Ancora più “donne” in politica?

di Eresiarca

acquaioA proposito di tutte queste signore e signorine che ci ammorbano ogni tre per due coi loro pistolotti moraleggianti contro il “sessismo”, vi è solo una cosa da affermare, nella maniera più scanzonata possibile: “all’acquaio!”.

Il che significa che dovrebbero essere destinate all’unica mansione commisurata col loro livello intellettuale: il lavaggio delle stoviglie, rigorosamente a mano.

Per la verità, in Toscana, terra di gente che non la manda di certo a dire, esiste anche la variante “ai fornelli!”, sempre con riferimento a quelle donne valutate come non capaci di andare oltre il menage domestico e dunque fondamentalmente inadatte a svolgere attività di tipo intellettuale e dunque politico.

Ma sinceramente, se passiamo in rapida rassegna tutte queste soubrette prestate alla politica e le varie “maestrine” specializzate in uscite quotidiane a metà tra il predicozzo e la minaccia, insorge il più che giustificato sospetto che queste qua non siano buone nemmeno come cuoche.

Per cucinare bene, infatti, serve intelligenza. E a queste boriose esponenti del cosiddetto “gentil sesso” difetta questo fondamentale prerequisito dell’azione politica, della quale – con ogni evidenza – non hanno capito nulla, avendola scambiata per le ciarle che le nostre nonne solevano scambiarsi, “a veglia”, con la seggiola fuori dalla porta di casa.

Ad onor del vero, in quei consessi durante i quali si lavorava a maglia o si sgranavano i fagioli, si aveva ben chiara una cosa rispetto alle moderne assemblee piene zeppe (grazie alle “quote rosa”) di donne che s’illudono di far politica: che non ha senso perdere tempo nella vita.

donne-e-smartphoneMentre oggi di tempo le donne ne perdono tantissimo, trastullandosi ore ed ore con lo smartphone, tanto poi qualcun altro provvederà a cucinare un pasto decente. Ma – dicevamo – per cucinare bene serve intelligenza, mentre il pollice sul display lo sa far scorrere anche uno scimpanzè ammaestrato.

E se gli scimpanzé fossero maschilisti? E che idee avranno riguardo alle scimpanzè femmine in politica? Non hanno ancora la “parità di genere”? Ma non ci avevano raccontato che l’uomo discende dalla scimmia? Come la mettiamo, dunque, col quasi certo “sessismo” degli scimpanzè maschi?

Un bel problema da risolvere, che toglierà il sonno a schiere di “femministe” intrise di mentalità progressista. Della quale, com’è noto, un autentico caposaldo è la cosiddetta “teoria dell’evoluzione”, che trova proprio in una politica ostaggio di campionesse della “scimmiottatura” di un cliché sempre uguale a se stesso una clamorosa e definitiva smentita.

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