Uccidere per vedere… che effetto fa!

di Gianluca Marletta

Gog-and-MagogUccidere per vedere … che effetto fa!

Siamo sinceri: solo chi ha una conoscenza approssimativa e ‘idealizzata’ del mondo terminale in cui viviamo può ‘sorprendersi’ per queste notizie!

Signori, ogni tempo ha il suo ‘dio’: il nostro dio è l’adrenalina, la ‘sensazione’, il disperato tentativo di riempire un vuoto di senso (di Senso) che è il vero anticipo dell’inferno su questa terra. Per riempire il vuoto non basta la droga, il sesso, la ‘carriera’… non basta nulla!

La diga che frenava Gog e Magog è crollata e adesso le ‘orde’ invadono il mondo! Chi ha un’arca vi salga sopra e chi ha un mantello lo venda e “compri una spada”.

Punto.

P.S.: Che gli infernali protagonisti di questa vicenda facessero parte degli “ambienti gay” della Capitale è solo una conferma, a margine, di quale fogna narcisistico-paranoica rappresenti il ‘bel mondo’ del ‘terzo sesso’…

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There are 2 comments for this article
  1. Bennnato Bennati at 6:23 am

    Un giorno ( del 1944? del 1945 ? ) alcuni giovani, con un fazzoletto rosso al collo , in spalla il mitra di fabbricazione inglese , escono dal bosco e si dirigono verso il forno del paese.
    Entrativi , danno una voce al fornaio che si trova in casa ( la casa è sopra la bottega ) , che non fa in tempo a scendere, che viene freddato da una raffica di mitra, giusto guiderdone per i ” fascisti” come lui.
    Passano quarant’anni e uno dei giovani di allora , tormentato dal rimorso , va a confessarsi dall’avvocato ( non dal prete – cui pure l’avvocato gli dice che avrebbe dovuto rivolgersi – definendosi ” non credente”) , e gli spiega la propria condotta con l’appagamento psichico che provava di potere finalmente uccidere un uomo sicuro dell’impunità, ché nessuno per questo l’avrebbe mai perseguito, ed anzi , trattandosi di omicidio di natura “politica” , ne avrebbe potuto ricevere anche riconoscimenti sociali.
    Così ( avrebbe più o meno detto il Manzoni, cito a braccio ) va il cuore umano .

  2. Salvatore Penzone at 9:36 am

    Qualcuno da la colpa alla famiglia. Certo ogn’uno di noi ha delle responsabilità per quello che avviene nel nostro piccolo mondo domestico ma bisogna tener presente che la famiglia come istituto che ha le sue fondamenta nel diritto naturale è da tempo nell’occhio del ciclone. Si sono create le condizioni perché nel suo interno si sviluppino dei conflitti inoculando nella società dei disvalori che la stanno portando alla dissoluzione, e poi le si dà la colpa di tutto. Certamente anche la famiglia non si sottrae alla regola che vuole che si metabolizzi l’eredità acquisita correggendone gli errori e ampliandone il potenziale positivo. La famiglia, però, è il nucleo primario dell’organizzazione di ogni società e in quanto organismo naturale i suoi adattamenti devono essere decisi dalla qualità umana di chi vi abita, non certo dall’imposizione di modelli che hanno la pretesa di riformulare il senso dell’esistenza. Per questo bisognerà ridare la necessaria attenzione alla persona, alla sua educazione e ai valori di cui si nutre, e porre un freno all’influenza dello spirito del consumismo, alla spettacolarizzazione dei sentimenti e della propria intimità, alla “mercificazione” e al conseguente impoverimento spirituale.
    “Questi due pupazzi di paglia (We are the hollow men, we are the cave men) sono l’inevitabile prodotto della soppressione di ogni morale. Voluta e gestita dal potere. Il vuoto è un fenomeno universale, proprio al capitalismo postmoderno: trasversale, epidemico, senza differenza di classe o ceto. […] Il programma del Moloch che ci governa brucia le tappe. L’abolizione del passato e della morale è il loro principale obiettivo. Hanno fretta. Stanno creando milioni di malati. Interi popoli e paesi sono oggi malati. Ebbri della follia della libertà infinita. […] Sino all’impazzimento.” Alceste

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