Prodromi dell’Apocalisse
di Enrico Galoppini
Siete proprio “de coccio”? Non volete capire?
Allora, dopo la “manifestazione oceanica” di Parigi “per la libertà” e “i nostri valori”, ve lo spiega la televisione israeliana, citando fonti d’intelligence statunitensi che però non forniscono “elementi concreti di rischio” (come dire: guardate, il Vesuvio sta per esplodere, ma nessuno è in grado di stabilire come, quando e perché).
L’importante è il messaggio che deve imprimersi bene nelle menti dei sudditi mediatici: “Charlie Hebdo, dopo Parigi è il Vaticano il prossimo obiettivo dei terroristi Isis”.
Il sottotitolo punta a stabilire chi sono i “buoni” che avvertono il Papa: «Televisione di Stato Israele: ‘servizi Usa hanno avvertito la Santa Sede’». E la didascalia della foto non lascia spazio a dubbi: “Il Vaticano è il prossimo obiettivo dei terroristi ISIS” (citazioni dalla pagina Ansa.it visionata alle ore 11.45 del 12 gennaio 2015, poiché l’agenzia – come spesso fa – nel corso della giornata potrebbe cambiare titolo, foto e testo).
Capperi! Una svolta epocale: questi campioni di premura filo-cattolica e di sollecitudine verso la Chiesa, cioè gli Usa, solo gli stessi che si adoperano in ogni modo per far associare nell’immaginario collettivo occidentale (quello “cristiano”, se serve a fare “la guerra all’Islam”) la Chiesa cattolica alla pedofilia e la tacciano di ogni orrore e nefandezza (Papa compreso, se non fa come dicono loro); con la loro “intelligence” (cioè quella che produce le “prove” delle suddette accuse) citata come fonte “credibile ed autorevole” dai loro compagni di merende israeliani che non solo accusano Gesù e la Madonna di essere (come minimo) dei volgari ciarlatani, ma accusano la stessa Chiesa di aver “taciuto” di fronte al “Male assoluto” (l’Olocausto e i “silenzi di Pio XII”), e non fanno assolutamente nulla per impedire le reiterate provocazioni che, in Terrasanta, vedono protagonisti “pii giudei” intenti, tra le altre cose, a sputacchiare sulle porte delle chiese e scrivere sui loro muri le frasi più oscene.
Ma d’altra parte il sigillo a queste “minacce” le ha messe niente meno che Isis/Iside, sul numero 4 del suo fantomatico “magazine”. Talmente raro da trovare su internet che l’unica ricerca che dà esito positivo è quella che porta al Clarion Project, organizzazione statunitense ovviamente “indipendente” e “no profit” fondata nel 2006 per presentare i pericoli dell’estremismo islamico e che si prefigge di “combattere l’estremismo” e “promuovere il dialogo”.
Una discreta parte dell’attivismo di questo “progetto” è dedicata alla produzione di film che promuovono sicuramente “il dialogo”: Iranium, che mette in guardia dagli scenari che possono aprirsi “qualora il regime radicale iraniano venisse in possesso delle più potenti armi al mondo”; The Third Jihad, che “allerta” gli americani sui pericoli dell’Islam radicale “e per l’intera civilizzazione occidentale”; Obsession, che non è un rifacimento dell’omonimo film neorealista italiano, ma un “insider’s view” sull’odio dei “jihadisti” e la loro volontà di fare esattamente quello che perseguono l’America e i sionisti: “dominare il mondo”.
A questo punto, tutto è pronto per “la guerra finale contro l’Islam”.
Basta solo che un “elemento di rischio” si “concretizzi” e ci troviamo immersi in una guerra devastante i cui esiti sarebbero assolutamente tremendi.
A chi giova tutto questo? A noi, “gente comune”, no di certo, anche se facciamo una gran fatica a staccarci dalle catene di sudditi mediatici. A loro, cioè a tutti questi soggetti apparentemente in guerra tra loro, sicuramente molto.
Il “progetto” è senz’altro apocalittico, e d’altra parte, prima della fine bisogna che qualcuno soffi sul fuoco. O nella chiarina (clarion) del Giudizio.
http://www.bvoltaire.fr/floriantoumit/les-auteurs-des-attentats-tues-une-methode-habituelle,151055?utm_source=La+Gazette+de+Boulevard+Voltaire&utm_campaign=b9635e8286-RSS_EMAIL_CAMPAIGN&utm_medium=email&utm_term=0_71d6b02183-b9635e8286-30466137&mc_cid=b9635e8286&mc_eid=cf4148a27b
Anche in Francia c’è chi non ascolta il Grande Fratello