Discorso di Capodanno del Presidente della Repubblica. Anno 2151 e.v.

A cura di E. Galoppini

Ammesso che nel 2151 esista ancora una cosa denominata “Repubblica Italiana”, siamo lieti di proporre, in esclusiva assoluta ed in netto anticipo rispetto a tutti gli altri organi d’informazione, uno stralcio del discorso del Presidente che sarà in carica. Eccone alcuni passaggi salienti.

briscolaEconomia e lavoro: “La ripresa si vede. L’Italia sta ripartendo. Da quest’anno, ed entro il 2152, il Pil tornerà, per la prima volta, ai livelli del 1980. Se tanto mi dà tanto, la crisi sarà solo un brutto ricordo”. […] “Troppi sono i giovani sotto i 65 anni che non trovano un lavoro: dobbiamo fare di più per far sì che anch’essi possano vivere dignitosamente. Esorto quindi tutti costoro a non perdere la speranza di un futuro migliore”.

Mezzogiorno: “La crescita del Mezzogiorno d’Italia è una delle priorità assolute dei prossimi anni. Non è ammissibile un divario così marcato tra le differenti regioni d’Italia. Quella del nostro Meridione resta la questione per eccellenza” (segue risatina).

Politica interna: “Molte sono ancora le divisioni che segnano la vita politica nazionale. Si auspica il superamento dell’ormai logoro bipartitismo affinché si possa dire compiuto il transito verso uno stabile monopartitismo democratico e rappresentativo di tutti”.

Politica estera: “Il terrorismo ci ha dichiarato guerra 150 anni fa, con l’attacco alle Torri gemelle. Un attacco ai nostri valori, a ciò in cui crediamo. Sarà una guerra ancora lunga da combattere, ma se resteremo uniti potremo vincerla” (altra risatina).

schiaviEvasione fiscale: “È molto grave che in troppi ancora non accettino di buon grado di versare nelle casse dello Stato il 100% dei loro sudati guadagni. Ciò è causa di gravi squilibri, perché se tutti pagassero tutto si potrebbero liberare dalla condizione di schiavitù almeno un milione di contribuenti che, a causa della disonestà di alcuni, sono stati privati della loro condizione di uomini liberi. L’obiettivo è perciò l’abolizione della schiavitù da debiti verso lo Stato entro il 2160”. […] “Sono allo studio alternative, ma finora quelle praticate – come quella del prelievo di sangue mensile – non hanno dato i frutti sperati”.

Immigrazione ed accoglienza: “Il fenomeno immigratorio va governato con senso di umanità. Gli italiani non devono essere discriminati. È di questi giorni la notizia del naufragio di un barcone pieno di nostri connazionali, alla ricerca di un futuro migliore. Richiamo perciò tutti i nostri ospiti a rispettare gli italiani, mentre questi ultimi hanno il dovere di attenersi alle loro leggi”.

Questione morale: “Come ha affermato papa Abele I, malaffare e disonestà avvelenano la società e sono un delitto agli occhi del Grande Occhio che Tutto Vede”. […] “Gli italiani sono gente onesta, ma purtroppo ci sono ancora corrotti e corruttori. Ecco, proclamo il 2152 Anno della Legalità, in nome della Costituzione più bella del mondo ed in memoria delle vittime di tutte le mafie”.

monopattinoInquinamento: “La piaga dell’inquinamento è stata finalmente debellata: dopo la grande industria di Stato è stata opportunamente smantellata anche la piccola e media impresa, notoriamente poco amica dell’ambiente”. […] “Sono ormai un pallido ricordo i provvedimenti tampone per ridurre lo smog cittadino, poiché oggidì può dirsi giunto a compimento il Piano per la Mobilità Pubblica rigorosamente a piedi o in monopattino”.

Istruzione e cultura: “L’Italia è famosa in tutto il mondo per il suo inestimabile patrimonio. Il turismo – dopo l’abolizione dell’industria – è la nostra prima risorsa. Gente da tutto il mondo viene in Italia per ammirare le sue bellezze: fatevi sempre più belli, quindi, e mettetevi in posa sorridenti quando i turisti vi chiedono una foto ricordo in cambio di una monetina che, in tempi di vacche magre, fa sempre comodo”.

Pari opportunità e diritti civili: “Per la prima volta, nell’anno in corso, è stato finalmente raggiunto l’obiettivo della piena occupazione femminile. Ma ancora resta molto da fare per escludere completamente gli uomini sia dai posti di lavoro che dalle istituzioni, dove sono ancora rappresentati nella misura di un 10% che rappresenta un’infrazione rispetto alle direttive comunitarie”.

panzerotti“Dedico infine queste mie parole a due personalità d’eccezione che danno lustro alla nostra comunità nazionale: la prima è la campionessa mondiale di panzerotti, un simbolo per tutti noi ed un motivo d’orgoglio per tutte quelle donne che, complici quegli uomini che ancora si ostinano a lavorare fuori casa, trovano nei sacri valori della cucina italiana un motivo di riscatto. Il secondo fiore che l’Italia porta idealmente all’occhiello è il primatista assoluto di canzonetta, che per ben 96 ore di fila, dagli schermi della tv di Stato, ha saputo galvanizzare in un’irripetibile sintesi nazionalpopolare tutti gli italiani, senza distinzione, intonando tutto il miglior repertorio di questo Paese di cuochi, ballerini e cantanti, da O sole mio a Mi scappa la pipì papà”. […] “Un augurio e un ringraziamento sentito va anche alle forze dell’ordine, che hanno assicurato la completa repressione di ogni disaffezione al lavoro camuffata da protesta sindacale ed hanno assicurato alla giustizia tutti quelli che, pervicacemente, mettono ancora in dubbio che siamo in guerra col terrorismo”.

“E un pensiero speciale va alle famiglie dei due marò che più di un secolo or sono furono trattenuti dalle autorità indiane. Stiamo facendo tutto il possibile per far sì che i loro feretri possano trascorrere le prossime festività natalizie accanto ai loro cari”.

“A tutti voi, cari Italiani vicini e lontani, i migliori auguri per un sereno 2152”.

Gli articoli de Il Discrimine possono essere ripubblicati, integralmente e senza modifiche (compreso il titolo), citando la fonte originale.

There are 2 comments for this article
  1. Bennnato Bennati at 6:44 pm

    Il ritornello che se le tasse le pagano tutti, tutti paghiamo di meno , l’ho sentito anche assai recentemente ( forse ieri sera ? ).
    Altro ritornello abituale è che lo Stato dovrebbe ridurre la spesa pubblica , per potere ridurre le tasse.
    Quello che invece non sento mai è che per ridurre la spesa pubblica; quindi potere ridurre radicalmente le tasse ( propongo l’aliquota al 17% come nella Russia di Putin e l’ abolizione della progressività dell’imposta ) ; e conseguentemente pretendere che le paghino tutti ( cosa che perciò non viene più ad esserne un prius, ma un post ) , occorra abolire le “Regioni”, gli assurdi statarelli voluti a suon tempo dalle “sinistre” ( ma che adesso vogliono anche le ” destre” , ché la greppia piace a tutti ) per bilanciare col potere locale , la perdita di quello centrale in occasione delle elezioni del ’48 , che sono il principale fomite dell’indebitamento dello ‘Stato.
    La struttura della Repubblica nata dalla sconfitta militare e disegnata per soddisfare gli appetiti dei c.d. ” partiti” va rivista dalle fondamenta .
    A Mussolini e al Fascismo sono imputabili molte colpe e non sarò certo io a farne l’apologia , ma non certo quella di averci levati dalle scatole i partiti per vent’anni .
    Al quel tempo là , non potevi dire ” governo ladro “, che finivi al confino ?
    E chi se ne importa! La libertà non è questa, la libertà è non essere costretti a farsi portare via dal fisco anche fino al 70% dei propri sudati guadagni; è potere affidarli alla banca sicuro che nessuno possa ficcartici il naso, prelevarli quando vuoi e per l’importo che vuoi, disporre liberamente del contante, avere la matematica certezza che la banca i tuoi soldi li conserverà come si deve senza fregarseli ecc. tutte cose, queste, che quando si stava peggio c’erano ed ora che si sta meglio , non ci sono più.

  2. Lorenzo Tiberio at 9:33 pm

    …mi viene ancora in mente la pubblicità in tv a cura del ministero delle entrate (leggasi psicopolizia tributario-rieducativa) il cui “simpatico e affettuoso” slogan diceva: SE TUTTI PAGANO LE TASSE LE TASSE RIPAGANO TUTTI. CON I SERVIZI. Credo che neanche George Orwell nelle sue magistrali opere di denuncia (1984; La Fattoria degli animali) arrivò a tanto.

    E considerato che siamo nell’anno 2151, vi ripesco dagli archivi il fù famoso slogan del 2011 per la gioia di tutti i presenti cittadini di quella cosa denominata “Repubblica Italiana”: https://www.youtube.com/watch?v=lpm_F60LBrM

    Chissà se la pubblicità è stata recapitata con i sottotitoli agli attuali discendenti dei Marò di terza generazione, nati in India e cittadini indiani!

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