L’inesistente pericolo delle giovani “spose dell’ISIS”

di Enrico Galoppini

>>>ANSA/ISIS: LONDRA CERCA TRE TEENAGER PARTITE PER LA SIRIAL’Institute for Strategic Dialogue and the International Center for the Study of Radicalization del King’s College di Londra (!) ha sparato la sua sentenza: occhio alle ragazze che scappano dall’Occidente per andare a vivere nei territori controllati dall’ISIS.

Mamma mia che paura… E che pericolo!

O vogliamo seriamente credere che tre ragazzine londinesi fatteci vedere all’infinito mentre passano trafelate da un check-in siano socialmente più pericolose delle donne soldato che si arruolano nell’Esercito americano?

Che siano andate là per vivere da “madri e casalinghe” o, addirittura, seguano il sogno di combattere morendo da “martiri” (cosa assai probabile a causa del loro inesistente addestramento militare!), perché mai il tele-suddito occidentale dovrebbe perdere il sonno e tremare come una foglia se qualche giovane donna, spesso di famiglia musulmana immigrata, s’è infatuata di un’idea “romantica” in salsa islamica?

Il problema è che sono minorenni? A parte il fatto che per le società non occidentalizzate (e cioè tutte quelle che ci hanno preceduto e ancora buona parte del mondo) la “maggior età” arriva, nel senso comune, assolutamente prima dei diciotto anni (mentre solo qua si fa finta che un/una diciassettenne sia ancora un bambino), c’è da dire che gli stessi che si scandalizzano per una fuga alla ricerca del “bel jihadista” trovano perfettamente normale l’uso e l’abuso della nostra gioventù, in specie quella di sesso femminile, allo scopo di incrementare i profitti di tutto un apparato di marketing e di entertainment (l’uso dell’inglese è voluto) che non mostra alcun rispetto per la stabilità e la dignità di esseri umani che, alla ricerca di una personalità, si affacciano in questa società che somiglia parecchio alla proverbiale “giungla”.

miley-cyrus-vmas-467Basta guardare i video di certe star della canzone (!) ed i “modelli” inculcati attraverso la moda, per la quale il mondo dello spettacolo fa da traino, per comprendere che la brava ragazzina occidentale, tutta ben inserita nei “nostri valori” generosamente diffusi dalle cosiddette agenzie culturali, se le andrà bene diventerà un’oca senza cervello, se le andrà male considererà il meretricio una nobile ed edificante arte.

Per quelle che sapranno resistere all’ultima versione della sempiterna donna-oggetto, ci sarà poi la “carriera”, col che, come dicevamo all’inizio, si potranno aprire per lei anche le porte di una scuola militare, dove sulla falsa riga del “soldato Jane” potrà atteggiarsi a uomo, realizzando così il sogno dell’assoluta intercambiabilità di ruoli e funzioni.

L’unico pericolo rappresentato da queste “jihadiste” d’Occidente – parliamoci chiaro – sta nella possibilità che un giorno, manipolate a dovere (da chi, è cosa nient’affatto scontata), si mettano in testa di compiere qualche fesseria a danno di ignari ed innocenti cittadini loro connazionali, che oltretutto erano stati così ospitali con le loro famiglie. E questo non è perdonabile, oltre che essere un tragico autogol per chi aspira al Paradiso…

Tutto il resto, sono chiacchiere e dicerie buone per il tg dell’ora di cena, quando il beota felice di una figlia “in carriera” o, peggio che mai, strafottente e agghindata come una poco di buono, potrà inveire all’indirizzo di tre ragazzine che, tra le tante opportunità di questo “mondo globale” (che tanto piace ai moderno occidentali), hanno fatto una scelta che potrà non piacere ma che di sicuro non rappresenta, per noi, un pericolo maggiore rispetto ad altri in cui si vanno a cacciare oggigiorno molte loro coetanee.

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