’Italia solo perché si stava svolgendo un “servizio militare”.

Oppure certe incriminazioni valgono solo per i cosiddetti “jihadisti”?

Son tutte domande retoriche queste, ché sappiamo bene che mentre l’Argentina – assieme alla maggior parte del mondo – intende mantenere solide relazioni economiche con l’Iran, l’Italia recepisce “sanzioni” ed altre pastoie, col risultato che loro “crescono” mentre noi ci rallegriamo, con tutto l’Occidente, dell’eterna ed autolesionistica “amicizia” con Israele.

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