Le sparate antifasciste di Matteo Salvini: non sarebbe meglio smetterla?

di Spectator

salviniMatteo Renzi ne spara una al secondo, una più assurda dell’altra. Ma mica per questo possiamo dargli l’esclusiva.

Anche gli altri politici non sono esenti da “sparate” senza capo né coda.

È il caso dell’altro Matteo, Salvini, segretario della Lega Nord, che a fianco di affermazioni più che condivisibili in materia di sicurezza (argomento “facile”, di questi tempi) o sui rapporti euro-russi, a cadenza periodica si produce in clamorosi strafalcioni di carattere storico-politico come quello che segue.

“Bruxelles è peggio di Mussolini e il Fascismo: Non hanno olio di ricino, ma spread e finanza”.

Non è la prima volta che Salvini fa di queste sparate “antifasciste” degne di un Gianfranco Fini.

E non è questione di una parola al posto dell’altra. Perché affermare che questa Europa, l’Unione Europea delle banche e della “crisi”, dei Van Rompuy e dei Barroso, è peggio di Mussolini significa:

1) non sapere nulla di Storia;

2) paragonare un’entità impopolare, “anonima” e per diversi aspetti inquietante con un uomo ed un regime che han fatto di tutto per rendere l’Italia una nazione prospera, per il maggior numero di persone possibile;

3) alimentare un stantio “antifascismo” di fatto, penetrato anche nelle frasi fatte come la sua, tanta è stata la “rieducazione” impostaci in settant’anni;

4) evidenziare di non aver capito nulla del Fascismo, e delle ragioni del suo consenso, anche se tra i propri amici e sodali politici si contano persone che dovrebbero averci capito qualcosa.

Si potrebbe liquidare il tutto con un risata. Come una sparata del giorno per mandare un messaggio a qualcuno. Ma anche se sono solo parole non è un bel segnale mandare questo tipo di messaggi, se ci si propone come alternativa al di là della destra e della sinistra, come Salvini stesso aspira a fare.

Possibile che anche chi si allea con spezzoni dell’ambiente politico che guarda con simpatia al Fascismo non riesca proprio a trattenersi? Com’è spiegabile che nessuno, ma proprio nessuno ce la faccia a sottrarsi al fascino della battuta antifascista?

roma-ladronaD’altra parte la Lega, a parte poche eccezioni, è sempre stata antifascista. Nel senso che il suo sentire, “anti-romano” e “particolaristico”, non può che andare in quel senso. L’antifascismo, sorta di idra tentacolare che si alimenta anche di altre posizioni, pure in contrasto tra loro, è fatto anche di queste istanze.

Il Fascismo è un capitolo chiuso della nostra storia. Chiuso soprattutto perché ha perso una guerra. Ma non è uscito sconfitto sul piano delle idee, ed il tempo, gran signore, saprà dar ragione a chi ha saputo scorgere, in mezzo a mille distinguo e ‘peli nell’uovo’, l’essenza del Fascismo. Che è stata tutto tranne che sottomissione a quegli ambienti che oggi ci ‘manganellano’ (direbbe Salvini) a colpi di rating negativi.

Se Matteo Salvini intende comporre un’area politica al di là dei soliti schemi, si faccia consigliare meglio. Legga qualche buon libro e punti dritto al cuore del problema che affligge tutti gli italiani, cioè la loro mancanza di sovranità, lasciando perdere le sparate antifasciste.

 

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