Siamo sicuri che i videogiochi siano innocui?

di Anna Turletti

videogiochiQualche mese fa ho sentito una storia sui videogiochi che mi ha lasciato molto perplessa…

Premetto che anche io sono mamma di un bambino (di sette anni).

Un amico di mio figlio, di un anno più piccolo, gioca con un videogioco per un paio di ore consecutive. Poi va a dormire e nella notte cominciano i problemi. Il bambino si sveglia urlando. Strilla. Dopo essersi calmato racconta il suo incubo alla mamma. Nel sogno compare un muro enorme (c’era anche nel videogioco…) con una bocca altrettanto grande, con grossi denti aguzzi. Il bambino ha paura e il sogno si ripete nelle notti successive.

Coincidenza o casualità? Preciso che, in termini assoluti, non sono contraria ai videogiochi e ai dispositivi elettronici, ma penso che un uso non ponderato possa far male alla salute dei bimbi. Sebbene siano sempre più presenti nella nostra quotidianità, perché facilmente scaricabili da internet e sui telefonini, sebbene non ci siano studi scientifici certi sui loro effetti dannosi e sebbene l’uso di questi abbia alcuni effetti positivi come l’abilità di far prendere velocemente decisioni, i videogiochi o giochi elettronici, se non utilizzati col giusto criterio, creano dipendenza.

Negli ultimi anni, infatti, con forme di accesso a internet semplificate e sempre più rapide, si sono venute a creare nuove forme di dipendenza che non sono legate al consumo di alcool o di stupefacenti, ma all’uso eccessivo di questi applicativi, della rete internet e degli apparati elettronici.

Ma quando un bambino diventa dipendente? E quando dobbiamo allarmarci? Ecco alcuni comportamenti/atteggiamenti che evidenziano la presenza di una eventuale forma di dipendenza.

  • Si consumano il pranzo o la cena tenendo il videogioco sul tavolo;
  • si preferisce stare in casa a giocare con i giochi elettronici anziché divertirsi all’aria aperta a pallone, o a biglie sulla spiaggia;
  • si è con altri bambini e ognuno guarda uno schermo diverso senza mai interagire in modo fisico;
  • si sta per svariate ore consecutive davanti a uno schermo;
  • si abbandonano le amicizie reali;
  • viene a mancare entusiasmo per le attività svolte fuori casa.

Ovviamente più i bambini passano il loro tempo a utilizzare questi sistemi di intrattenimento e più hanno necessità di usarli, creando così un circolo vizioso e un problema di dipendenza vero che ormai riguarda sia bambini, sia adulti.

Vediamo insieme, allora, quali sono alcuni dei loro effetti collaterali, causati da un utilizzo eccessivo: aumento di peso; difficoltà scolastiche; tendenza all’isolamento e introversione; disturbi del sonno; ansia.

Sembra inoltre che questi tipi di giochi non siano creativi, ma eccitanti e convulsivi e che quindi abusarne spenga sensibilmente le capacità di provare emozioni e di partecipare alle emozioni altrui (empatia), di condividere esperienze reali con amici reali (diminuita socializzazione), di muoversi e di percepire il proprio corpo nello spazio, di apprendere e memorizzare, insomma di stare bene con se stessi e con gli altri.

Senza demonizzarli, noi come genitori dovremmo limitarne l’uso e fare in modo che bambini e ragazzini ritrovino il piacere di “essere e di esserci”, di occupare uno spazio vero (fisico ed emozionale) sulla faccia della Terra. Facciamo quindi attenzione e soprattutto ricordiamoci che, oltre al gioco vero e proprio, è sempre meglio che i bambini si intrattengano leggendo un buon libro anziché passare le ore davanti a un display elettronico.

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