La cassazione dei princìpi. Chiesa, Imu e lobby

di Loris B. Emanuel

La Corte di Cassazione impone alla Chiesa cattolica di pagare l’Imu per gli edifici scolastici paritari di sua proprietà. Da Oltretevere s’ode un lamento: «decisione ideologica». Ciò che stride orribilmente nella reazione vaticana non è la ribellione a una sentenza tanto legittima quanto opinabile, e viceversa, bensì quell’attributo: ideologica. Perché delle due l’una: o la Chiesa adopera parole a vanvera, ed è quasi impossibile, oppure dobbiamo constatare una qual certa schizofrenia ecclesiastica.

Chiediamoci: Quella che dà di ideologica a una sentenza d’uno Stato laico con cui essa ha sottoscritto per ben due volte un Concordato, è la stessa Chiesa che, per esempio, apre agli omosessuali e alla Comunione ai divorziati? È la stessa Chiesa che ha partorito e nutrito, ad esempio, i don Gallo di Genova e tutti i suoi nipotini in stola gay-arcobaleno o clerico-no-global? È la stessa Chiesa che ha accolto nel suo seno come figura teologica di riferimento Lutero? È la stessa Chiesa il cui Segretario di Stato celebrò niente meno che la breccia di Porta Pia? È la stessa Chiesa il cui capo si chiede «chi sono io per bergoglio_boninogiudicare?», invita accoglie e abbraccia l’abortista atea Emma Bonino, telefona a Marco Pannella per esprimergli tutta la sua solidarietà e che quando visita Torino per l’ostensione della Sindone tace sul grande mistero del Sacro Lino ma va questuare il perdono a quei Valdesi, considerati fino a prova contraria eretici, tanto che quando aprì, proprio nella capitale sabauda, il loro tempio le chiese cattoliche della città suonarono a morto? È la stessa Chiesa che ha pressoché abdicato ai fondamenti evangelici e poi a quelli dottrinari che hanno informato di sé duemil’anni quasi di vita ecclesiale, dichiarando per esempio che «Dio come Spirito non esiste»? È la stessa Chiesa che ha taciuto sulle vignette volgari stupide e blasfeme di «Charlie Hebdo», peraltro ripubblicate (in parte) dalla rivista dei gesuiti francesi? È la stessa Chiesa che dichiara la Madonna non essere vergine? È la stessa Chiesa che non pochi siti cattolici di diversa provenienza geografica tengono sott’occhio denunziandone tutte le bislacche decisioni e i balordi comportamenti? Di recente si è visto, per esempio, portare in una specie di “processione” il corpo di san Giovanni Bosco come se fosse la Coppa Uefa, accolto con danze scimmiesche e aeroplanini di carta sull’altare. È la stessa Chiesa che tumula san Pio (Padre Pio) in un orrendo edificio che qualcuno ha identificato come ispirato a principi architettonici e simbolici massonici? L’elenco è troppo lungo per poter proseguire e quasi ogni giorno da Oltretevere scaturiscono nuove, tristissime notizie.

chiesa_vivaSono domande retoriche, certo, ma la risposta non è così scontata, in fondo. Sempre di più la Chiesa – almeno in via ufficiale e maggioritaria, ché ci sono ancora piccole isole felici – ha sposato o assecondato, quando non promosso, qualsiasi posizione del mondo laico e moderno e occidentalista, le cui direzione, non sarà superfluo ricordarlo, è di natura prettamente ideologica. Ora però, toccata sul danaro, il noto sterco del demonio, la Chiesa salta su e grida all’attacco ideologico, come se, dopo l’attiva e volenterosa partecipazione azionaria a tale assetto sovversivo, la sentenza della Cassazione fosse una dichiarazione di guerra anticlericale, un assalto garibaldino al potere temporale e spirituale del Vaticano, quando invece è, volenti o nolenti, un segno dei tempi e, lasciatemelo dire, neppure dei più gravi e macroscopici.

Monsignor Galantino, segretario della Cei, invoca l’intervento niente meno che del governo: per garantire la libertà di educazione. Perdonate, ma seguito a non capire: di quale educazione si sta parlando? Al netto di quelle oasi in cui il termine cristiano si addice alle scuole di matrice cattolica, per il resto di educazione cristiana non si vede l’ombra. Che poi la si voglia artatamente e capziosamente delegare alle scuole è quanto meno sospetto e ci si deve alla fine chiedere di quale educazione stia parlando Galantino: quella laica e democratica, ovvero ideologica, oppure quella, in scuole cattoliche, cristiana? Perché parlare così genericamente di educazione è, a conferma d’una tendenza pluridecennale, davvero allarmante. Egli ha parlato poi di «lobbisti che non vedono l’ora di far trionfare il pensiero unico», e che vogliono «umiliare la Chiesa Cattolica» (intervista al «Corsera» del 26 luglio). Ottima e verissima osservazione. Se solo però questa lobby fosse esterna alle sacre mura e non invece, spessissime volte e ai più alti gradi, interna.

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