Il problema delle questioni mal poste è un problema di Verità

di Enrico Galoppini

pluralismotalkOggigiorno, purtroppo, viviamo immersi in una marea di “questioni” sempre mal poste, utili solo a polarizzare la gente su una conflittualità insulsa ed utile a chi domina questa situazione.

Quando diciamo “mal poste” intendiamo dire che i termini di ogni questione o sono falsati, essendo stati omessi o traviati alcuni elementi fondamentali, o che, sebbene tutto venga presentato senza omissioni e traviamenti, si cerca di non far risaltare le cause che, a monte, sono le responsabili del problema.

Ma ci sono anche altri vizi inveterati, che provocano una comprensione distorta di ogni questione. Per esempio quello di non saper mettere in relazione “questioni” che i dominanti mettono cura nel tenere “separate” nella percezione della stragrande maggioranza delle persone.

re_mondo_guenonSe a questo si aggiunge uno “stato d’animo” più generale, alimentato da tutto quel che viene definito “cultura” ed “informazione”, ma anche dagli stessi modi di vita “alla moda”, si ha la misura di quanto sia praticamente impossibile per i moderni raccapezzarsi nel marasma di sollecitazioni alle quali vengono sottoposti per carpirne il consenso con una qualche “opinione” tra quelle ammesse.

La gente, così, si dispone e si schiera secondo diverse “opinioni” preconfezionate, perché così vuole il sistema in cui viviamo. Prendendo oltretutto l’insana abitudine ad attaccare – fino ad odiarli – quelli che hanno un’altra “opinione” per il semplice fatto di averne una diversa. Anche quando è sensata e contiene elementi di verità.

Perché ovviamente esistono anche opinioni folli, completamente assurde, dove il raziocinio e l’aderenza alla verità è ridotta al lumicino. Ad esse si associano sovente malafede ed ignoranza, e la cifra del nostro tempo è che esse trovano ampio spazio sui cosiddetti “mezzi d’informazione”, sui quali non hanno diritto di cittadinanza quelle opinioni suffragate da complessità e profondità di analisi, proprio perché l’interesse di questo sistema è di far schierare la gente sistematicamente su questioni mal poste.

Tutto quel che è oggetto di pubblica discussione è praticamente impostato in maniera falsata in partenza. Ma l’importante è che si metta in scena “il dibattito”, per dar credito all’idea fondante di questo sistema, e cioè che viviamo “in democrazia” ed “in libertà”.

ingannatiReligione, storia, economia, cultura, società, salute eccetera. Un’immensa cacofonia “questioni” mal poste in partenza che non danno fastidio e non intaccano interessi che non vanno in alcun modo minacciati.

Ora, tutto questo non può essere il frutto del caso. Ma nemmeno di un “complotto” così come se l’immaginano certuni (sebbene i complotti esistano). Una delle contrapposizioni più feroci della nostra epoca è tra l’altro quella tra “complottisti” ed “anti-complottisti”, la quale in fondo – oltre quegli elementi di verità contenuti sia nell’una che nell’altra posizione – traduce la fondamentale distinzione tra gl’insoddisfatti ed i soddisfatti di questo sistema.

Questo non per affermare – come piace fare a certi “soloni” – che alla fine tutti hanno ragione. Caso per caso possiamo piuttosto individuare dove stanno più o meno elementi di verità.

La Verità. È questo il punto. Questo sistema, questa realtà che viviamo non è “La Verità”. È sempre andata così, intendiamoci, ma oggi più che mai si ha – sempre che la si sappia cogliere – la chiara percezione, che per alcuni sfocia nella certezza, che è solo la Verità che potrà renderci liberi. E non la “democrazia” o, peggio che mai, proprio una “libertà” condizionata al fatto di abituarsi a pensare e a vivere coi contenuti e gli schemi mentali graditi a questo sistema.

 

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